[... ] Per incarico del Comitato Centrale del FDNCS vorrei portare in questa importante conferenza sulle Basi Militari Straniere il caloroso saluto del nostro Fronte. Siamo giunti all'Avana con la speranza che la suddetta conferenza possa servire da grande stimolo per un maggiore rafforzamento dell'appoggio e della solidarietà internazionale con il popolo sudcoreano e con il nostro Fronte, che già da molto tempo lotta fermamente per la ritirata di tutte le truppe nordamericane e delle sue basi alloggiate in Corea del Sud, superando tutti gli ostacoli e le difficoltà.
Sono già trascorsi 51 anni da quando gli Stati Uniti hanno occupato militarmente la Corea del Sud.
L'8 settembre del 1945, con l'obiettivo di installare il suo dominio, le truppe di aggressione nordamericane sono sbarcate in Inchen, sostituendosi all'imperialismo giapponese.
Da allora il nostro popolo fu vittima della divisione nazionale e si chiuse il cammino dello sviluppo indipendente e unificato della nostra nazione.
La dominazione della Corea del Sud da parte degli Stati Uniti ha generato il potere fascista a loro servile, provocando una grande tragedia nella nostra storia nazionale, perché ha trasformato la nostra nazione - che viveva in armonia da più di cinque mila anni - in due parti opposte, imponendo innumerevoli disgrazie e pene ai settanta milioni di coreani, che vivono nel Nord, nel Sud e oltre mare, anche dopo la fine della guerra fredda.
Con l'ambizione di ampliare la sua dominazione al Nord, gli Stati Uniti hanno scatenato la guerra in Corea il 25 giugno del 1950, strappando la vita a milioni di nostri compatrioti del Nord e del Sud, riducendo in ceneri il patrimonio culturale accumulato dalla nostra nazione durante migliaia di anni.
L'occupazione della Corea del sud da parte delle truppe nord americane è totalmente illegale e banditesca.
Con la resistenza antigiapponese di tutta la nazione, il nostro popolo ha sconfitto l'imperialismo giapponese. Non eravamo quindi un paese sconfitto come il Giappone, ma uno dei paesi vittoriosi.
Nonostante ciò gli Stati Uniti hanno occupato militarmente la Corea del Sud ed hanno impiantato lì la loro amministrazione militare, esattamente come fecero con i paesi sconfitti.
L'occupazione della Corea del Sud da parte delle truppe nordamericane è contraria anche al diritto internazionale. Queste truppe sbarcate in Corea del Sud dopo la resa incondizionata dell'esercito dell'imperialismo giapponese, con il pretesto di disarmarlo, hanno impiantato l'amministrazione militare, contro la volontà del popolo sud coreano, mantenendo gli apparati della dominazione coloniale dell'imperialismo giapponese così come erano. Come si può vedere, quest'occupazione è un atto illegale che disprezza apertamente gli accordi internazionali e che mai potrà essere giustificata.
Con l'obiettivo di dividere il nostro paese e perpetuare la sua occupazione, gli Stati Uniti hanno sostenuto il governo fantoccio attraverso le elezioni separate del 10 maggio del 1948, giustificando l'occupazione e stipulando accordi di vario genere con questo governo che - di fatto - non aveva alcun potere reale.
In Corea del Sud esiste un'enorme quantità di forze armate; l'esercito nazionale è composto da un milione di uomini, e le forze di riserva ne contano più di quattro milioni. Questi non hanno il compito di difendere il loro paese e il loro popolo: e nessuno dei generali delle forze terrestri, navali ed aeree hanno il potere del comando militare.
Il raggio di operazione militare
dell'esercito nazionale si inserisce nella mappa operativa del
quartier generale delle truppe nordamericane e la ragione di esistere
di quell'esercito è di essere utilizzato come carne da
macello.
L'Accordo della Consegna del Comando dell'Esercito Nazionale all'Esercito Nordamericano (15 luglio 1950)
Questo accordo entrò in vigore
dopo 20 giorni dall'inizio della guerra coreana. Sungman Rhee
inviò a Mac Arthur, comandante delle truppe dell'ONU, una
lettera di consegna del Comando dell'esercito nazionale all'esercito
nordamericano.
