ACCORDO PER IL LAVORO 24 settembre 1996 spiegazione e commenti ALTERNATIVA SINDACALE CGIL - LODI PREMESSA La delibera CIPE del 12 luglio '96 destina 9000 miliardi agli investimenti,1000 miliardi per una politica attiva del lavoro e dal '97 la fiscalizzazione degli oneri sociali. Le risorse deriveranno prevalentemente dalla lotta all'evasione fiscale e dalla privatizzazione dei beni demaniali,con uno stanziamento aggiuntivo di 1500 miliardi per il 1997. Proroga nel Mezzogiorno di un terzo anno per i Contratti formazione-lavoro,in caso di stabilizzazione del rapporto di lavoro. Sull'orario di lavoro l'orientamento del Governo e' quello di fissare per via legislativa il nuovo orario di 40 ore settimanali. Nuovo modello sanzionatorio per i contratti a termine,che potranno essere convertiti in contratti a tempo indeterminato solo se il datore di lavoro commette gravi violazioni. INTRODUZIONE Il Governo e le parti sociali riaffermano il modello della concertazione. Vengono confermati i contenuti del protocollo d'intesa del 23 luglio '93. COMMENTO Per attuare l'"accordo per il lavoro" il Governo si impegna a destinare migliaia di miliardi che dovrebbero arrivare dalla lotta all'evasione fiscale e vendita dei beni del demanio, quindi molto virtuali. Con questi fondi, totalmente insufficienti,si daranno ulteriori incentivi fiscali alle imprese, nel Mezzogiorno il contratto formazione-lavoro potra' essere prorogato di un terzo anno, e quindi ulteriore precarizzazione del lavoro e minore salario,i contratti a termine saranno pressocche' deregolarizzati e convertiti solo in caso di gravi violazioni. Attraverso il metodo concertativo,il Governo vuole finanziare l'impresa facendo leva sulla riduzione degli oneri sul costo del lavoro,trasferiti alla fiscalita' generale quindi nella sua maggior parte al settore del lavoro dipendente,che per cosi dire paga 2 volte. Questa intesa costruita per perseguire gli obiettivi di convergenza indicati dal trattato di Maastricht,trattato esclusivamente economico,indica, oltre al contenimento e riduzione salariale nonche' una deregulation di norme contrattuali,ulteriori interventi contro lo stato sociale e produrra' tagli di servizi di assistenza,ecc. Anche sulla questione dell'orario di lavoro il Governo rimanda ad un'accordo tra le parti sociali, non assumendosi direttamente la responsabilita' in forma legislativa di fissare l'orario di lavoro in 40 ore settimanali, segno evidente di apertura al principio della flessibilita' del lavoro. FORMAZIONE Si vuole ridefinire il sistema formativo e scolastico oggi slegato dal mondo del lavoro per rispondere in modo qualitativo alla domanda di flessibilita' del mercato. SI PREVEDE : Obbligo scolastico per 10 anni e formazione fino a 18 anni Autonomia delle istituzioni scolastiche,anche finanziaria,con equo contributo ai costi da parte dell'utenza Percorsi formativi post-obbligo Articolazione per indirizzi tra scuola e lavoro,attraverso l'esperienza degli stages,prevedendo incentivazioni alle aziende disponibili Diverse modalita' formative( a tempo pieno,a tempo parziale, alternanza tra formazione e lavoro) Percosi formativi post-diploma Va istituito,parallelamente al percorso universitario,un sistema di formazione superiore,strettamente collegato con le dinamiche occupazionali Apprendistato e Contratti Formazione Lavoro Valorizzare il profilo formativo dell'apprendistato e dei C.F.L.,modulato e flessibile,e un suo piu' diffuso utilizzo Il sistema di istruzione e formazione anche di livello universitario(come formazione continua) utilizzando il contributo dello 0,30% con la partecipazione delle parti sociali e l'ottimizzazione di istituti contrattuali vigenti (150 ore ?). RICERCA E INNOVAZIONE