COMITATO DIRETTIVO NAZIONALE
29/30 settembre e 1 ottobre 1997
Confronto con il Governo - finanziaria 1988

Documento n. 2 - Alternativa Sindacale - Presentato da Giampaolo Patta

voti a favore 23 - respinto

 

Il CD della CGIL riunito per discutere la legge finanziaria '98 e lo svilupparsi della trattativa con il Governo sulla riforma dello Stato Sociale esprime le seguenti valutazioni:

La finanziaria '98 predisposta dal Governo esprime contenuti negativi e non condivisibili dalla CGIL sia per la sua impostazione generale che per la composizione quantitativa degli interventi proposti.

Infatti dei 25.000 miliardi previsti ben 12.000 avranno ricadute dirette (tagli a pensioni e sanità ed indirette ( taglio dei trasferimenti agli enti locali, aliquote IVA) sulla condizione dei lavoratori e dei pensionati.

Manca completamente una progetto di politica economica ed industriale per il pieno impiego poiché gli interventi previsti sono insufficienti a incidere concretamente sulla disoccupazione.

Gli stessi investimenti per l'occupazione, quantitativamente di un certo rilievo (peraltro in parte già previsti dal Patto per il Lavoro e dal pacchetto Treu).derivano dai risparmi operati con i tagli a pensioni e sanità.

Si propone in tal modo un sistema di finanziamento a cui concorrono solo i lavoratori ed i ceti popolari.

Per la scuola pubblica si prevedono tagli non condivisibili nella quantità e nella qualità poiché accumulandosi a quelli operati con le precedenti finanziarie rimettono in discussione elementi importanti del diritto allo studio, aprono la strada al consenso sociale per il finanziamento delle scuole private e peggiorano le condizioni di lavoro dei lavoratori della scuola e degli studenti.

I tagli previsti a pensioni e sanità risultano inaccettabili sia per l' ammontare sia per la volontà del Governo di incidere strutturalmente sulle prestazioni.

La verifica dei bilanci previdenziali emersa nella prima parte del confronto con il Governo indica chiaramente la possibilità di rispondere ai problemi esistenti con provvedimenti che possono portare in equilibrio il sistema previdenziale, anche per il futuro, senza comportare gli interventi ipotizzati in particolare sulle pensioni di anzianità.

Il ruolo esercitato da Confindustria durante questa fase del confronto è particolarmente negativo e rispecchia il prevalere al suo interno di posizioni ultraliberiste nel confronto con il sindacato e di egemonia dei settori più arretrati del padronato nelle linee di politica industriale.

A questo punto del confronto le posizioni sono ormai chiare; il Governo con la finanziaria e negli incontro con i sindacati ha esplicitato le sue proposte.

Tocca ora al sindacato definire la piattaforme e sottoporla ai lavoratori e pensionati per riceve il mandato alla prosecuzione della trattativa.

La CGIL definisce la propria proposta con i seguenti contenuti

Previdenza e assistenza

1) Elementi non disponibili alla trattativa

Salvaguardia degli assi centrali della 335:

a) Mantenimento delle pensioni di anzianità

b) Mantenimento del sistema di calcolo; va respinta l'idea del contributivo per tutti

2) Interventi di equità, armonizzazione, ecc

a) Completamento della separazione tra assistenza e previdenza e piena attuazione della L.88 dell'89

- Le prestazioni di carattere assistenziale e di sostegno al reddito debbono essere scorporate dall'INPS e trasferite ad apposita struttura regionale

- Cancellazione dei 121.000 miliardi di anticipazioni di Tesoreria concesse all'INPS che risultano ancora ingiustamente un debito patrimoniale dell'INPS verso lo Stato.