Patto Sud Coreano - Nordamericano sulla difesa reciproca
Gli Stati Uniti conclusero con il traditore Sungman Rhee questo patto durante l'armistizio del l'ottobre del 1953. Questo patto - composto da sei articoli - ha permesso che le forze di aggressione nordamericane stazionassero perennemente in Corea del Sud senza nessuna restrizione di zone e di numero di uomini.
In virtù di questo patto l'imperialismo nordamericano ha dispiegato permanentemente più di 60 mila effettivi, cifra corrispondente approssimativamente alla metà delle truppe nordamericane nella regione del Pacifico e ha trasportato il comando generale delle truppe dell'ONU di Tokio a Seul.
Oggi solamente il numero delle truppe nordamericane in Corea del Sud è di circa 50 mila uomini, ma se li sommiamo ai funzionari civili e ai loro familiari questa cifra si duplica.
La dominazione militare della Corea del Sud da parte degli Stati Uniti si realizza in apparenza e formalmente secondo le due seguenti forme:
1) Presidente nordamericano; Segretario nordamericano della difesa; Capo dello stato maggiore generale congiunto nordamericano - sudcoreano; Comandante dell'esercito misto sudcoreano - nordamericano... l'esercito fantoccio.
2) Presidente nordamericano; Segretario nordamericano della difesa; capo dello Stato Maggiore Generale congiunto nordamericano. Comandante delle truppe nordamericane della regione dell'Asia e del Pacifico; Comandante delle truppe nordamericane stazionate in Corea del Sud; l'esercito fantoccio, ma in realtà si concretizza così: presidente nordamericano; comandante delle truppe nordamericane in Corea del Sud; esercito fantoccio.
Gli Stati Uniti hanno trasformato tutta la Corea del Sud in una base militare di aggressione e dipendente. Queste basi servono alle truppe nordamericane e alle loro caserme.
Il popolo sudcoreano di oggi è, si può dire, sfortunatamente rinchiuso in una spaziosa base militare degli Stati Uniti.
In ogni parte del mondo esistono basi militari straniere, ma non c'è una regione che abbia basi militari straniere così numerose e fitte come nella Corea del Sud.
In Corea del Sud sono installate 14 basi militari delle truppe terrestri nordamericane e 10 basi navali.
Oltre a queste la Corea del Sud di oggi è letteralmente coperta da basi nucleari di rifornimento delle truppe nordamericane. La parte sud della linea di demarcazione militare di 155 miglia è un campo minato, nella regione del nord-est di Seul e nelle regioni del nord-ovest di Seul sono collocate le basi nordamericane missilistiche, le basi nucleari delle forze aeree, basi nucleari e di sottomarini nucleari.
In queste basi sono già piazzate più di mille armi nucleari di ogni tipo e mezzi di trasporto.
È così che la Corea del Sud è diventata il maggior arsenale nucleare dell'Estremo Oriente, è così che è diventata l'epicentro più fragile della guerra nucleare e dei suoi conseguenti disastri. Il fatto che la stretta superficie di 90 mila chilometri quadrati sia piena di basi militari nordamericane e delle sue moderne armi mortali, prova chiaramente chi è il padrone di questa terra.
Gli Stati Uniti sono i veri dominatori della Corea del Sud e questa è completamente la loro colonia.
La dominazione nordamericana sulla Corea del Sud è sempre pronta a convertirla nella sua base strategica per poter dominare l'Asia e il mondo.
Gli Stati Uniti hanno bisogno della Corea del Sud come avamposto per lo scontro anticomunista.
In Corea del Sud esiste il presidente di un paese nominalmente indipendente ed il sistema politico della separazione dei 3 poteri (amministrativo, legislativo e giuridico) ma nessuno dei tre ha diritto all'autodeterminazione.
Il potere sudcoreano è completamente dipendente dagli Stati Uniti, incapace di esercitare il diritto alla sua sovranità.
La politica sudcoreana non viene elaborata nella Casa Azzurra ma in quella Bianca.
La missione dell'ambasciatore nordamericano in Corea del Sud è quella, in primo luogo, di esecutore della dominazione politica degli Stati Uniti sulla Corea del Sud. Questo significa che l'ambasciatore controlla tutte le attività del presidente sudcoreano. Oltre a questo, l'ambasciatore assume la responsabilità di elevare al massimo i profitti economici del suo paese in Corea del Sud e diffondere l'idea di riverenza verso gli Stati Uniti.