Mobilitazione di tutte le risorse disponibili per sostenere la domanda di crescita di efficacia e di efficienza del sistema scientifico e tecnologico La valorizzazione delle risorse umane oggetto di processi formativi collegati alla ricerca Nel triennio ci si pone l'obiettivo di spesa per la ricerca del 2% del P.I.L. PROMOZIONE DELL'OCCUPAZIONE Il Governo e le parti sociali convengono su : Riduzione dell'incidenza dei costi indiretti del lavoro Creare condizioni idonee per l'emersione del "sommerso" Revisione delle norme del mercato del lavoro,con maggiore flessibilita' Sostegno alla rimodulazione e riduzione contrattata degli orari di lavoro Il Governo si impegna entro il 31-10- 1996 a presentare un progetto di riordino delle agenzie di promozione e creazione di lavoro Il Governo e le parti sociali concordano sull'esigenza di attuare le pari opportunita' Politiche di sostegno alla nascita di nuove imprese COMMENTO L'Accordo per il lavoro si delinea negativamente perche' si caratterizza su una linea basata sulla competitivita',qualita',quantita' con ridefinizione del sistema di istruzione e formazione sul modello aziendale a seconda del settore trainante. Le modalita' partono dal collegare il mondo della ricerca al sistema produttivo, utilizzando fondi pubblici a scopo privato,trasformare i centri di formazione professionale in agenzie formative ampliando l'esperienza dello stage,come manodopera non retribuita e non controllata. I percorsi formativi post-obbligo potranno svilupparsi attraverso un maggior raccordo scuola-lavoro a carattere fortemente orientativo, cioe' formazione altamente tecnologica anziche' scientifica con finalita' volte a creare manodopera flessibile plurimansionabile da inserire nel mondo del lavoro con contratti formazione lavoro e apprendistato. L'uso dei contratti di formazione lavoro e dell'apprendistato sara' piu' diffuso,modulato e flessibile,prolungando la precarieta' del rapporto di lavoro e le differenze retributive. Per quanto riguarda la partecipazione all'istruzione superiore e universitaria rispecchia la linea finora descritta e,cioe',aumentare la formazione specializzata d'impresa con l'utilizzo di risorse pubbliche(fiscalita' generale) e contribuzione familiare volti piu' all'arricchimento professionale che alla cultura piu' generale. Il contributo dello 0,30% con la partecipazione delle parti sociali, per sviluppare una formazione continua, e' una specie di tassa per il lavoro. A cio' si aggiunge che tali risorse dovranno essere compatibili con le esigenze di finanza pubblica, segno evidente di apertura all'istruzione privata,con fondi privati,con insegnamenti diversi e quindi allargamento della divisione sociale. APPRENDISTATO OBIETTIVI : Formazione e qualificazione inerenti le mansioni richieste Incentivi alle imprese MODELLO : Fascia di eta' : Eta' 16 - 24 anni ( 26 nel Sud ) Settori : Tutti interessati Caratteristiche : Durata da 18 mesi a 4 anni Svolgimento : Formazione e attivita' produttive con criteri di flessibilita' Incentivi : Formazione a carico dell'Unione Europea Riduzione oneri sociali a carico dell'Italia Controllo : Parti sociali Tempi : Gradualita' Aggiustamenti SITUAZIONE ATTUALE Legge 19 - 1 - 1955 Art. 6 : Eta' 15-20 anni (anche 14 anni purche' abbiano adempiuto all'obbligo scolastico) Art. 7 : Durata dell'apprendistato : l'apprendistato non puo' avere una durata superiore a quanto previsto dai CCNL,comunque non potra' superare i 5 anni COMMENTO Aumento della flessibilita' e della ricattabilita' del lavoratore durante il tirocinio. I costi della formazione sono a carico della finanza pubblica (cofinanziamento UE) STAGE OBIETTIVI : Modificare procedure di contatto con un grado di garanzie adeguato tra giovane