Dovrebbe lottare per il ritorno di Silvia Baraldini chi si sente vicino a lei per le sue idee contro la guerra ed a favore delle minoranze, per il suo rifiuto alle proposte dell'Fbi di riconquistare la libertà denunciando i propri compagni, per l'inflessibilità con cui rivendica i propri diritti; chi ritiene che dovrebbe poter scontare la pena in Italia, come previsto dalla Convenzione di Strasburgo; chi crede che dopo oltre dodici anni di durissima detenzione, per reati non gravi come quelli imputati a Silvia, il carcere sia una vendetta inaccettabile per qualsiasi paese; chi intende affermare la reciprocità e la pari dignità nei rapporti tra gli stati.
Il movimento per il ritorno di Silvia in Italia negli ultimi anni ha avuto un grande sviluppo; sono sorti alcuni comitati, sono state messe in atto varie iniziative.
Il primo comitato italiano é stato quello di Ferrara, con sede presso l'amministrazione provinciale, che ha in particolare promosso raccolte di firme, appelli di enti locali, incontri con parlamentari e con rappresentanti del Governo italiano e campagne di sensibilizzazione.
A Firenze ha sede il "Comitato per il rimpatrio di Silvia Baraldini", che ha sviluppato la mobilitazione oltre che a livello istituzionale anche con dibattiti e manifestazioni pubbliche.
Nel 1993 si é costituito il Gruppo di appoggio romano al "Comitato per il rimpatrio di Silvia Baraldini" di Firenze. Il gruppo ha lo scopo di sostenere e sviluppare con varie iniziative l'attenzione dell'opinione pubblica, degli organi di informazione, delle istituzioni italiane, affinché abbia successo la battaglia per il ritorno in Italia di Silvia. Ha organizzato dei sit in davanti all'Ambasciata degli Stati Uniti; ha fatto circolare in tutta Italia e curato la spedizione di migliaia di cartoline indirizzate al presidente statunitense Clinton, in cui si chiedeva il ritorno in Italia di Silvia; ha organizzato la mobilitazione nazionale del 26 giugno 1993 a Roma, che ha visto una manifestazione dall'Ambasciata degli Stati Uniti al Parlamento italiano; ha organizzato serate di musica e danza in solidarietà con Silvia.