"Basta un gesto di Clinton"
Il manifesto 28/12/94
La Pantera nera italiana: è il titolo che, il giorno di Natale, il
Washington Post dedica al caso Baraldini in un editoriale a cinque
colonne del premio Pulitzer Mary McGrory.
Il giorno di Natale non è stato Silvio Berlusconi, con una
telefonata personale a Clinton, a perorare un gesto di clemenza nei
confronti di Silvia Baraldini che permetta il suo trasferimento in
un carcere italiano, dopo 13 anni e 2 mesi di reclusione. Ma,
paradossalmente, questo appello viene proprio dall'America e
dall'autorevole Washington Post.
L'articolo di McGrory è un invito al presidente Clinton a esercitare
il suo potere di clemenza e a mostrare, con un gesto umanitario, che
la detenuta Silvia Baraldini - classificata come impenitente
terrorista - ha sofferto abbastanza. Soltanto in virtù delle sue
prerogative presidenziali, Clinton può decidere, contrariamente ai
voleri delle autorità giudiziarie e della maggioranza repubblicana,
che venga concesso il trasferimento di Baraldini in un carcere
italiano, in base alla Convenzione di Strasburgo. In un momento
politico in cui Clinton non riscuote nessuna popolarità - scrive la
McGrory - con un sol gesto sarebbe in grado di fare contento un
intero paese, se non proprio il suo. Il ministero della Giustizia
non ha ancora espresso ufficialmente la sua decisione - rivela la
McGrory - ma esistono chiare indicazioni che il governo americano
abbia deciso di negare per la terza volta il trasferimento in Italia
della ormai perenne detenzione politica di Silvia Baraldini. Tre
governi italiani ed il Papa hanno inoltrato la richiesta ed invocato
per il suo trasferimento in un carcere italiano. Il Parlamento
Europeo, in novembre, ha approvato all'unanimità una risoluzione che
richiama il governo degli Stati Uniti a trasferire la Baraldini in
Italia come prevede la Convenzione di Strasburgo. Tutto ciò è stato
inutile. Eppure, recentemente di atti di perdono ce ne sono stati
tanti nel mondo: il governo inglese dopo gli accordi di pace
recentemente stipulati con l'Irlanda ha in modo sorprendente
concesso che i detenuti irlandesi nelle carceri inglesi potessero
terminare la loro condanna vicino alle proprie famiglie in Irlanda.
Ma questo a Washington non va fatto. Silvia Baraldini, che in
Italia è un personaggio seguito con profonda ammirazione, viene qui
giudicata dalle autorità americane soltanto come una incallita e
irriducibile terrorista. La sua sentenza di condanna venne decisa
adottando le durissime leggi Rico (dichiarate incostituzionali dai
tribunali americani) per avere guidato un'auto durante la
liberazione dal carcere di un membro delle Black Panthers (Assata
Shakur). Ma - prosegue l'articolo del Washington Post - per quanto
riguarda l'imputazione più grave di reato per associazione
cospirativa relativa all'assassinio di un poliziotto durante la
Brink's Robbery, la Baraldini non era sul luogo dell'accaduto: ma le è
stata comminata una condanna di 43 anni per cospirazione
associativa. La posizione del governo americano - riferisce ancora
McGrory - viene così espressa dal portavoce del ministero della
Giustizia americano Carl Storn a Mary McGrory: Baraldini non era
soltanto coinvolta in attività secondarie, ma ha partecipato
attivamente alla pianificazione di questi gesti terribili e
violenti. Non ha mai manifestato né rimorso né pentimento. La
detenuta continua a non cooperare; non ha aiutato in nessun modo le
autorità .
Paure americane
In realtà, commenta McGrory, le amministrazioni Clinton, Bush e
Reagan hanno il sospetto che, non appena Silvia Baraldini ottenesse
il trasferimento in Italia, verrebbe rimessa in libertà e non
sconterebbe la pena carceraria stabilita dalle corti americane. Il
governo italiano - replica l'ambasciatore italiano a Washington,
Boris Biancheri che si occupa attivamente del caso - non può
promettere al governo americano che in Italia Baraldini rimarrebbe
in carcere per 43 anni. Il massimo della condanna da noi è di
trent'anni, e non esiste la pena di morte. In realtà, continua
McGrory, È difficile immaginare un periodo politico più opportuno
per Clinton per esprimere un gesto di comprensione verso l'Italia.
Bollori italiani
Il paese è in stato di ribellione totale contro i comunisti -
conclude il Washington Post - e potrebbe decidere che il nuovo
partito fascista, che si fa chiamare Alleanza Nazionale, possa
rappresentare la salvezza. Clinton, malgrado il parere contrario
del Dipartimento di stato, ha concesso il visto al leader del Sinn
Féin, Gerry Adams. La settimana scorsa, il premier britannico John
Major passeggiava per le strade di Belfast con Santa Claus.
(Clinton che è stato spesso attaccato ed usato dai democratici come
un tiro al bersaglio).
Ma è ancora il presidente e può decidere lui soltanto, quando
qualcuno abbia sofferto abbastanza. Se Clinton concederà il
trasferimento a Baraldini in Italia verrà riconosciuto come un
eroe.
John Donne, il poeta inglese, direbbe:
"Meglio passare per pazzo, ma con tanto buon cuore, piuttosto
che da idiota e senza cuore".