e impresa AZIONI : Programmazione territoriale dei posti di stage Opportunita' di borse di formazione per il lavoratore (cofinanziabili UE) SITUAZIONE ATTUALE Complessivamente uguale COMMENTO Si intende semplificare le procedure - Quale quadro di garanzie ? FORMAZIONE CONTINUA OBIETTIVI : Riorientare la riforma della legge quadro sulla formazione professionale Strategia determinante per la competitivita',ma anche ruolo di anticipazione e di attivazione degli ammortizzatori sociali (cassaintegrati) MODELLO : Massima flessibilita' degli obiettivi di fabbisogno di competenze RISORSE : Destinare progressivamente lo 0,30% come detto nel capitolo Formazione COMMENTO Si intende creare una formazione "adeguata" alle necessita' del MERCATO,finanziata da risorse pubbliche e con la partecipazione delle "parti sociali" FORMAZIONE PERMANENTE OBIETTIVI : Rendere flessibile il lavoratore,in linea con le esperienze europee MODELLO : Riferimento alle 150 ore (durata e percentuale di partecipazione) Possibilita' di part-time con parziale integrazione salariale (borse di formazione) COMMENTO Si intende creare una formazione "adeguata" alle necessita' del MERCATO,finanziata da risorse pubbliche e con la partecipazione delle "parti sociali" LAVORO INTERINALE OBIETTIVI : L'introduzione agevolerebbe la domanda e l'offerta di lavoro Regolarizzerebbe il "lavoro nero" o sommerso con gettito contributivo e IRPEF MODELLO : Verifica dopo un biennio. Per agricoltura e edilizia introduzione in via sperimentale CASI DI ESCLUSIONE : Sostituzione di lavoratori in sciopero in unita' produttive dove si sia proceduto a riduzioni di personale nei 12 mesi precedenti, limitatamente alle mansioni in oggetto di riduzione. Sospensioni che abbiano riguardato lavoratori adibiti alle stesse mansioni. Lavorazioni pericolose salvo specifica preparazione. TIPOLOGIA CONTRATTUALE : L'Agenzia di lavoro interinale puo' assumere : I A tempo determinato II A tempo indeterminato con diritto di esclusiva Nel primo caso la continuita' del lavoro sara' agevolata con sostegni formativi Nel secondo caso la legge o "l'autonomia collettiva" deve garantire un trattamento minimo per i periodi di disponibilita' AUTORIZZAZIONI : Il Ministero del Lavoro autorizza e vigila sui soggetti fornitori di lavoro temporaneo che sono : SpA,cooperative a partecipazione pubblica, enti di promozione della cooperazione TRATTAMENTO ECONOMICO : Piena parita' con i lavoratori dipendenti dell'impresa utilizzatrice E' previsto un fondo finanziato dall'agenzia fornitrice e le Regioni per attivita' di formazione e riconoscimento della contribuzione figurativa di questi periodi DIRITTO DI INFORMAZIONE : Le RSU saranno preliminarmente informate tranne i casi di utilizzazioni tempestive SETTORI INTERESSATI : Industriale e terziario. Esclusione delle qualifiche di esiguo contenuto professionale SITUAZIONE ATTUALE Vedi accordo 23 luglio 1993 COMMENTO Si tende a privatizzare il collocamento. Le garanzie di controllo previste sono inefficaci specialmente in alcuni settori (es. : agricoltura e terziario). Rimane la precarieta' dei lavoratori creando condizioni di ricatto all'interno dell'azienda utilizzatrice degli altri lavoratori,attraverso la facolta' di sostituire gli stessi perche' assenti o addirittura in sciopero ORARI DI LAVORO,PART-TIME OBIETTIVI : Sara' recepita la normativa europea in materia di orario di lavoro. Il Governo adottera' misure di incentivazione per riduzioni concordate dell'orario MODELLO : Part-time 4 fasce orarie ( 24,32,36,40) Per Le Aziende : Incentivi a orari ridotti,disincentivi al lavoro straordinario Ulteriori sgravi per inserimento lavorativo di govani,donne che rientrano sul mercato del lavoro,per giovani che sostituiscono