- Ripianamento del debito di gestione del Fondo dei Coltivatori Diretti e Mezzadri, accumulatosi fino al 1989, che risultava nel 1996 pari a 11.070 miliardi

- Copertura da parte dello Stato della contribuzione figurativa accreditata e non finanziata (4.993mld nel 1996) e delle quote di pensione pagate per contribuzioni figurative e non finanziate (3.163 mld nel 1996)

- Mancata copertura della erogazione dell'integrazione al minino (nel '97 l'INPS ha erogato 7.861 mld di spesa assistenziale)

b) Evasione - Elusione - Recupero crediti

-Ripristino immediato dei posti vacanti di Ispettore di Vigilanza nelle pinte organiche dell'INPS e dell'Ispettorato del Lavoro

-Passaggio dal 10% al 15% dell'aliquota relativa ai rapporti di collaborazione parasubordinata.

c) Fondi Speciali

- Istituzione di una gestione straordinaria, separata dall'INPS, e a carico dello Stato per tutto il periodo in cui hanno ancora efficacia i trattamenti pensionistici superiori a quelli INPS

- Recuperare alla gestione straordinaria anche il fondo dei Ferrovieri che è entrato nell'INPS con un pesante passivo.

d) Armonizzazione dei vari fondi INPS

- I risultati dell'armonizzazione fino ad oggi conseguiti con la decretazione relativa alle deleghe della 335 sono ancora lontani dall'obiettivo in quanto restano diversità inaccettabili sull'età per la pensione di vecchiaia per magistrati, militari , ecc. e per molti fondi di categoria risultano diversità di normativa che portano a risultati difformi dallo spirito della legge. L'armonizzazione deve essere generalizzata e deve valere da subito per i criteri di calcolo della pensione, per i rendimenti, per i periodi di riferimento per il calcolo della pensione, per gli elementi della retribuzione su cui calcolare la pensione stessa.

e) Armonizzazione del P.I.

I criteri per l'armonizzazione debbono prevedere:

- sistema pro-rata

- eliminazione delle supervalutazioni

- equiparazione ai criteri della 335 per quanto riguarda il rapporto tra stipendio base e salario accessorio

- Fissazione dell'ultimo stipendio netto come tetto per la pensione

- istituzione del TFR

- istituzione della previdenza complementare

- armonizzare i criteri dell'invalidità

3) Razionalizzazioni e risparmi

a) Tutte le pensioni in essere e quelle successivamente decorrenti (compresi gli assegni vitalizi dei parlamentari) che risultino superare sei volte il minimo INPS in vigore non riceveranno l'aumento previsto per il costo della vita fino a quando non scenderanno al di sotto di tale limite

b) A decorrere dall'1.1.'98 tutte le pensioni INPS corrisposte anticipatamente ogni bimestre verranno corrisposte mensilmente il primo giorno del mese. (6.000 mld di risparmi per il '98)

c) La pensione di anzianità o anticipata dei lavoratori dipendenti pubblici e privati ed autonomi è incompatibile con qualsiasi lavoro svolto con iscrizione agli Albi e Camere di Commercio fino al compimento dell'età prevista per la pensione di vecchiaia. La pensione di vecchiaia e compatibile nella sola misura pari al minimo INPS con reddito da lavoro dipendente o autonomo con iscrizione agli Albi.

d) Calcolo della pensione dei lavoratori dipendenti privati e pubblici sugli ultimi 10 anni di retribuzione e 20 anni di reddito per i lavoratori autonomi applicando la indicizzazione prevista dalla tabella A della legge 297/83 ed eliminando la fase transitoria prevista dalla legge 503/92

4) Modifiche

a) Assegni sociali: E' necessaria una modifica dei limiti del reddito di coppia che lo riporti allo stesso livello delle pensioni sociali.

b) Maggiorazione delle pensioni sociali: Raddoppiare nell'arco di un triennio la maggiorazione sociale di 125.000 mensili attribuita ai cittadini ultrasessantacinquenni senza altro reddito

c) Maggiorazione sociale delle pensioni minime INPS: Portare a 150.000 mensili la maggiorazione della pensione minima INPS degli ultrasessantacinquenni senza altro reddito

(i costi dei punti a,b,c, sono stimati dall'INPS pari a 94 miliardi per il '98 e 180 miliardi per l'89)

d) Soglia di rendimento minimo delle pensioni INPS del fondo lavoratori dipendenti: Per ogni anno effettivo di lavoro con versamenti effettuati su una retribuzione pari o superiore al minimale fissato dalla 638/83 si deve avere diritto ad un rendimento pensionistico minimo mensile pari ad un quindicesimo del minimo INPS

La trattativa sulla riforma dello Stato Sociale non si esaurisce con le questioni riguardanti la previdenza ma riguarda anche la Sanità, gli ammortizzatori sociali, il finanziamento dello Stato Sociale, Scuola-Ricerca e Formazione, ed ovviamente inscindibilmente connessa alla lotta alla disoccupazione.

