APPELLO AGLI STUDENTI
Il grande movimento di massa dello scorso autunno contro la manovra Dini-Berlusconi sullo smantellamento della previdenza pubblica ha riproposto con forza il protagonismo della classe lavoratrice italiana.
La conseguente caduta del governo Berlusconi, non è stata però solo il risultato di questa lotta.
Il dato caratteristico ed importante di quella stagione di lotte è stata l’unità di molti soggetti sociali, lavoratori, pensionati, studenti, uniti da un’interesse comune, di difesa dello stato sociale, dei salari, delle pensioni, del diritto all’istruzione.
Gli obiettivi del diritto alla pensione dopo 35 anni di anzianità, al 2% e senza penalizzazioni, del diritto allo studio contro l’aumento delle tasse scolastiche, hanno così superato la loro portata immediata, diventando lotta generale di opposizione di tutti i soggetti sociali contro le politiche liberiste e di destra, contro l’attacco ai diritti, alle pensioni, ai salari ed all’occupazione.
Ma la caduta del governo Berlusconi non ha liquidato la strategia della destra economica che si ripresenta ora sotto la faccia di un governo, quello di Dini, che dietro la parvenza del “governo dei tecnici”, persegue lo smantellamento dello stato sociale e dei diritti acquisiti, a partire dallo smantellamento del sistema pensionistico pubblico, dalla precarizzazione delle forme del lavoro, da una confermata propensione alla privatizzazione.
A questo progetto, che ripropone nel merito gli stessi obiettivi del governo Berlusconi CGIL-CISL-UIL nazionali non stanno facendo nessuna seria opposizione.
La piattaforma sindacale sulle pensioni è infatti debole sul piano difensivo, inadeguata alla tutela dei veri interessi in campo, contraddittoria sulla linea di difesa dell’occupazione, e pericolosa nel suo dividere i lavoratori anziani dai lavoratori giovani.
I lavoratori ed i delegati sindacali non hanno smesso, dopo le lotte di autunno di sostenere gli obiettivi generali che erano alla base di quel movimento.
Le assemblee di fabbrica che si stanno tenendo in questi giorni in tutta Italia con la grande partecipazione di lavoratori, con la chiara espressione di voto contraria alla piattaforma sindacale stanno a dimostrare la possibilità di bloccare il progetto del governo Dini.
Ma le organizzazioni sindacali, invece di raccogliere le indicazioni che emergono dalle fabbriche, ancora una volta, stravolgendo la lettura dei risultati della consultazione, si apprestano all’ennesimo accordo, un’accordo dalla portata distruttiva che, smantellando il sistema previdenziale pubblico, produrrà una pericolosa frattura tra giovani ed anziani, condannando i lavoratori con meno di 18 anni di contribuzione ed i nuovi assunti ad un sistema previdenziale non più basato sui 35 anni al 2% per tutti, inadeguato nei rendimenti, coercitivo sulla durata degli anni di lavoro che costringerà i giovani a lavorare almeno fino a 65 anni di età , a perdere il diritto alla liquidazione, ed a dover ricorrere, con costi non irrilevanti, al sistema previdenziale privato.
Ed in cambio, già ci si appresta a modificare le regole del rapporto di lavoro, con la legge sul lavoro interinale ed in affitto, con la libertà di assunzione e licenziamento, con una conseguente precarizzazione sulle prospettive di lavoro per i giovani che inciderà ancor più pesantementee sulle loro già attacate e compromesse aspettative previdenziali.
Contro questa soluzione i delegati si sono organizzati in assemblea nazionale delle RSU, per difendere il diritto alla pensione per tutti, anche per i più giovani, anche per chi non ha ancora cominciato a lavorare.
Ma questo movimento, per essere efficace, ha bisogno dell’unità di tutti i soggetti, di tutti gli interessi che vengono attaccati dalla manovra governativa e dall’eventuale accordo sindacale.
Và quindi ricostruità l’unità delle lotte di autunno, l’unità di obiettivi e di mobilitazione.
Su questi obiettivi, il Coordinamento delle RSU, ha indetto per Sabato 13 Maggio una manifestazione nazionale a Milano, una manifestazione che deve vedere lavoratori e studenti uniti nella difesa degli interessi comuni, contro le politiche antisociali del governo Dini, per sostenere e rilanciare gli obiettivi del grande movimento dell’autunno scorso.
La piattaforma sindacale và respinta.
Bisogna recuperare integralmente gli obiettivi del grande movimento di autunno.
Bisogna rilanciare l’unità lavoratori, pensionati e studenti, per la difesa del
diritto collettivo alla pensione a 35 anni, al 2% e senza penalizzazioni,
contro la precarizzazione delle forme del lavoro,
per la riduzione dell’orario di lavoro a 35 ore
PARTECIPIAMO TUTTI
LAVORATORI, STUDENTI, PENSIONATI
ALLA MANIFESTAZIONE
INDETTA DAI DELEGATI
DEL COORDINAMENTO NAZIONALE DELLE R.S.U.
SABATO 13 MAGGIO A MILANO
Concrentamento alle ore 15 in p.le Loreto
Coordinamento RSU - Milano 1 maggio 1995