Seminario nazionale di Alternativa Sindacale Filcea - 26/27 marzo 1997 Il concetto di salario globale 1. Il monte retribuzioni Il monte retribuzioni e' uguale alla somma di tutti gli sti- pendi lordi e di tutti i contributi (previdenziali, assistenziali, sociali) che i datori di lavoro (privati e pubblici) pagano per ottenere l'insieme delle prestazioni dei lavoratori dipendenti. I contributi versati dalle aziende non sono a carico dei datori di lavoro, ma sono invece retribuzione dei lavoratori (che non figura in busta paga) versata allo Stato per conto dei dipendenti. Il monte retribuzioni puo' anche essere determinato som- mando gli stipendi medi lordi ai contributi medi versati dai datori di lavoro e moltiplicando questa cifra per il numero di lavoratori. 1a formula di determinazione del monte retribuzioni monte retribuzioni = (stipendi lordi complessivi + con- tributi complessivi) 2a formula di determinazione del monte retribuzioni monte retribuzioni = (stipendi medi lordi + contributi medi) x numero lavoratori La seconda formula fa capire che il monte retribuzioni migliora (e quindi migliorano le nostre condizioni di vita) quando e' positiva la somma algebrica delle variazioni degli elementi contenuti nella formula stessa; peggiora se tale somma e' negativa. Infatti, supposto che non varino ne' sti- pendi medi ne' contributi medi, ma si riduca il numero degli occupati, la somma delle variazioni e' negativa con una di- minuzione del monte retribuzioni, cioe' della retribuzione complessiva. Il monte retribuzioni in realta' e' costituito da varie voci con specifiche funzioni: la prima e' costituita dalla retribuzione diretta (cioe' la retribuzione netta che riceviamo a fine me- se), poi vi sono i contributi e, infine, l'IRPEF, diminuita dal- l'eventuale restituzione del drenaggio fiscale (fiscal drag). Da cio' se ne deduce che: 3a formula di determinazione del monte retribuzioni nette monte retribuzioni nette = [stipendio medio lordo - (contributi + IRPEF - fiscal drag restituito)] x numero lavoratori Il monte retribuzioni nette indica la quantita' di beni di con- sumo acquistabili ai prezzi di mercato, ossia, il tenore di vi- ta dell'insieme dei lavoratori. La diminuzione del monte re- tribuzioni nette dovuta al pesante calo occupazionale, di fatto, comporta una diminuzione della ricchezza globale dei lavoratori dipendenti e, di conseguenza, un peggioramento generalizzato del tenore di vita. 2. Il monte delle retribuzioni sociali Le trattenute fiscali e sociali operate sui nostri stipendi ad ogni fine mese costituiscono il monte delle ritenute sociali per beni e servizi sociali che i dipendenti "comprano" pa- gandoli in anticipo (scuola, assistenza, trasporti, servizi so- ciali vari, ecc.) che lo Stato si e' incaricato di realizzare al posto dei privati. Il monte delle ritenute sociali si puo' esprimere con la se- guente prima formula: 1a formula di determinazione del monte ritenute sociali monte delle ritenute sociali per beni/servizi = (ritenuta media IRPEF + contributi sociali medi dei lavoratori - fiscal drag) x numero lavoratori Il risultato di questa prima formula, pero', indica solo l'impor- to che i lavoratori anticipano, ma non permette di determi- narne l'effettiva quantita' che dipende dalle decisioni di spe- sa dello Stato il quale puo' erogare beni e servizi sociali per un valore inferiore al monte delle ritenute sociali. La formula invece dovra' contenere anche il cosiddetto avanzo sociale, ossia la differenza tra il valore del monte delle ritenute sociali e il valore dei beni e servizi sociali ef- fettivamente goduti dai lavoratori. Quindi la seconda for- mula del monte delle retribuzioni sociali sara': 2a formula di determinazione del monte ritenute sociali monte delle ritenute sociali per beni/servizi (ritenuta media IRPEF + contributi sociali medi dei lavoratori - fiscal drag) x numero lavoratori - avanzo sociale Il valore risultante indica la quantita' dei beni e dei servizi sociali disponibili, ossia il tenore di consumo sociale del- l'insieme dei lavoratori. Si deve osservare che, mentre il consumo sociale dei beni e dei servizi e' attuato da tutti i cittadini (e non solo quindi dai lavoratori dipendenti), non tutti contribuiscono in uguale mi- sura a versare le tasse e le contribuzioni sociali. E' univer- salmente noto, ad esempio, che i lavoratori ed i pensionati versano circa l'80% dell'IRPEF totale e che la cosiddetta classe media italiana (composta per lo piu' da lavoratori au- tonomi, professionisti, imprenditori, commercianti, ecc.), pur rappresentando circa il 35% della popolazione, versa IRPEF solo per circa il 20%. Cio' significa che i lavoratori hanno sempre pagato, in ritenute, un valore superiore ai be- ni/servizi sociali effettivamente goduti e, quindi, che una parte delle loro retribuzioni sociali e' stata usata dallo Stato a favore di altri redditi quali il capitale e la rendita. 