COORDINAMENTO NAZIONALE
delle delegate e dei delegati eletti nelle RSU
UNA LINEA SINDACALE TUTTA DA CAMBIARE
Il nostro giudizio negativo sulla conclusione della vertenza Metalmeccanici di secondo livello
La conclusione del contratto dei metalmeccanici, segna l'accelerazione da parte di Confindustria e Governo di una fase di attacco alle condizioni generali di vita dei lavoratori e delle loro famiglie. Un'attacco che ha come obiettivo quello di ridurre ancora di più i diritti e subordinare la soddisfazione dei bisogni di milioni di lavoratori ad una logica liberista che fa della riduzione del salario complessivo e dei diritti di contrattazione la condizione necessaria per la propria affermazione.
Ma quest'ultima vicenda rende sopratutto evidente quanto sbagliata e destinata alla sconfitta si è dimostrata una linea sindacale tutta basata sulla pretesa razionalità concertativa dell’accordo del luglio 93. Accordo che non riesce più neppure a sostenere la propria esigibilità, come dimostrano i 9 mesi di lotta dei lavoratori metalmeccanici.
Il brutto ed insoddisfacente accordo firmato per il settore metalmeccanico, è il risultato di anni di subordinazione sindacale alle logiche del mercato e della compatibilità. Logiche che hanno portato a condividere ed a subire:
- una linea di moderazione salariale (dall'eliminazione della scala mobile in poi), che ha ridotto il valore delle retribuzioni ed il loro potere d'acquisto rispetto all'inflazione
- una linea di contenimento del debito pubblico esclusivamente basata sui tagli al salario sociale (tikets, riduzione spesa sanitaria, privatizzazioni, aumento delle tariffe) e delle pensioni (con l'attacco al sistema previdenziale pubblico realizzato con le manovre di Amato e con la controriforma Dini)
- Una linea di deregolamentazione delle norme di sostegno all'occupazione che, con l'ultimo "patto per il lavoro" ha sancito pericolose disponibilità sindacali in materia di flessibilizzazione e precarizzazione della prestazione, con le conseguenti e negative ripercussioni in tema di precarizzazione anche del salario e della tutela previdenziale
A causa della "concertazione sindacale" ora i lavoratori sono più deboli ed esposti ai continui attacchi alle loro condizioni di vita, ed ai continui tentativi di manomissione della costituzione e delle regole della nostra democrazia.
Così, mentre nulla si fa contro l'enorme evasione fiscale e previdenziale, mentre aumentano i costi economici e sociali delle politiche di sostegno all'impresa (defiscalizzazioni, agevolazioni, condoni ecc.) e nulla di concreto si sta facendo per difendere l'occupazione, già si preparano i nuovi attacchi alla sanità ed al sistema previdenziale pubblico con l'obiettivo di eliminare definitivamente le pensioni di anzianità e ridurre i rendimenti pensionistici.
La consultazione in corso tra i lavoratori metalmeccanici diventa così un'occasione importante, non solo per votare NO al brutto accordo, ma anche per dire NO ad una linea sindacale perdente, sbagliata ed inefficace, per dire NO alle false politiche occupazionali del Governo tutte basate sulla precarizzazione del lavoro e del salario, per dire NO al nuovo attacco alle pensioni ed allo stato sociale.
MOLTE ASSEMBLEE, IN TUTTA ITALIA, STANNO GIA' DICENDO NO
Chiediamo che la consultazione sia ampia, vincolante e democratica.
Esprimiamoci nella consultazione per far pesare e rendere evidente il giudizio di milioni di lavoratori sull'insieme dell'attuale linea sindacale.
Non diamo retta a chi, pur criticando l'accordo, non esprime una chiara indicazione di voto sul merito di tutta questa vicenda, a chi non prende posizione solo perchè più sensibile ed attento agli accordi tra burocrazie ed apparati.
Siamo per criticare pesantemente queste posizioni di indeterminatezza e di non scelta che anche in settori importanti della sinistra si stanno evidenziando, posizioni di pura tattica che non fanno i conti con la necessità di cambiare la linea sindacale ridando protagonismo alla voce dei lavoratori e delle loro rappresentanze liberamente elette nei luoghi di lavoro.
FACCIAMO CHE SIANO I LAVORATORI A DIRE, UNA VOLTA TANTO, COSA BISOGNA FARE
COORDINAMENTO NAZIONALE
delle delegate e dei delegati metalmeccanicieletti nelle RSU
Gennaio 1997