Benetton e i guerriglieri
S.H(
Grazie al mensile americano Harper's conosciamo nelle grandi
linee quella che avrebbe potuto essere la prossima campagna
pubblicitaria di Benetton. Alcuni mesi fa Oliviero Toscani,
"direttore creativo" della società, ha inviato una lettera al
comandante Marcos. Al leader dei zapatisti ha presentato in
questi termini la sua ultima idea di "trasgressione": "Da tempo,
United Colors of Benetton ha scelto di dedicare buona parte del
suo budget pubblicitario ai problemi più gravi del nostro
secolo: l'Aids, il razzismo, l'intolleranza. Per noi, è questo
il mezzo per avviare un dialogo diverso con i consumatori, nei
quali vediamo innanzitutto uomini e donne. Abbiamo sempre scelto
di fotografare non modelle e modelli ma persone vere, là dove
vivono veramente. Oggi ci rivolgiamo a Lei perché, a quanto
crediamo, Lei sa che la comunicazione è una forma di lotta. Le
chiediamo di permetterci di fotografarLa insieme con uomini,
donne e bambini dell'esercito di liberazione nazionale zapatista.
Pensiamo che un ideale illumini gli occhi e i volti di chi si
batte per realizzarlo. Non crediamo ai miti della bellezza
diffusi dal consumismo. Per questo Le chiediamo di accoglierci
tra il Suo popolo per permetterci di trovare un altro modo di
far conoscere le vostre vite e la vostra storia" (1).
Nel ricevere questa lettera il comandante Marcos, ancorato com'è
a quel "metodo di comunicazione " arcaico che è la lotta, non ha
ritenuto di rispondere all'allettante proposta.
note:
1) "The Glorious Struggle for Market Shares", Harper's, aprile
1996.
Articolo tratto da Le Monde Diplomatique del maggio-1996, inserto mensile de il manifesto