3. Il monte delle retribuzioni differite (a ripartizione) La terza quota dei nostri stipendi e' quella destinata ai con- tributi previdenziali ed e' divisa in 2 parti: una, ben visibile, trattenuta ogni fine mese dalla nostra busta paga; l'altra, versata direttamente dal datore di lavoro, e' chiamata retri- buzione differita a ripartizione, ossia monte dei contributi per pensioni che si puo' indicare con questa 1a formula: 1a formula di determinazione del monte contributi per pen- sioni monte dei contributi per pensioni = (ritenuta previ- denziale media + contributi medi versati dai datori di lavoro) x numero dei lavoratori Anche in questo caso la formula da' un valore che indica solo l'importo anticipato per ottenere le pensioni, ma non determina la loro quantita' effettiva che dipende dalle norme (le Leggi pensionistiche) che ne regolano l'erogazione. Cio' comporta che lo Stato puo' dare pensioni per un valore in- feriore al monte dei contributi previdenziali: quindi la formu- la non indica le condizioni pensionistiche effettive in quanto non contiene l'avanzo previdenziale cioe' la differenza tra il valore dei contributi versati e il valore delle pensioni effetti- vamente godute. Quindi il reale monte delle retribuzioni per le pensioni sara' espresso da questa 2a formula: 2a formula di determinazione del monte contributi per pen- sioni monte dei contributi per pensioni = (ritenuta previ- denziale media + contributi medi versati dai datori di lavoro) x numero dei lavoratori - avanzo previdenziale Se indichiamo con Kl l'aliquota di trattenuta applicata sugli stipendi dei lavoratori e con Kdl quella versata dai datori di lavoro, avremo una 3a formula: 3a formula di determinazione del monte contributi per pen- sioni monte dei contributi per pensioni [stipendio medio lordo x (Kl + Kdl)] x numero dei lavoratori - avanzo previdenziale Da cio' si puo' dedurre che: - per il singolo lavoratore il versamento contributivo e' una retribuzione differita nel tempo, ossia una retribuzione che ricevera' in futuro sotto forma di pensione - per l'insieme di tutti coloro che vivono del reddito da lavo- ro il versamento contributivo e' la quota del monte retribu- zioni ripartita a favore di chi e' gia' in pensione: quindi la ritenuta previdenziale, insieme a quella pagata dal dato- re di lavoro, e' retribuzione al pari dello stipendio di fine mese. Dato che l'entrata del settore previdenziale e' sempre stata maggiore dell'uscita (come dimostrano i bilanci dell'INPS e, se vi fosse un recupero anche parziale dei 40.000 miliardi di evasione, quell'entrata sarebbe enormemente maggiore) le retribuzioni differite a ripartizione non causano il deficit dello Stato ma, al contrario, sono state usate per ridurlo e, spesso, sono state impiegate a favore del capitale (ad esempio con la fiscalizzazione degli oneri sociali). Infine, visto che il monte delle retribuzioni per le pensioni dipende sia dal numero dei lavoratori dipendenti occupati, sia dall'importo medio della retribuzione, appare evidente la necessita' di una lotta coerente contro la disoccupazione e per l'aumento delle retribuzioni, cosi come e' necessario re- golamentare con rigore i trasferimenti che lo Stato fa, dai versamenti contributivi, al sostegno delle imprese. 4. Il reddito reale da lavoro dipendente Da quanto abbiamo detto finora risulta che il valore del monte retribuzioni sara' la somma del monte retribuzioni dirette, del monte retribuzioni sociali e del monte retri- buzioni differite a ripartizione. Quindi la formula sara' la seguente: formula di determinazione del monte retribuzioni monte retribuzioni = monte retribuzioni dirette + monte retribuzioni sociali + monte retribuzioni differite Dato che il valore del monte retribuzioni viene diminuito di un importo pari alle quote di avanzo previdenziale e sociale (vedi tabelle precedenti) il monte delle retribuzioni reali, o reddito reale, sara' determinato dalla seguente formula: formula di determinazione del monte retribuzioni reali (reddito reale) monte retribuzioni reali = (retribuzione media lorda + contributi medi versati dal datore di lavoro) x numero lavoratori - (avanzo previdenziale + avanzo sociale) Da cio' se ne deduce che il reddito reale, utilizzato per vive- re da oltre 30 milioni di persone, viene decurtato dell'importo che lo Stato distribuisce agli altri redditi (tra cui profitto e rendita). [stralci da Tool Box n 1]