Vai in Turchia, attratto dalla pubblicità che ti descrive un paradiso dove, grazie all'inflazione, spenderai pochissimo ?
Allora sappi che in quella regione che i turchi chiamano Anatolia del sud-est, ma che in realtà è il Kurdistan, è in atto un genocidio.
Sappi che i kurdi vengono massacrati con le armi che l'occidente vende alla Turchia e che tra questi venditori di morte c'è l'Italia, che occupa il terzo posto.
Sappi che queste armi sono acquistate anche con i proventi del turismo e che, se andrai in vacanza in Turchia, il tuo denaro finirà per finanziare questa sporca guerra.
Ti daranno dei consigli su come visitare il "triangolo della morte" tra Diyarbakir, Lice e Kulp, dove viene esercitata una violenza barbarica.
Ricordati di portare tutti gli aiuti che puoi, perché questa gente non ha nulla e moltissimi sono i bambini, in gran parte orfani.
Va' a Dersin, che i turchi hanno ribattezzato Tunceli, città martire che ha collezionato un gran numero delle 29 rivolte del popolo kurdo contro il regime turco ed il suo colonialismo brutale.
Va' ad Akkari, regione di desolazione e desertificazione, sconvolta dalla politica della "terra bruciata" e dalla distruzione totale.
Se ti resta un po' di coraggio, o se la rabbia che avrai accumulato ti spingerà a farlo, va' all'Ararat, la biblica montagna dei kurdi.
Lassù forse incontrerai dei giovani, ragazze e ragazzi giovanissimi, che ti spiegheranno come l'intollerabile violenza in cui hanno avuto la sventura di vivere non ha lasciato loro altra scelta che quella di lottare per la libertà, la pace, la dignità umana...
UN PONTE PER Diyarbakir
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UFFICIO DEL FRONTE NAZIONALE DI LIBERAZIONE DEL KURDISTAN
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