Su queste questioni il CD della CGIL si è già pronunciato con un documento di indirizzo.

Alla luce dello stato del Confronto con il Governo che su queste materie non ha ancora prodotto proposte di merito il CD della CGIL ritiene che gli orientamenti sui punti richiamati debbano essere i seguenti.

Sanità

Non sono accettabili ulteriori contenimenti della spesa sanitaria ne tagli alle prestazioni.

Rifiutando ogni logica di privatizzazione dei servizi, eventuali risparmi ottenuti con la razionalizzazione della spesa debbono comunque essere reinvestiti nel settore.

Riduzione dell'orario

Forte contenimento degli straordinari introducendo limitazioni al loro uso e aumentandone il costo.

Riduzione dell'orario di lavoro a parità di salario, generalizzata, con vincoli certi sull'occupazione.

La riduzione dell'orario di lavoro deve vedere provvedimenti legislativi di sostegno e l'impegno del sindacato a fare dell'orario uno degli elementi portanti della prossima stagione contrattuale.

Occupazione

L'obiettivo del pieno impiego è strettamente connesso con una modifica del modello industriale verso produzioni ad lato contenuto tecnologico e a politiche per l'occupazione con forte matrice di intervento pubblico di tipo strutturale e non provvisorio. Va riqualificata la qualità dello sviluppo, politiche di creazione del lavoro che rispondano ai bisogni sociali e collettivi quali la sanità, l'assistenza, la riqualificazione urbanistica ed artistica, la salvaguardia e protezione del territorio.

Ammortizzatori sociali

L'adeguamento degli ammortizzatori sociali alla situazione attuale deve mantenere comunque un meccanismo equivalente alla CIGS anche come strumento per contrastare la liberalizzazione delle procedure di licenziamento.

Scuola e formazione

Devono essere accelerati i processi di riforma del sistema formativo con adeguate risorse per il miglioramento quantitativo e qualitativo dell'offerta pubblica e per la riforma del lavoro degli operatori del settore, elemento questo imprescindibile per il successo della riforma della scuola.

Tali investimenti necessari sia per i diritti di cittadinanza e per lo sviluppo del paese sono il primo strumento per evitare il degrado del sistema pubblico e lo sviluppo di quello privato rispetto al quale confermiamo la contrarietà a qualsiasi forma di finanziamento.

Finanziamento dello Stato Sociale e della spesa pubblica

Premesso che il finanziamento dello Stato Sociale è evidentemente connesso ai livelli occupazionali va ribadito che gli interventi assistenziali e quelli di sostegno economico vanno finanziati con la fiscalità generale.

Centrale diventano misure effettive di lotta alla evasione fiscale e contributiva; le misura fino ad ora annunciate dal governo sono gravemente insufficienti; vanno approntate misure di controllo, recupero e repressione che determinino un recupero di risorse massiccio ben superiore a quanto previsto in finanziaria.

Il ridisegno delle aliquote IRPEF così come previsto non risponde a criteri di equità in quanto riduce la progressività accentuando il carico fiscale sui redditi più bassi in particolare col passare degli anni.

La assenza di qualsiasi misura di tassazione patrimoniale rende ancora più negativi l'insieme di provvedimenti sul finanziamento della spesa pubblica.

Il CD della CGIL ritiene non superabile l'impegno precedentemente assunto da CGIL-CISL-UIL con i lavoratori ed i pensionati di sottoporre a consultazione di mandato la piattaforma.

Conseguentemente, qualora non sia disponibile il consenso unitario, la CGIL realizzerà una informazione di massa e la consultazione dei propri iscritti.