Il popolo sudcoreano è sottomesso non solo alla subordinazione politica e militare dell'imperialismo yankee, ma langue anche sotto il dominio fascista del potere fantoccio, esecutore diretto dell'amministrazione coloniale degli Stati Uniti.
Quando il potere fantoccio di Sungman Rhee fu sconfitto dalla resistenza popolare nell'aprile del 1960, l'imperialismo yankee fabbricò il potere dittatoriale militare ed impiantò senza pietà il fascismo militare contro il popolo; ma i poteri di Pak Zong Hi, Zon Du Juan e Ro Tae U franarono di fronte alla resistenza delle masse popolari.
Intimoriti di fronte a questi avvenimenti, gli impermalisti nordamericani inventarono il potere fascista di Kim Yong Sam, travestendolo da civile visto che, secondo un'analisi, era impossibile con una dittatura militare reprimere la domanda crescente del popolo sudcoreano di democratizzazione della società.
Nonostante ciò, il potere di Kim Yong Sam ha già rilevato il volto del suo potere dittatoriale ed antiriunificazione che non ha niente a che vedere con il governo "civile".
Questo governo è vile e servile agli Stati Uniti, dittatoriale, fascista ed antinazionalista, al punto di essere peggio dei precedenti dittatori.
La repressione fascista della banda di Kim Yong Sam contro il grande festival per la riunificazione del 15 di agosto (giorno della liberazione del paese), avvenuta nell'agosto scorso a Seul, ha dimostrato senza riserve la vera natura fascista di Yim Yong Sain, che si dà allo scontro sud-nord e all'assassinio dei suoi connazionali in connubio con le forze straniere, intimoriti di fronte alla grande marcia di coloro che vogliono la riunificazione.
Questa repressione sanguinosa contro i valorosi giovani e studenti, che si pronunciavano per la riconciliazione e l'unità nazionale, ha fatto ricordare il massacro di Kwangzu avvenuto 16 anni fa, che ha avuto un saldo di oltre 1.200 feriti e circa 6 mila arresti.
La ragione per la quale Kim Yong Sam ha intessuto trame internazionali per l'episodio sanguinario dell'università di Yense, risedeva nell'intenzione di sfuggire alla sua estrema crisi politica di riforma; la fluttuazione economica del mercato e alla crescente domanda della popolazione rispetto al giudizio contro i principali colpevoli del massacro di Kwangzu e alla pubblicazione dei fondi illegali per le elezioni presidenziali minacciano seriamente la base politica di Kim Yong Sam, come risultato per cui arrivò ad armare un grande scandalo tale da reprimere crudelmente gli studenti pacifici per garantire così il terreno sicuro per il secondo periodo del suo mandato e per la sua posteriore ritirata dal potere. La banda di Kim Yong Sam è fanatica per il fascismo e la guerra
I guerrafondai della banda di Kim Yong Sam ricorrono agli intrighi contro il nord ed infondono la passione per la guerra alla popolazione, aumentando così il pericolo di guerra nella nostra penisola.
Ogni volta che si è registrato un cambiamento nel potere sudcoreano, il capitolo "minaccia di aggressione del Nord al Sud" è stato consegnato immancabilmente ad un nuovo potere come inventario dei beni posseduti.
Per avere una chiara idea del carattere bellicista dell'attuale presidente Kim Yong Sam possiamo citare come esempio il seguente fatto: nel 1992 in pieno periodo di Ro Tae U al potere si sono verificate solo 8 esercitazioni militari di grande portata per l'aggressione al Nord e nel 1995 le stesse esercitazione furono 37. Ma solamente nei primi mesi di quest'anno queste esercitazioni si sono avvicinate a quest'ultima cifra.
Kim Yong Sam non ha tentennato nell'affermare che il problema tra il Nord e il Sud può essere risolto solo attraverso lo scontro militare e i sudcoreani debbono però considerare i nordcoreani non come patrioti ma come nemici.
La nostra nazione che fu omogenea durante migliaia di anni si scontra oggi con il pericolo di una nuova e pericolosa guerra che la banda di Kim Yong Sam tenta di scatenare in connubio con gli americani.
