Marina si é trasferita, assieme a Silvia, negli Stati Uniti d'America nel 1961; ma non vi si é mai bene ambientata e, finita l'università, é tornata in Europa a ventidue anni. Particolarmente intelligente e preparata, ha trovato subito lavoro, prima al Parlamento europeo e poi alla Cee.
Ad un certo momento della sua vita ha fatto il gran passo, molto sofferto, di appoggiare Silvia, ed é diventata il suo principale sostegno e collegamento con il mondo. Infatti é stata molto impegnata a fare conoscere in Italia e in Europa il suo caso che, per sei anni, era stato tenuto nascosto dalle autorità competenti italiane e americane.
La vicenda di Marina é tragicamente finita nel 1988. L'aereo su cui viaggiava come capo della missione europea di aiuto ai Paesi del Sahel, é esploso sulla Nigeria, forse per una bomba. La morte di Marina é stata per Silvia un colpo durissimo, la cui scomparsa si é aggiunta alle sue già molte sventure. Da questo momento Silvia ha perduto un valido sostegno e la madre anziana residente a Roma é rimasta con la sua unica figlia Silvia, in carcere nella lontana America.