Repubblica Bologna 26/05/98
Gli occupanti di via Saffi, in corteo, sono andati in comune; sospeso il consiglio.
La marcia dei senza Casa
di ILARIA VENTURI
"La casa e' un diritto, occupare una necessita'". Lo striscione ha aperto ieri il corteo delle famiglie di immigrati che da cinque giorni occupano la palazzina di via Saffi 17. Lo stesso che, sventolato in consiglio comunale, insieme a cori e ad insulti per l'assessore Lalla Golfarelli sul caso Gabbiano, ha portato all'interruzione della seduta.
Momenti di tensione ieri a Palazzo D'Accursio per la manifestazione degli occupanti di via Saffi, appoggiati da una quarantina di giovani dei centri sociali e dell'associazione "Senza Frontiere". II corteo di un centinaio di persone, partito dallo stabile occupato, dove donne e bambini vivono in condizioni precarie, con l'acqua fredda e senza luce, ha raggiunto palazzo D'Accursio verso
le sei del pomeriggio. Inizialmente il gruppo si e' fermato ad ascoltare la seduta del consiglio, dalla parte del pubblico, mentre una rappresentanza incontrava gli assessori alla sanita' e alla casa Lalla Golfarelli e Laura Grassi. Un primo momento di tensione c'e' stato alla
richiesta del consigliere Paolo Foschini di togliere il megafono ai manifestanti in aula. Mezz'ora dopo, intorno alle 19, e scoppiata la protesta, lo striscione e stato esposto insieme a grida di protesta: "A Bologna troppa gente non ha la casa e la colpa e' vostra", "la casa e un diritto! L'affitto e una rapina", "siamo stufi di incontrare solo i poliziotti, la casa e' un problema politico e lo porteremo qui dentro sempre di piu'. II presidente Carlo Flamigni ha dovuto interrompere la seduta per un quarto d'ora, ordinando lo sgombero dell'aula, avvenuto con qualche difficolta', ma senza incidenti.
Ferma la risposta degli assessori: "Gli strumenti che il Comune ha a disposizione: sono le graduatorie per le case popolari - dice Laura Grassi - la loro e' un'emergenza, ma insieme a quella di tante altre persone che non occupano. "Il problema e molto serio, ma deve essere chiaro che occupare non e' un titolo di privilegio" dice Lalla Golfarelli "queste situazioni a volte vengono strumentalizzate e questo crea confusione." Che a Bologna il bisogno reale degli immigrati sia la casa e' un fatto e stiamo cercando delle soluzioni. In questo caso, pero', si tratta
di un occupazione di un edificio privato possiamo intervenire solo se la prefettura ci convochera'. La Golfarelli ha annunciato una graduatoria speciale per famiglie di immigrati senzacasa. L'elenco lo sta preparando l'Isi l'istituto per i servizi all immigrazione, che ha segnalato 70 famiglie in condizioni di emergenza e un altro centinaio con difficolta meno gravi''
Altri immigrati bussano alla casa di via Saffi. Sabato un sit-in
Ora c'e' l'occupante in lista d'attesa
di LUIGI SPEZIA
UN SIT-IN davanti alla Prefettura per la casa, sabato mattina mentre altre famiglie nordafricane, riunite in virtu' della legge, premono per nuove occupazioni. E' la nuova manifestazione di lotta degli occupanti de palazzo di via Saffi, meta' del quale abusivo, che ieri hanno raccolto anche la solidarieta d Rifondazione Comunista. Settanta persone straniere divise in quindici famiglie, trenta bambini senza tetto organizzati dagli italiani del Comitato senza Frontiere, protagonista dai primi anni Settanta di tutte o quasi le occupazioni di stabili da parte dei nordafricani, che vogliono fare un patto con le istituzioni: Dateci una casa in affitto e per ogni famiglia che sara' sistemata promettiamo che non ne entrera' un'altra. Occupazione a esaurimento, insomma, come era stato gia' proposto a Rastignano, ma intanto il Comitato senza Frontiere annuncia che durante i giorni d’occupazione da una settimana a questa parte in via Saffi si sono presentate altre dieci famiglie intenzionate ad occupare una casa pur di togliersi dalla strada o da case fatiscenti o da affitti che non possono piu' sostenere. E cosi' si e' aperta una inusitata "lista di attesa", di altre famiglie di stranieri pronti a fare gli occupanti di qualche altro stabile. Quelli di via Saffi hanno ricevuto intanto le prime manifestazioni di solidarieta del quartiere: raccontano che alcuni anziani sono venuti a dare qualche soldo per i bambini e che nella adiacente chiesa di Santa Maria delle Grazie sabato scorso e stata celebrata una messa per gli occupanti.
I marocchini raccontano come e andato l'incontro che hanno avuto sabato con gli assessori Laura Grassi e Lalla Golfarelli. Male. "Noi non chiediamo la carita ne siamo casi sociali come vorrebbero fare credere" dicono "Qui tutti lavorano. Ci hanno detto che non e' compito loro risolvere il nostro problema perche' stiamo occupando una casa privata. Noi crediamo invece che sia compito del Comune assicurare una casa a chi ha bisogno, cosi' come fa con gli alloggi popolari". Il Comitato senza Frontiere ricorda che altre decine di famiglie straniere stanno occupando case in citta' (tredici in Don Minzoni) e lamenta la prassi frequente del Tribunale dei Minori di dividere le famiglie, assegnando i figli piccoli alle suore. Cosi' uno degli occupanti ha portato via la piccola di un anno dalla casa di accoglienza e l'ha nascosta in Francia insieme alla madre.