Gli anni giovanili
Silvia Baraldini é nata a Roma il 12 dicembre 1947.
L'ambiente familiare in cui é cresciuta ha contribuito
notevolmente alla sua formazione. Quella dei Baraldini era una
famiglia di antifascisti: uno zio era stato ucciso dalle squadre
fasciste negli anni Venti e il padre ha subito la prigionia.
Nel 1961, all'età di quattordici anni, si é trasferita negli
Stati Uniti per seguire i genitori. Il padre era prima
dipendente della Olivetti a New York, poi funzionario
all'ambasciata italiana a Washington.
Negli Stati Uniti ha continuato gli studi, frequentando le
scuole medie superiori. Al suo ultimo anno di liceo risale il
primo incontro con la politica, quando é entrata a far parte di
un gruppo studentesco che appoggiava la protesta per i diritti
politici dei neri.
Alla fine degli anni Sessanta si é iscritta all'università.
Era il periodo della guerra in Vietnam, quando gli Stati Uniti
davano chiari segnali di un imperialismo arrembante e militare.
Ma erano anche gli anni roventi della contestazione studentesca:
dai campus di tante università americane giungevano i segnali di
un moto studentesco e giovanile che si opponeva alla guerra.
Negli anni 1967-'68 la lotta vietnamita ha esercitato un fascino
grandissimo sui giovani.
Silvia ha scelto l'università statale del Wisconsin, una
delle più impegnate degli Stati Uniti, dove uno sciopero contro
la partecipazione americana alla guerra del Vietnam raccoglieva
diecimila studenti e durava un mese. Durante il periodo
universitario ha evidenziato il suo forte e deciso impegno
politico e sociale, partecipando attivamente al movimento a
favore dei diritti civili dei neri americani e a quello contro
la guerra del Vietnam da parte degli Stati Uniti.
Silvia così ha descritto il suo impegno politico: "Io mi
trovai molto naturalmente nel cuore del dissenso giovanile. Ho
lasciato l'università nel '70, per impegnarmi a tempo pieno nel
movimento di protesta. Parlavo nelle chiese a favore dei
diritti dei neri, sono entrata nel comitato di difesa politica
di una ventina di Pantere Nere coinvolte in un processo. Infine
ho fatto parte del movimento comunista "19 Maggio", che si
ispirava a Malcolm X, il rivoluzionario nero".