Assemblea milanese delle RSU del 2/2/1996
MOZIONE FINALE
L'attacco occupazionale, conseguenza della deindustrializzazione, ristrutturazione e scomparsa di interi settori strategici dall'area Milanese, riconferma la necessità di una piattaforma-vertenza generale sull'occupazione e sull'orario sostenuta da forti iniziative e mobilitazioni generali da costruirsi in alleanza con le forze politiche e sociali. L'importante sciopero del 12 Dicembre 1995 non può considerarsi sufficiente a realizzare chiarezza di obiettivi e unità strategica del movimento, base di una concreta ed efficace lotta per lo sviluppo e la difesa del tessuto industriale dell'area milanese.
Nel rilanciare l'obiettivo di uno sciopero generale dell'area milanese sull'occupazione, rimarchiamo la negatività degli accordi realizzati sull'occupazione, in particolare modo per quanto riguarda l'Alfa di Arese e la Pirelli di Bollate.
All'Alfa di Arese, dove l'accordo è stato realizzato senza una vera e vincolante consultazione dei lavoratori, si pone il problema di ridefinire la centralità della difesa occupazionale legata al mantenimento di un insediamento industriale strategico per l'area milanese. Esprimiamo quindi una critica sui contenuti dell'accordo, chiediamo il ritiro della firma da parte delle OOSS, giudichiamo negativamente la scelta di quei quadri della sinistra sindacale della Fiom di Milano che hanno valutato accettabile l'intesa e ci impegniamo ad organizzare ed a sostenere qualsiasi iniziativa che concorra a mettere in discussione la validità e l'efficacia di quell'accordo, per il mantenimento della produzione di massa e la difesa dello stabilimento di Arese.
Il voto contrario dei lavoratori della Pirelli di Bollate sull'introduzione del ciclo continuo apre anche una questione di rappresentatività delle OOSS sul terreno delle iniziative e delle coerenze sui temi dell'occupazione e dell'orario, sul terreno della democrazia e del rapporto col movimento e le sue espressioni di base.
Le soluzioni prospettate all'Alfa di Arese e alla Pirelli di Bollate contraddicono pesantemente quanto deciso dall'assemblea milanese dei delegati CGIL-CISL-UIL del Novembre 1995. Chiediamo quindi a tutte le organizzazioni sindacali un impegno di lotta per la difesa occupazionale per lo sviluppo di Milano e, a Cgil-Cisl-Uil, la riconvocazione dell'assemblea dei delegati di Milano che, nel verificare le linee e i comportamenti compromessi dalle vicende di queste ultime settimane, rilanci invece la riduzione di orario a parità di salario senza contropartite come architrave della strategia sindacale sull'occupazione. La difesa di settori importanti dell'area milanese (della mobilità, Alfa, delle comunicazioni, Rai, Italtel, Alcatel, ecc.), la difesa occupazionale non possono poggiare sul semplice ricorso ad ammortizzatori sociali, ma su piattaforme coerenti con la vertenza generale che abbiano al centro la salvaguardia e lo sviluppo della presenza industriale e la riduzione dell'orario.
L'assemblea delle RSU, per quanto riguarda l'ennesimo rinvio deciso dal Governo sui termini di applicazione della Legge 626 (tutela e sicurezza dei lavoratori nei luoghi di lavoro), davanti alla drammaticità della sicurezza nei luoghi di lavoro, chiedono che le Organizzazioni Sindacali ed i delegati promuovano in tutta Italia forti iniziative e mobilitazioni per imporre da subito l'applicazione della Legge in difesa della vita e della salute dei lavoratori.
Sulla difesa del salario l'assemblea milanese delle RSU valuta positivamente l'andamento della raccolta delle firme a sostegno della petizione per il ripristino di un sistema di indicizzazione dei salari e delle pensioni a tutela dell'inflazione e si impegna a rilanciare la campagna di raccolta delle firme con l'obiettivo di arrivare (entro metà marzo, data fissata per la presentazione pubblica delle firme in Parlamento) ad almeno 20.000 firme raccolte nei luoghi di lavoro dell'area milanese.
A sostegno di questi obiettivi l'assemblea decide di promuovere la convocazione di attivi di zona dei delegati per puntualizzare e rilanciare la piattaforma del Coordinamento milanese delle RSU, per continuare ad intervenire sulle piattaforme aziendali, per forzare i contenuti dell'accordo di luglio e per impedire che si affermino soluzioni penalizzanti delle forme di erogazione del salario.
L'assemblea milanese denuncia l'insufficienza dei 6.000 miliardi stanziati per il rinnovo del contratto dei lavoratori del pubblico impiego in quanto dal rinnovo di questo contratto dipendono anche le condizioni ed i rapporti di forza generali in cui verranno rinnovati i contratti in scadenza per i lavoratori del settore privato.
I problemi concreti che in solitudine i lavoratori e le lavoratrici stanno affrontando sulla difesa dell'occupazione dei diritti e del salario globale, non trovano spazio nell'attuale dibattito e confronto politico e pongono con forza la questione di una maggior presenza e rappresentanza diretta del mondo del lavoro nelle istituzioni.
Assistiamo preoccupati e sgomenti alle dispute sulle questioni istituzionali, sulle alleanze e larghe intese per un nuovo governo "tecnico-politico", prive di quell'aggancio vitale con le vicende di questo Paese, messe in atto anche dalle forze democratiche e di sinistra.
Anche questo ha portato alla formalizzazione di un mandato per la formazione di un Governo privo di reale rappresentatività e funzionale all'aberrante e pericoloso progetto politico-istituzionale di rottura con la storia e la vita democratica di questo Paese.
Un progetto autoritario, anticostituzionale (che vede la Destra e parte della Sinistra uniti) funzionale ai poteri extrapolitici, ai poteri economici forti contro il quale da subito sentiamo la necessità di mobilitarci.
L'Assemblea milanese delle RSU, pur rimarcando la propria autonomia dalle forze politiche, ma non dagli eventi politici che ci coinvolgono direttamente come lavoratori e cittadini, valuta con attenzione tutte quelle iniziative che ripropongono i contenuti oggetto dello scontro sociale attualmente aperto nel Paese che danno spazio e voce alle contraddizioni ed ai soggetti sociali che di questo scontro sono protagonisti e, in questo senso, ritiene positiva la partecipazione alla manifestazione del 24.2.1996 indetta dal PRC come momento di unificazione delle iniziative che verranno messe in atto anche a livello locale.
Vista la gravità degli eventi ed i pericoli per la democrazia, l'Assemblea ritiene opportuno che questa iniziativa di partito si trasformi in una grande mobilitazione di tutte le forze politiche e sociali per la difesa della democrazia, della Costituzione, dell'occupazione e dei diritti sociali.
Si propone quindi che il Coordinamento Nazionale delle RSU, convocato a Bologna il 9.2.96, ponga all'ordine del giorno l'adesione alla manifestazione del 24.2.96 per portare a Roma le proposte che stanno alla base del nostro lavoro e delle nostre iniziative con tutti coloro che in queste si riconoscono.
Milano, 2.2.1996