Nell'attualità, nella penisola coreana, si sta creando una situazione molto pericolosa che favorisce lo scoppio della seconda guerra coreana dovuta alle manovre insensate degli Stati Uniti e del gruppo bellicista di Kim Yong Sam.
Washington e la Casa Azzurra, che via via hanno aumentato le manovre di provocazione di guerra contro il Nord, prendono misure di sanzioni contro di noi per fare arrivare la situazione all'orlo dello scontro e della guerra.
Il 23 marzo del 1944 Ri Byong Tae, l'allora ministro di difesa nazionale del governo fantoccio, pubblicò nell'assemblea nazionale, il nuovo piano di operazioni n° 5527.
Questo piano composto da cinque fasi ed elaborato dal Pentagono è uguale alla dichiarazione aperta di guerra dell'esercito misto sudcoreano - nordamericano impegnata ad occupare il Nord per realizzare in questo modo la "Riunificazione".
Non soddisfatto della elaborazione di questo piano i belligeranti stati statunitensi e Kim Yong Sam si dedicano alle esercitazioni di guerra per realizzarla davvero.
Per mezzo della cospirazione segreta, le autorità militari degli Stati Uniti e del Giappone hanno tracciato il piano per introdurre in Corea del Sud le truppe nordamericane ed in Giappone si vocifera che si sono già portati a termine i preparativi per evacuare sia i nordamericani che i giapponesi residenti in Corea del Sud in tempo reale.
Per l'eventuale entrata in guerra, il ministero della Difesa Nazionale del governo - fantoccio, ha utilizzato ogni tipo di equipaggiamento da combattimento di prima linea al fronte e di materiale immagazzinato.
Nel mare le forze navali nordamericane, compresa la flotta del Pacifico, rimangono sempre pronte per arrivare nelle acque territoriali della penisola coreana entro 24 ore.
La cosa ancor più grave è che si sta rafforzando sempre più il sistema di alleanze tripartitiche sudcoreana - nordamericana - giapponese, in coincidenza con il rischio che corre la penisola coreana di uno scoppio di guerra.
In questi ultimi tempi si sono intensificate le reciproche visite tra le autorità militari statunitensi, giapponesi e sudcoreani, per mettere appunto un sistema di comando operativo tra loro, con il pretesto della cosiddetta minaccia di aggressione dal Nord al Sud, mettendo in evidenza i problemi derivanti dalla partecipazione del corpo di autodifesa giapponese e dell'appoggio delle sue navi da guerra e degli aerei per passeggeri civili, in una eventuale emergenza nella penisola coreana.
Le alte autorità nordamericane e giapponesi hanno già tracciato la loro nuova strategia difensiva da mettere in atto in caso di emergenza in Corea e aumentano gli interscambi militari sulla base della strategia elaborata congiuntamente tra le autorità coreane e giapponesi per affrontare una possibile guerra coreana.
Tutti questi elementi evidenziano in modo evidente che le autorità nordamericane e giapponesi mettono in pratica manovre pianificate per una guerra di aggressione al Nord.
Compagni ed amici: è inevitabile che sorga la giusta lotta del popolo per la liberazione nazionale in Corea del Sud in opposizione alla sua condizione di colonia, privata della più elementare sovranità.
Nessuna repressione del feroce imperialismo nordamericano e dei "vendepatria" servili agli Stati Uniti, né le astuzie ingannevoli possono fermare l'avanzata vittoriosa del nostro popolo che marcia verso la conquista dell'indipendenza anti-yankee.
Da mezzo secolo il nostro popolo continua a sostenere una lotta energica contro l'imperialismo nordamericano e i suoi lacchè.
Quando l'imperialismo nordamericano occupò la Corea del Sud con la maschera del liberatore, fece nella città di Kwangzu un bagno di sangue, istigando i banditi militari di Zon Du Juan a schiacciare con i carri armati i manifestanti pacifici che volevano la democrazia e la riunificazione, ammazzandoli con baionettate; fu in quell'occasione che il sentimento antiyankee del nostro popolo arrivò alla sua massima espressione.
