Venerdì 31 ottobre il Consiglio dei Ministri ha approvato definitivamente il decreto legislativo sulla rappresentatività sindacale e sul procedimento contrattuale nei settori del pubblico impiego.

 

Con questo decreto vengono introdotte rilevanti novità in materia di:

 

Rappresentanza-Rappresentatività

 

Il criterio di riconoscimento della rappresentatività diventa oggettivo; sarà il numero delle deleghe sindacali e i voti riportati nelle elezioni per le Rappresentanze Sindacali Unitarie a determinare il livello della rappresentatività sindacale, a tre fini: ammissione ai tavoli di trattativa, validazione dei contratti, esercizio delle prerogative e diritti sindacali.

Entro la fine del 98, in tutte le Pubbliche Amministrazioni verranno elette le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Personale, sulla base del principio della proporzionalità, con voto segreto a cui hanno diritto tutti i lavoratori, iscritti e non iscritti ai sindacati.

Alle RSU vengono trasferiti i poteri contrattuali delle vecchie Rappresentanze di sigla (RSA) mentre i contratti, a partire da quello che dovrà essere stipulato entro la fine dell'anno corrente con l'Aran sulle libertà sindacali, provvederanno a trasferire alle nuove rappresentanze le prerogative sindacali delle vecchie sigle aziendali.

Una particolare innovazione riguarda il sistema di validazione dei contratti: per essere validi, i contratti collettivi nazionali dovranno essere sottoscritti da organizzazioni che rappresentino insieme non meno del 51% della media di deleghe sindacali e voti o almeno il 60% dei voti.

Le RSU diventano quindi il cuore del sistema contrattuale nel pubblico impiego.

 

Procedimento contrattuale

 

Viene introdotto un meccanismo assai simile a quello privato, abolendo gli attuali residui pubblicistici del procedimento, ossia l'autorizzazione governativa e il controllo preventivo di legittimità della Corte dei Conti.

Al posto dell'autorizzazione governativa, sono previsti i pareri dei comitati di settori che verranno costituiti dalle varie amministrazioni di ciascun comparto. Saranno questi comitati e non più il Governo a dare le direttive all'Aran per le trattative e ad approvare le ipotesi di accordo.

La Corte dei Conti si limiterà a certificare i costi dei contratti.

Tutto il procedimento di approvazione dovrà essere completato entro 40 gg dalla definizione dell'ipotesi di accordo.

 

Aran

 

L'Agenzia viene rafforzata sul piano organizzativo e diventa uno strumento tecnico non solo del Governo ma di tutte le amministrazioni rappresentate, a partire dalle Regioni e dai Comuni.

L'Agenzia acquista anche il nuovo compito di monitorare le retribuzioni di fatto del personale pubblico mentre, sempre presso l'Aran, si costituirà un osservatorio a composizione paritetica sulla contrattazione integrativa.

 

Struttura Contrattuale

 

Il sistema contrattuale pubblico si adegua al nuovo assetto dello Stato definito dalle leggi di riforma Bassanini: viene infatti introdotta - come 2° livello contrattuale - la contrattazione integrativa. Con essa, sarà possibile adattare il contratto nazionale, che resta come primario livello di garanzia di parità di diritti e di difesa del potere d'acquisto delle retribuzioni, alle specifiche esigenze funzionali e organizzative delle varie amministrazioni. Queste potranno destinare ai contratti integrativi risorse aggiuntive a quelle del contratto nazionale, con l'unico vincolo delle disponibilità di bilancio.

 

Applicazione piena dello Statuto dei lavoratori

 

Il sistema delle garanzie e delle libertà sindacali nel pubblico impiego verrà reso finalmente omogeneo con quello previsto nei settori privati.

 

 

 

p. Il Dip.to Settori Pubblici

Gian Paolo Patta