La liberazione di Assata Shakur

Assata Shakur, leader del movimento di liberazione afroamericano, era stata condannata all'ergastolo. La Baraldini che era membro di un gruppo che si batteva per la libertà dei prigionieri politici, insieme ai suoi compagni ha protestato contro le condizioni di isolamento in cui era stata confinata Assata, in un carcere maschile, in una cella senza luce. Ha inoltre chiesto un giudizio più equo, dal momento che una perizia aveva dimostrato che la rivoluzionaria era stata ferita quando aveva le mani in alto ed era disarmata.

Assata é evasa dopo sei anni e mezzo di detenzione. E stata liberata dal carcere di massima sicurezza di Clinton il 2 novembre 1979 da una donna e quattro uomini armati, che hanno neutralizzato le due guardie addette alla sorveglianza della sala colloqui, le hanno prese in ostaggio e si sono allontanati con lei su di un furgone. Le guardie sono state rilasciate poco lontano dal carcere.

Si é trattato di un'evasione "pulita", senza violenze né feriti. Il Bla ha rivendicato la liberazione ad opera di unità di compagni del movimento di liberazione nero e di resistenza antimperialistica. Due giomi dopo, davanti alla sede delle Nazioni Unite, nella giornata della Solidarietà Nera, é stata fatta circolare una cassetta incisa da Assata, in cui parlava della necessità di lottare per la libertà dei neri nelle file dell'Esercito popolare di liberazione.

La caccia, subito scatenata dalla polizia dello Stato del New Jersey e poi di tutti gli Stati Uniti, non ha ottenuto alcun risultato: di Assata non si é avuta più traccia per diverso tempo. Solo dopo un lungo periodo di clandestinità é ricomparsa pubblicamente a Cuba, dove le é stato concesso asilo politico.

Nel frattempo, per tutti gli anni Ottanta, le autorità statunitensi hanno arrestato e perseguitato qualunque militante, nero o bianco, che in qualche modo potesse essere accusato di un coinvolgimento o di un collegamento anche alla lontana, con l'attività politica di Assata, con la sua liberazione dal carcere, con la sua appartenenza al Bla. La stessa sorte é toccata a Silvia Baraldini .