anziani in uscita Risorse : Il finanziamento delle agevolazioni sara' composto dalla rimodulazione delle aliquote contributive (Legge finanziaria 1996) e risorse aggiuntive di finanza pubblica ( per il 1997 : 400 miliardi) ATTUALE Regolati dai singoli Contratti Nazionali di Lavoro COMMENTO La finanza pubblica sostiene i diversi regimi di orario. Non viene minimamente presa in considerazione la possibilita' di sostenere una riduzione " vera " degli orari,quindi solo incentivi alle esigenze aziendali LAVORI SOCIALMENTE UTILI OBIETTIVI : Prevedere una legge quadro che valorizzi il ruolo dell'iniziativa locale MODELLO : Destinare il 15% dei fondi (D.L. 404/96) ai progetti per l'impiego dei disoccupati di lunga durata Progetti e iniziative nei "nuovi bacini d'impiego" con forme di autosostegno CASISTICA : Bonifica aree industriali dismesse.Tutela degli assetti idrogeologici Risanamento ambientale.Bonifiche dal rischio Amianto Aree protette,parchi naturali,beni culturali SITUAZIONE ATTUALE Progetti di Amministrazioni pubbliche,utilizzando lavoratori in mobilita' o CIGS con una indennita' aggiuntiva non inferiore al 10% del trattamento INPS L'utilizzo dei lavoratori ha una durata massima di 12 mesi.Per chi non ha nessun trattamento INPS,la stessa eroghera' L. 800.000 mensili COMMENTO Utilizzo di lavoratori sottopagati e non tutelati,che di fatto coprono i posti liberi nelle piante organiche dell'Amministrazione pubblica NUOVI SERVIZI DELL'IMPIEGO OBIETTIVI : Politica di promozione dell'occupazione: I decentramento istituzionale II una liberalizzazione regolata(apertura ai privati, ruolo attivo degli organismi espressione delle parti sociali) III ruolo dello Stato con funzioni di regolatore,di indirizzo e programmazione MODELLO : Promuovere l'incontro tra domanda e offerta SITUAZIONE ATTUALE Ufficio di Collocamento COMMENTO Apertura al collocamento privato con le Agenzie,che gestiranno il lavoro interinale SGRAVI CONTRIBUTIVI E AGEVOLAZIONI FISCALI OBIETTIVI : Il Governo si impegna a predisporre un sistema di incentivi e di agevolazioni fiscali per promuovere l'occupazione ONERI SANITARI : Abolizione contributi sanitari a carico dei datori di lavoro,lavoratori e pensionati,trasferendoli sulla fiscalita' generale SGRAVI CONTRIBUTIVI : Per un anno a tutti i settori, per lavoratori assunti a tempo indeterminato nel 1997 Per il 1998-99 concordato con UE In misura ridotta all'attuale a partire dal 1998 AGEVOLAZIONI FISCALI : Disegno di legge da presentare per il settore " NO PROFIT " Le misure che verranno introdotte non dovranno alterare le condizioni della concorrenza AGEVOLAZIONI NUOVE ATTIVITA' PRODUTTIVE : Giovani con eta' inferiore a 32 anni,lavoratori in CIG o mobilita', portatori di handicap che intraprendono attivita' d'impresa REGIME DI FAVORE : Esenzione di un determinato importo dell'IRPEF su reddito d'impresa per i primi 2 anni Prevedere agevolazioni su ICI e IREP Esenzione fino a 5 anni nel Sud NON APPLICABILITA' : Attivita' superiori a 3 dipendenti Cessioni,conferimenti,affitti di azienda,fusioni e scissioni SITUAZIONE ATTUALE Sgravi per assunzione di lavoratori che provengono dalle liste di CIGS o mobilita' COMMENTO Agevolazioni a sostegno soprattutto alle imprese con finanziamenti pubblici ed europei per ridurre il costo del lavoro EMERSIONE DEL LAVORO SOMMERSO Ampliare ad altri settori le norme D.L.405/96,come ulteriore incentivo a considerare la regolarizzazione del lavoro sommerso (nero) come nuova occupazione. COMMENTO Se pure importante,non sono previste penalizzazioni per i datori di lavoro che per anni hanno evaso contributi e IRPEF,ai quali viene tutto "condonato" LA POLITICA DELLE INFRASTRUTTURE E LA QUALIFICAZIONE DELLA DOMANDA PUBBLICA La politica