Date: Thu, 12 Mar 1998 01:48:05 +0100
To:
movimento@ecn.orgFrom: luke luke@adhoc.net
Subject: "Sostanze, pianeti, interventi"
BOLOGNA
Quattro mesi di informazione non drogata sulle droghe
Organizzata dal centro sociale Livello-57, prenderà il via il 21 marzo una lunga serie di iniziative per informare su culture, usi, piaceri, rischi e politiche delle cosiddette droghe
- DANIELE BARBIERI
PROIBITO capire: così anni fa Giancarlo Arnao titolava un suo libro sul proibizionismo e le politiche di controllo sociale. Purtroppo siamo sempre lì. Con qualche giornalista che ancora titola "Presi gli spacciatori di morte" la notizia su due arrestati per coltivazione di canapa. E' dunque assai meritoria l'iniziativa che il Livello-57 mette in cantiere dal 21 marzo al 20 giugno: "Sostanze, pianeti, interventi" è un percorso d'informazione su culture, usi, piaceri, rischi e politiche delle cosiddette droghe e dintorni.
Si parte dalle sostanze tradizionali il 21 marzo: ne discutono medici, assessori, psicologi e Centri sociali. Poi una lunga serie di seminari e dibattiti, alternati a musica, teatro, video ma anche cenni di pronto soccorso e l'esame tecnico sulla distribuzione di siringhe e profilattici. Ci sarà a esempio (18 aprile) la discussione su "Nuove sostanze e mix" o i due seminari su informazione, comunicazione, linguaggi legati alle sostanze (9 maggio) e su giovani, raves, consumi (23 maggio) per finire con il lancio di vari progetti, fra cui l'idea di uno stabile Harm Reduction Group (13 giugno) e un'allegra Street Rave Parade (20 giugno).
Appuntamenti che vogliono incrociare istituzioni, alternativi, festaioli, addetti. Tutto è gratuito ma è meglio iscriversi per tempo: 051-246509 o 0347-2213359.
Per pura coincidenza sta per decollare a Bologna una rivista di strada che ragionerà sugli stessi temi: "In sostanza" (uscirà ogni due mesi) nasce da un gruppo di persone che, in varie forme, ha incrociato il Sert di via Carpaccio. Come già è accaduto a Torino sono i protagonisti a finalmente riprendere la parola, sovvertendo l'oscena regola che vuole tutti a parlare di loro senza capire, sapere o ascoltare. Scommessa difficile perché "In sostanza" ambisce a parlar chiaro e questo è -per i benpensanti (bolognesi e non) -crimine peggiore dello spaccio.
Viene in mente la poesia di Benni "Overdose" che, con la consueta maestria, racconta l'angoscia di qualcuno (giornalista, tuttologo, politico o chi per lui) che fra caffé, nicotina, cachet e Campari, Vodka che agita e Valium per calmarsi, magari un po' di Tavor e di certo una stecca di sigarette, deve scrivere sui "poveri drogati", naturalmente domandandosi "perché lo fanno? Perché, perché?".