Non facciamoci inquadrare così
La trattativa per il rinnovo del CCNL chimico-farmaceutico, il primo grande contratto dell'industria che si rinnova dopo l'accordo del 23 luglio 1993, quasi in sordina sta proseguendo ed entrando nel merito di alcuni punti qualificanti della piattaforma.
Federchimica - spalleggiata al tavolo della trattativa da Confindustria ed usando i vincoli posti dall'accordo del 23 luglio - ha assunto un atteggiamento arrogante rispondendo negativamente a tutte le richieste qualificanti presenti nella piattaforma rivendicativa (salario, orario, contrattazione aziendale), mentre ha "aperto" sulla proposta di un nuovo sistema classificatorio, usando le ambiguità della piattaforma sindacale per imporre il suo punto di vista.
Chi pensava che una piattaforma rivendicativa quantitativamente e qualitativamente contenuta nelle richieste e tutta racchiusa in una logica consociativa avrebbe facilitato la trattativa e consentito l'accordo in tempi brevi è stato smentito dai fatti.
Al contrario, l'avere presentato una piattaforma debole ed inadeguata all'attuale fase dello scontro di classe generale e di categoria ha purtroppo confermato le nostre più pessimistiche previsioni, cioè che si sarebbe lasciato spazio all'iniziativa di Federchimica che infatti sta perseguendo due obiettivi: un rinnovo contrattuale a costo zero e la riformulazione a suo uso e consumo della normativa, in particolare del sistema classificatorio.
Alle ambiguità della piattaforma sindacale, infatti, si contrappone una strategia molto chiara di Federchimica che vuole realizzare un nuovo sistema classificatorio (su 6 categorie e 15 livelli salariali) con una marcata distinzione professionale e salariale basato non già sul riconoscimento delle professionalità (come nel sistema di inquadramento attuale) ma sulle singole mansioni e posizioni lavorative.
La "nuova" classificazione proposta da Federchimica ci riporta di fatto alla situazione anni '60 delle job evaluation (paghe di posto).
Quello che potrebbe succedere, in sintesi, è così descrivibile:
Attuali categorie nuove categorie
A - B A 1
2
3
C B 1
2
Da - Db C 1
2
E - F D 1
2
3
G - H - I E 1
2
3
4
L F (solo di ingresso?)
Milano, 14.1.94
La scelta che si sta operando non solo non è condivisibile in generale perché smantellerebbe il sistema di inquadramento unico (che potrebbe essere semplicemente adeguato con alcuni aggiustamenti) ma è da contrastare anche per le conseguenze pratiche negative che avrebbe sulle condizioni dei lavoratori. Vediamone alcune:
1. Non sono chiari i criteri che portano alla definizione di 5+1 categorie e 14+1 livelli salariali. Se la professionalità all'interno di una categoria è omogenea non si capisce la necessità di ulteriori distinzioni salariali ed è evidentemente eccessivo il loro numero. La cosa però si spiega con l'intenzione di Federchimica di ottenere un sistema di paghe di posto, aggirando i vincoli imposti dall'art. 2103 del Codice Civile che impedisce il declassamento del lavoratore.
2. Con questo sistema Federchimica punta a disporre di strumenti di incentivazione e penalizzazione. Ad esempio, pur appartenendo il lavoratore ad una categoria, l'azienda può collocarlo ora al livello più alto, ora al più basso, a seconda della mansione assegnata. E' evidente con ciò come aumenti il potere discrezionale della direzione aziendale.
3. Inoltre, per come si sta sviluppando la trattativa, è evidente il rischio che, nella riclassificazione, si perdano in tutto o in parte i risultati di una contrattazione aziendale pluridecennale che spesso ha migliorato quanto stabilisce il CCNL in tema di inquadramento.
Di fatto sarebbe il ritorno alla job evaluation, mai completamente rinnegata dalle aziende fin da quando hanno dovuto subire l'inquadramento unico, con in più una forte flessibilità della forza lavoro.
Durante la consultazione sull'ipotesi di piattaforma i lavoratori non hanno potuto valutare le richieste sull'inquadramento perché non erano state specificate. E' doveroso, pertanto, aprire subito una discussione ed una verifica democratica, nelle assemblee con i lavoratori ed negli attivi territoriali con i delegati, per definire il mandato a cui la Fulc nazionale e la delegazione trattante devono attenersi.
Ed anche per valutare il metodo con cui si sta trattando: ci sembra infatti inammissibile che si proceda per "compartimenti stagni", cioè accantonando punti qualificanti quali orario, salario e contrattazione aziendale (su cui per altro le risposte di Federchimica sono state finora generiche, insufficienti e negative) e si cerchi invece un accordo "a pezzi" e proprio a partire dall'argomento che più interessa alla controparte.
La trattativa deve svilupparsi sull'insieme della piattaforma, non un pezzo alla volta.
I lavoratori ed i delegati devono conoscere e decidere su ogni sviluppo della trattativa, in particolare sull'inquadramento.
Il coordinamento nazionale del movimento dei consigli unitari chimico-farmaceutici