delle infrastrutture che il Governo intende realizzare mira a fare riprendere al Paese le proprie capacita' competitive,nel quadro degli indirizzi dell'Unione Europea. OPERE PUBBLICHE : e' previsto lo sblocco dei cantieri; la realizzazione della variante di valico e la Salerno-Reggio Calabria TRASPORTI : Attuazione dell'Alta Velocita' e il collegamento con la rete Francese e Austro-Tedesca Potenziamento della rete ferroviaria verso il Mezzogiorno AMBIENTE : Realizzazione del programma triennale della difesa ambientale 1994-1996 Estensione a tutti i parchi del Mezzogiorno degli interventi previsti ell'ambito dei lavori socialmente utili ENERGIA : Interventi nel campo dell'elettricita' con i progetti relativi a Brindisi,alla Calabria e alla Campania Completamento della metanizzazione del Mezzogiorno e della Sardegna SOCIETA' DELL'INFORMAZIONE: Superamento del monopolio delle telecomunicazioni Modernizzazione e informatizzazione della Pubblica Amministrazione. Si ribadisce la privatizzazione e ristrutturazione del settore COMMENTO E' chiaro come tutto questo capitolo sia pervaso da una logica privatistica che relega il Pubblico ad un ruolo subalterno degli interessi privati,o ,meglio,secondo questo accordo non c'e' differenza tra l'interesse del Privato e le sue logiche e quello del Pubblico e le sue regole democratiche. Vediamo quale modello di sviluppo e' indicato in quest'accordo. LAVORI PUBBLICI : Rischio di una nuova cementificazione del Paese. Molte di queste opere pubbliche sono gia' state contestate per la non convenienza economica, sociale e ambientale. TRASPORTI : Dando per scontata una minore industrializzazione a causa della concorrenza internazionale,si investe in trasporti e infrastrutture Prevale il concetto che "piu' cose e persone viaggiano e piu' si guadagna !". Forti,evidentemente, sono gli interessi in campo, FIAT in testa!!!! ENERGIA : Nel settore le imprese investono per vendere energia all'ENEL.,con la totale privatizzazione di un settore strategico, quale quello legato alla produzione di energia. Non ci sono investimenti certi nelle fonti alternative e nel risparmio energetico. Va da se' che la politica tariffaria di un'impresa privata poco avra' a che fare con l'interesse pubblico! AMBIENTE : Appare generico e vago, stretto nell'ambito operativo del piano triennale e lontano dall'attenzione che meriterebbe un settore a piu' riprese maltrattato. SISTEMA INFORMATIVO : Liberalizzare e privatizzare selvaggiamente un settore vitale come quello dell'informazione e dell'informatica provoca gravi rischi rispetto alla possibilita' per il cittadino di accedere e comunicare liberamente. Tutto cio' limita gli spazi di democrazia in un Paese. Il modello di sviluppo che ci viene prospettato,l'evidente commistione di interessi tra Pubblico e Privato, negano qualsiasi possibilita' di controllo e di orientamento da parte dei cittadini. AREE DI CRISI La Presidenza del Consiglio individuera' aree a basso tasso di sviluppo e ad alta carenza occupazionale prevalentemente nel Mezzogiorno,ma non solo, (vedi richieste recenti di Crema,Sesto S.Giovanni,ecc.) predisponendo una serie di dispositivi legislativi e finanziari per creare occupazione. La filosofia e' quella della concertazione tra le parti interessate con un accordo quadro. Sara' costituita un'Agenzia esclusivamente dedicata alla promozione degli investimenti nelle aree di crisi. L'Ente pubblico dovra' garantire celerita' per quanto riguarda le autorizzazioni per gli insediamenti. Il coinvolgimento del sistema bancario,da parte del Governo la certezza di finanziamenti utilizzando quote dei fondi destinati alla reindustrializzazione. CONTRATTI D'AREA Entro 60 giorni dall'individuazione dell'area viene stipulato un accordo tra le parti sociali per determinare condizioni vantaggiose dei nuovi investimenti. Gli accordi potranno tra l'altro riguardare programmi finalizzati all'inserimento dei giovani,alle pari opportunita',all'inserimento di disoccupati di lunga durata con momenti formativi,a cassaintegrati e lavoratori in lista di mobilita'. COMMENTO 1)L'accordo e' stato siglato senza mandato 2)L'intesa e' pervasa dalla vecchia logica di scambio tra piu' occupazione e meno salario La storia degli ultimi anni dimostra il contrario. 