Verbale della riunione sulla contrattazione del 6 novembre 97 del Gruppo di lavoro di Alternativa Sindacale Filcea-Cgil
1. Regole e democrazia
Riteniamo che la nostra iniziativa, che si è espressa anche con la diffusione del nostro documento intitolato "Regole e democrazia", abbia contribuito a stimolare la segreteria nazionale Filcea ad elaborare proposte aggiuntive da sottoporre alla FULC riguardo alle nuove norme sulla consultazione e per l’elezione di RSU/RLS.
La proposta di nuove norme FULC va valutata anche tenendo conto del recente decreto legislativo relativo al Pubblico Impiego. Tale decreto (che potrebbe rappresentare la linea guida anche per i privati) risolve aspetti importanti quali il riconoscimento della rappresentatività (che diventa oggettiva e misurata sulla base dei voti riportati nelle elezioni per le RSU e delle deleghe sindacali certificate), l'esigibilità delle RSU (che verranno elette sulla base del principio della proporzionalità con voto segreto a cui hanno diritto tutti i lavoratori iscritti e non) a cui vengono trasferiti i poteri contrattuali, ecc.
La validazione dei contratti richiede che siano sottoscritti da organizzazioni che rappresentino insieme non meno del 51% della media di deleghe e voti. Quindi non viene risolta la questione della validazione diretta degli accordi da parte dei lavoratori che, a questo punto, deve essere risolta con regolamenti sindacali confederali o di categoria che impongano un metodo democratico di consultazione dei lavoratori tramite assemblee o referendum.
2. Il rinnovo del secondo biennio gomma-plastica
Riguardo al rinnovo del secondo biennio del CCNL gomma-plastica (ed alla definizione della previdenza integrativa per il settore) siamo ancora in alto mare per l’indisponibilità della controparte.
La FULC è riuscita a perdere un’altra occasione per coinvolgere i lavoratori, con le evidenti conseguenze negative non solo sulla pratica della democrazia, ma anche sulla capacità di mobilitazione qualora dovesse essere necessario ricorrervi.
3. La trattativa per il rinnovo del CCNL chimici
Federchimica, malgrado le prevedibili rimostranze sulla prevista legge per la riduzione d'orario, si è dichiarata disponibile a chiudere il CCNL nei tempi naturali.
E’ troppo presto per valutare l’atteggiamento della FULC (anche se riguardo al "conto ore" sembrano già emergere preoccupanti disponibilità).
3.1. Salario e struttura contrattuale
La questione non è stata ancora sostanzialmente affrontata. Federchimica non ha avanzato obiezioni di principio riguardo alle richieste in piattaforma, quindi non sono (ancora?) emerse, ad esempio, controproposte sulla richiesta di un meccanismo automatico di rivalutazione dei salari.
Analogamente, sulle quantità, non è emersa (ancora?) una forte opposizione di Federchimica a sfondare il tetto dell’inflazione programmata, ma è già chiaro che la disponibilità sarebbe pur sempre riferita a cifre modeste (vista anche la necessità di dirottare risorse sulla riduzione dell’orario di lavoro).
3.2. Riduzione dell'orario di lavoro e flessibilità
La strategia di Confindustria e di Federchimica sulla riduzione dell'orario di lavoro è chiara: analogamente ai loro colleghi francesi si dichiarano disponibili a patto di avere nelle aziende la totale libertà di gestire gli orari, affermando il principio dell’orario effettivo (distinto da quello contrattuale come è finora), gestito unilateralmente su base annua (o addirittura pluriennale) superando il concetto di orario giornaliero/settimanale (grazie anche al conto ore), con la massima flessibilità nell'utilizzo del mercato del lavoro e degli impianti, ingabbiando completamente la contrattazione aziendale (Messina continua a ripetere che il CCNL deve dare certezze sulla contrattazione aziendale come un menù di trattoria dalle scelte limitate) facendo anche decadere i contratti aziendali sulla materia (vedi il precedente sull'inquadramento), ecc.
La tattica contrattuale di Federchimica non si è ancora evidenziata. Possiamo solo fare delle supposizioni basate sulla deduzione e sulle "mezze parole" lanciate sul tavolo della trattativa. Diciamo che i compagni di Alternativa Sindacale nella delegazione trattante non si meraviglierebbero se scoprissero che Federchimica proponesse una soluzione sull'orario che combini in qualche modo i seguenti concetti:
3.3. Accorpamento
Sembra che si stia affermando la linea di accorpare tendenzialmente anche altri settori.
Riguardo alla ceramica sono emersi problemi che dovrebbero risolversi con una armonizzazione subito su istituti a carattere di principio (es. malattia), tendenziale su altri (es. ferie), mentre dovrebbero essere concordate le specificità di settore (es. salario e inquadramento).
4. Le nostre proposte
4.1. La nostra linea
4.1.1. Regole e democrazia
Dobbiamo sviluppare il dibattito nelle fabbriche ed intervenire nelle istanze FULC dove si definiranno le nuove norme sulla consultazione e per l’elezione di RSU/RLS (come indicato nel nostro documento su "Regole e democrazia").
4.1.2. Secondo biennio CCNL gomma plastica
Dobbiamo intervenire affinché i lavoratori del settore vengano coinvolti con una adeguata informazione e vengano messi in condizione di decidere democraticamente sui contenuti da rivendicare e sulle eventuali azioni di lotta da intraprendere.