Attraverso il massacro di Kwangzu, il popolo sudcoreano ne trasse importanti lezioni: non era possibile ottenere l'indipendenza né la riunificazione rimanendo ai margini della lotta antiyankee ed è per questo che poté elevare un attiva resistenza di salvezza nazionale, indicando gli imperialisti nordamericani come principali colpevoli di quel massacro e della dominazione militare fascista, difensore del potere dittatoriale e nemico giurato della nazione.
È per questa ragione che in Corea del Sud quasi tutti i giorni si bruciano le bandiere nordamericane e le immagini dei presidenti nordamericani e sudcoreani ed in tutti i centri universitari risuona la parola d'ordine "Fuori gli Yankee": come risultato dell'accelerazione della coscientizzazione ed organizzazione di tutti i settori della popolazione sudcoreana, le forze soggettive del movimento di trasformazione si sono intensificate e la principale lotta antiyankee per l'indipendenza si è organicamente unita a quella antifascista per la democrazia e la lotta per la riunificazione della Patria, grazie alla quale il movimento democratico nazionale entra in un nuovo periodo di viraggio.
La lotta del FDNCS e del popolo sudcoreano per l'indipendenza antiyankee, per la democrazia contro la dittatura, per la pace e per la riunificazione della patria costituisce un anello della lotta internazionale destinata a porre fine alla dominazione ed ingerenza degli imperialisti e a costruire un nuovo mondo dove non esistono guerre e basi militari aggressive.
Nella sanguinosa lotta antiyankee per la liberazione nazionale, il nostro Fronte ha perso numerosi compagni, ma ha riportato grandi successi e ha ampliato le sue fila con nuovi membri.
Oggi le forze armate nordamericane non hanno pretesti per rimanere ancora più tempo in Corea del Sud. Già nel febbraio del 1992 è entrato in vigore il patto di non aggressione tra il Nord ed il Sud e nel 1994 è stato approvato l'accordo di base nordcoreano nordamericano destinato a fare degli sforzi unitari per risolvere il problema nucleare e garantire la pace e la sicurezza. È giunta l'ora in cui gli Stati Uniti con audacia operino la ritirata delle loro truppe che impediscono l'indipendenza e la riunificazione della nostra nazione.
Gli Stati Uniti devono rispondere al più presto alla proposta nordcoreana che vuole stabilire un nuovo sistema che assicuri la pace e il suo mantenimento. Si ritirino le truppe e le basi militari che sono il massimo elemento di destabilizzazione per la pace e la riunificazione.
Oggi le forze amanti della pace nel mondo hanno di fronte l'importante missione di accelerare la causa comune dell'umanità per l'indipendenza e la pace.
Dobbiamo rafforzare di più l'unità e la cooperazione democratica nella lotta per l'indipendenza dei popoli e fortificare la solidarietà e la cooperazione attiva con le personalità amanti della pace; è nel movimento antibellicista che si riscontra la politica invariabile del nostro FDNC.
Siamo al lato del popolo cubano che ha dispiegato un'energica lotta per la sua sovranità ed integrità territoriale di fronte alle manovre di isolamento e di schiacciamento dell'imperialismo yankee; esigiamo che ritorni al più presto possibile, al popolo cubano, la base navale nordamericana di Guantánamo, territorio inseparabile di Cuba ed annullare l'anacronistica legge "Helms-Burton" diretta ad isolare e soffocare economicamente cuba.
La giusta causa del nostro Fronte e del popolo sudcoreano, cosciente ed unito nella lotta antiyankee, trionferà senz'altro contando sull'appoggio e sulla solidarietà attiva del popolo cubano e degli altri popoli amanti della pace nel mondo.
Anche in futuro il nostro Fronte
compirà fino in fondo la sua missione storica della nazione,
dispiegando vigorosamente la sacra lotta antiyankee per l'indipendenza
di tutto il popolo.
Lotteremo fermamente per il trionfo della causa antimperialista per l'indipendenza e per la pace innalzando alta la bandiera della grande idea del Ju-che ed appoggiandoci reciprocamente le forze amanti della pace nel mondo compiendo i loro doveri nazionali ed internazionali.
Articolo tratto da "Bollettino di Informazione Antimperialista" gennaio / marzo 1997
Bimestrale dell'Associazione di informazione internazionale a cura del Comitato per la Pace e la Solidarietà tra i Popoli.
Sede: c/o Ass. Culturale Il Geranio,
via dei Rododendri 15, 00171 Roma