3)E' grave lasciare al solo mercato la definizione delle politiche economiche con riduzioni di salario e flessibilita' selvaggia nell'uso della forza lavoro. 4)Nessun accordo deve ridurre i diritti essenziali dei lavoratori,concedendo mano libera agli imprenditori e alle Amministrazioni locali con deroghe alle normative vigenti. CONCLUSIONI Il "Patto per il lavoro" rappresenta il compimento e la prosecuzione dell'accordo sulla "politica dei redditi" siglato nel luglio '93 tra Governo,Sindacati e Organizzazioni padronali. Le oltre 50 pagine da cui e' composto il Patto sono pervase dalla stessa filosofia dell'accordo del '93,secondo la quale l'incremento occupazionale lo si ottiene principalmente aumentando la flessibilita' del lavoro e riducendo il salario,in particolare nelle aree di maggior crisi occupazionale. La vicenda del rinnovo del CCNL dei metalmeccanici,la crescita delle retribuzioni in modo inferiore al tasso d'inflazione,la crescita costante della disoccupazione,ci dimostrano ancor piu' di prima il fallimento dell'accordo del Luglio '93 su tutti i versanti (escluso,ovviamente,quello delle aspettative padronali che hanno invece trovato un concreto riscontro). Con l'accordo siglato il 25 settembre 1996,alle imprese vengono garantiti notevoli sgravi fiscali,mentre i Sindacati concedono alti livelli di flessibilita' e l'abbandono di storiche linee di difesa(come la limitazione di quegli strumenti di sfruttamento rappresentati dai contratti di apprendistato e di formazione lavoro)in cambio di maggior sviluppo occupazionale. Ma mentre le concessioni del Sindacato sono evidenti,le prospettive occupazionali sono vaghe,generiche e per molti versi rappresentano un film purtroppo gia' visto. Allo stesso modo sono di incerta attuazione tutte quelle enunciazioni(in parte anche condivisibili)riguardo a formazione,ricerca,ambiente,infrastrutture,ecc. Quella che si ripropone e' la cosiddetta politica dei 2 tempi:la parte contenente sacrifici per i lavoratori e' di immediata e certa attuazione cosi come quella che concerne le notevoli agevolazioni fiscali concesse alle imprese; vengono invece rimandate ad un tempo da definire le altre misure e,soprattutto,gli effetti positivi che questi sacrifici dovrebbero produrre in termini di vera occupazione. L'annunciato impegno del Governo per portare a 40 ore l'orario legale,e' apprezzabile ma insufficiente;la riduzione dell'orario di lavoro deve essere a 35 ore a parita' di salario e il Governo deve sostenere tale obiettivo con opportuni provvedimenti. L'istituzione dei contratti d'area corre il rischio di determinare una concorrenza al ribasso sui livelli di vita dei lavoratori,operando nel contempo massicci trasferimenti di risorse pubbliche alle imprese. Deve essere invece lo Stato a definire,insieme ai soggetti sociali,quale sviluppo promuovere e favorirlo attraverso la mobilitazione di ingenti risorse, reperibili con una vera lotta all'evasione fiscale e introducendo la patrimoniale. Pertanto la valutazione dei compagni e compagne di Alternativa Sindacale non puo' essere che critica nel merito ma anche nel metodo, in quanto l'accordo e' stato siglato da CGIL,CISL e UIL senza un mandato da parte