DA REPUBBLICA: Due ore di incidenti tra collettivi e polizia. An rinuncia al presidio, ma gli autonomi cercano lo scontro.
PIAZZA VERDI FANTASMI DEL 77
Sassi e lacrimogeni feriti auto ammaccate cassonetti in fiamme
Di Marco Alberto Mori
DUE ore di guerriglia. Piazza Verdi torna ad essere campo di battaglia con gli scontri durissimi tra autonomi (20 quelli in tenuta di guerra; 200 complessivamente gli studenti coinvolti) e le forze dell'ordine. In piazza Verdi si respira l'aria acre dei lacrimogeni e ritornano i fantasmi del '77 Sulle stradine laterali cassonetti ribaltati, incendiati; per terra un tappeto di bottiglie rotte, lattine, bulloni, sanpietrini, bici e moto accartocciati- l’aria azzurrina completa un quadro dal cattivo sapore antico. In ospedale rimane uno studente, fotografo dilettante, che si e preso una manganellata in testa durante una carica e quattro poliziotti, curati, poi dimessi.
Sui muri rimane il volantino dei giovani di An che avevano convocato per le 18,30 una manifestazione nel cuore della zona universitaria. La revoca, arrivata in mattinata grazie alla mediazione del Prefetto, non e servita a evitare un pomeriggio di guerriglia urbana. An intatti aveva rinunciato alla manifestazione "riprendiamoci la citta’". Ma la miccia era ormai innescata. Alle due di pomeriggio piazza Verdi e in stato d'assedio. Un cordone robusto di poliziotti all'altezza di via del Guasto controlla a vista 150 studenti dei collettivi che con un megafono e un altoparlante inneggiano a piazza Verdi libera. Infatti e’ libera, ma perche’ i carabinieri non consentono il passaggio a nessuno Il pomeriggio si trascina tra slogan e cori. Sembra destinato a finire solo con una grande tensione. Invece alle sette meno un quarto, di colpo gli slogan si trasformano in bulloni grandi come una scatola di cerini che volano verso la polizia.
Infatti da dietro il gruppo degli studenti, una ventina di autonomi con casco integrale, mazze avvolte da bandiere rosse, parte da largo Trombetti entra in via Zamboni dietro il numero 25 e attacca il cordone di polizia. Prima uova, poi lattine, infine sassi e bulloni. E’ un attimo. I poliziotti calano gli elmi. Parte la prima carica da piazza Verdi verso la porta, mentre esplodono i primi botti di lacrimogeni . Due minuti e agli autonomi che risalgono risponde con ancora piu’ forza la polizia. I gruppi dei piu’ violenti si disperdono, ma ritornano dalle strade laterali. In via Belmeloro cinque cassonetti vengono incendiati: forze dell'ordine e studenti si fronteggiano. Ci va di mezzo anche qualche auto. Nuovi scontri in via del Guasto. Un gruppo attacca i poliziotti dalla strada laterale. Nuova carica. Altri lacrimogeni e questa volta Francesco, un fotografo dilettante, rimane a terra colpito da una manganellata (e ricoverate al Sant'Orsola in osservazione).
Anche quattro poliziotti, raggiunti da bulloni e sanpietrini,- sono costretti a farsi medicare. Cosi come sono cominciati gli scontri cessano, ma autonomi e polizia continuano a fronteggiarsi ancora per un’ora. Poi alle nove meno venti un applauso saluta la 'riconquista degli - studenti. Gli agenti mantengono un presidio piu discreto. Ma piazza Verdi, ancora di piu’, sembra il buco nero della citta’.