4.1.3. Rinnovo del CCNL chimici
Alternativa sindacale Filcea ritiene positivo l’accordo della maggioranza parlamentare sulla riduzione d’orario e ritiene che ciò possa favorire la realizzazione di risultati positivi in materia nella contrattazione in corso. Molto dipenderà da come verrà dettagliato tale accordo (riduzione a parità di salario? quanto contribuirà lo Stato? probabilmente non lo sapremo prima di maggio/giugno), ma è evidente che dovremo preoccuparcene nella contrattazione in corso (che dobbiamo cercare di far svolgere nei suoi tempi naturali).
Ricordiamo schematicamente che nella fase della definizione della piattaforma abbiamo sostenuto (e seppure contraddittoriamente realizzato) che la piattaforma per il rinnovo del CCNL chimici dovesse proporsi il superamento dell’accordo del 23 luglio, realizzando risultati che non si limitassero alla difesa del potere d’acquisto ma si proponessero anche la distribuzione della ricchezza prodotta ed un meccanismo automatico o semiautomatico di rivalutazione dei salari (ad esempio agganciato all’andamento del PIL).
Sulla riduzione d’orario (in cambio, tra l’altro, dell’estensione della richiesta nell’ipotesi di piattaforma all’insieme dei lavoratori, privilegiando ovviamente i turnisti, ed a fronte di posizioni ampiamente diffuse che limitavano la richiesta a 8/16/24 ore annue) abbiamo ritenuto opportuno concordare una posizione che non definiva esattamente la ripartizione dei risultati tra aumenti salariali e riduzione d’orario.
Questa soluzione risulta peraltro particolarmente utile oggi, a fronte della legge prospettata, per un nostro intervento di qualificazione in corso d’opera nel senso della riduzione. Altrettanto utile risulta la nostra fortissima battaglia svolta anche durante la definizione della piattaforma contro le prevedibili contropartite in termini di flessibilità (conto ore, orario d’ingresso, ecc.).
Riassumendo schematicamente ciò che abbiamo più volte dettagliato nei nostri documenti:
4.1.3.1. Salario e struttura contrattuale
La questione centrale resta la necessità di contrastare la linea di Confindustria che punta a svuotare prima e poi abolire il CCNL. Dobbiamo quindi continuare a proporci il superamento di fatto dell'accordo del 23 luglio realizzando nel CCNL chimici aumenti salariali superiori al tasso di inflazione programmata ed un meccanismo automatico di rivalutazione agganciato all'andamento del PIL.
4.1.3.2. Riduzione dell’orario di lavoro
La realizzazione dell'obiettivo della riduzione dell'orario di lavoro richiede che venga promosso un ampio movimento generale (a carattere non solo nazionale) che orienti una pluralità di strumenti e di iniziative: dalle campagne di sensibilizzazione dei lavoratori e dell'opinione pubblica al coordinamento con le altre organizzazioni sindacali europee, dalla rivendicazione nei contratti nazionali ed aziendali alla legislazione di supporto.
E' necessaria anche la consapevolezza che la riduzione d'orario affronta aspetti importantissimi ma non tutti gli aspetti della più generale condizione complessiva della classe lavoratrice. In altre parole: la riduzione d'orario non deve essere realizzata a qualunque costo.
Nella trattativa in corso per il rinnovo del CCNL chimici dobbiamo non solo realizzare una significativa riduzione d'orario (ad esempio le 35 ore medie che avevamo proposto durante la consultazione) ma anche preoccuparci che sia a parità di salario (vedi ad esempio le nostre critiche sull'orario d'ingresso) e che non vi siano contropartite in termini di potere contrattuale (salvaguardando il ruolo delle RSU e della contrattazione aziendale).
Dobbiamo quindi cercare di fare in modo che la riduzione d'orario sia effettiva e che l'orario contrattuale resti di regola giornaliero/settimanale. La questione essenziale è che l'eventuale compensazione annua, o comunque il riferimento ad un orario annuale (per certi versi già presente nel vigente CCNL), sia considerata come una possibilità rigidamente vincolata alla contrattazione con la RSU.
Decisiva, in questo senso, è la definizione di forti "picchetti" sul conto ore e la regolamentazione dell'utilizzo degli strumenti per la gestione del mercato del lavoro (sulla base del principio della non cumulabilità, ecc.).
Anche in questo caso si tratterebbe di definire strumenti attivabili solo con la contrattazione in azienda.
4.1.3.3. Accorpamenti
Dobbiamo favorire nuovi accorpamenti e, pur riconoscendo la necessità di articolazioni, l'impianto del CCNL deve mantenere una forte impalcatura generale.
4.2. Le nostre iniziative
Vanno effettuate subito riunioni regionali di Alternativa Sindacale Filcea sugli argomenti sopra indicati, invitando tutte le compagne ed i compagni interessati.
Bisogna convocare in tempi brevi anche una riunione nazionale a carattere seminariale, con inviti ai rappresentanti di Alternativa Sindacale delle altre categorie, per cercare di contribuire all’esigenza (urgente soprattutto per una categoria come la nostra che sta rinnovando il CCNL) di elaborazione e di indirizzo vertenziale, in particolare sulle tematiche relative alla riduzione dell’orario di lavoro.
Milano, 14 novembre 1997