delle stesse organizzazioni di categoria e perche',ancora una volta,non sono stati coinvolti i lavoratori. LA RIFORMA ORGANIZZATIVA DELLA CGIL DI LODI ALTERNATIVA SINDACALE CGIL - LODI LA RIFORMA ORGANIZZATIVA DELLA CGIL LODIGIANA Premesso che la questione della riorganizzazione(tecnica ed economica) della Camera del Lavoro di Lodi non e' piu' rinviabile,occorre fare alcune precisazioni che,a nostro parere, sono essenziali e determinanti per qualsiasi riorganizzazione. Innanzitutto c'e' il problema dell'utilizzo delle risorse da parte dell'insieme dell'organizzazione. Dopo tante parole e documenti "spesi" a sostegno della tesi che vuole privilegiare il livello dei luoghi di lavoro,sia in termini politici che economici (" ....bisogna destinare maggiori quote di risorse per l'attivita' nei luoghi di lavoro....") e dopo che questi indirizzi sono stati assunti anche nell'ultima Conferenza Organizzativa della CGIL Nazionale,siamo ritornati al punto di partenza. Non ci sembra infatti che l'Organizzazione stia operando nell'indirizzo sopra richiamato. Non vengono destinate "maggiori risorse" verso i luoghi di lavoro e soprattutto questi ultimi e i territori sono penalizzti nelle scelte tecniche ed economiche. Siamo lontanissimi dal mettere in pratica lo spirito dell'autoriforma da tutti richiesta. In definitiva,a fronte delle crescenti difficolta' economiche derivanti dalla crisi,le risposte poste in essere dalla CGIL si caratterizzano per la totale assenza di interventi innovativi nella distribuzione delle risorse e le uniche (o principali) operazioni praticate sono quelle di tagliare,risparmiare,chiudere quelle strutture che,a fronte di una diminuzione di iscritti e un forte aumento dei costi,non riescono piu' a reggere autonomamente. Principalmente queste sono quelle territoriali,cioe' quelle a stretto contatto con i lavoratori. Questa e' anche la filosofia della proposta avanzata dal segretario Benigni al Comitato Direttivo della CGIL lodigiana. Un secondo elemento sta nel fatto che la gestione di operazioni di riorganizzazione,per le implicazioni che comporta,presenta forti aspetti di delicatezza che rischiano di compromettere qualsiasi progetto o,peggio,di aprire contenziosi infiniti. Per queste ragioni la stessa non puo' che essere gestita unitariamente dentro l'Organizzazione. Un terzo elemento,certamente non secondario,deve essere dato dalla certezza che l'uscita dal percorso di riorganizzazione non puo' presentare una struttura complessivamente ridimensionato e con un rapporto tra le diverse aree culturali e politiche stravolto rispetto al dato di partenza e indifferente rispetto ai rapporti congressuali. Cio' premesso,la proposta avanzata da Benigni , oltre a caratterizzarsi per la totale assenza degli elementi di innovazione sopra detti,si colloca nella piena accettazione del mantenimento delle distorsioni e incongruenze nella suddivisione delle risorse. Inoltre,presentata in questo momento (quando non sono ancora stati ridefiniti gli assetti delle Segreterie categoriali e camerale) e in questo modo, costituisce una evidente "proposta di parte" , di maggioranza , ma pur sempre di parte. Per queste ragioni,quindi, noi proponiamo l'apertura di una discussione che coinvolga tutti i soggetti interessati alla riorganizzazione : la CGIL nazionale,regionale e territoriale e i rappresentanti nei luoghi di lavoro, per ridefinire i flussi dei finanziamenti consegnati dall'unica risorsa che e' data dal tesseramento. Conseguentemente alla discussione ed alle eventuali decisioni operative,le segreterie unitariamente espresse predisporranno una proposta da sottoporre ai rispettivi organismi. MANOVRA FINANZIARIA 1997 spiegazione e commenti ALTERNATIVA SINDACALE CGIL - LODI