Empoli, 24 novembre 1997
O.d.G. dell’assemblea dei lavoratori della Sammontana.
L’accordo Sindacato-Governo, che molto pomposamente doveva varare la riforma dello Stato sociale, richiede un’attenta ed articolata valutazione.
Una valutazione che va al di la dei risultati del referendum, che comunque non prevede alcuna possibilità di modifica anche parziale dell’accordo raggiunto.
E’ mancata una precedente consultazione sugli obiettivi e sul mandato a trattare, aspetto questo molto grave che ha escluso i lavoratori dalla elaborazione di una piattaforma e conseguentemente da tutto il percorso della trattativa.
Nel merito dell’accordo va preso atto che ci sono soluzioni certamente positive, come la respinta dell’attacco che Governo e Confindustria volevano portare all’istituto delle pensioni d’anzianità, l’accelleramento del positivo processo che porta ad una equità e parità di trattamenti tra lavoratori pubblici e privati, la prospettiva di una effettiva riduzione dell’orario di lavoro. Riteniamo che vada sollecitata l’immediata apertura della trattativa per la definizione dei lavoratori considerati “equivalenti” agli operai, e dei lavori usuranti.
Restano, tuttavia, irrisolte alcune questioni essenziali come la separazione strutturale e non solo contabile fra previdenza ed assistenza, o le condizioni di ripianamento del deficit dei fondi speciali che, se non affrontate, rischiano di vanificare l’equilibrio del sistema previdenziale aprendo la strada a successivi tagli e interventi.
Una ipotesi di soluzione può essere quella di una gestione straordinaria che realizzi il pareggio di gestione prima del loro ingresso nel Fondo Lavoratori Dipendenti dell’INPS anche attraverso il parziale utilizzo dei proventi delle privatizzazioni.
Si deve, inoltre, ulteriormente contrastare e reprimere il fenomeno dell’evasione contributiva, in particolare attraverso la copertura della pianta organica degli ispettori INPS e del Lavoro.
Stabilità di sistema previdenziale sarà sicuramente data attraverso l’allargamento della platea dei contribuenti. Quindi più occupazione ma non attraverso politiche di lavoro precario o di agevolazioni basate sulla decontribuzione.
Chiediamo inoltre che venga superata ed abolita la famigerata “clausola di salvaguardia” (voluta dal Governo Berlusconi) che lega la spesa sociale italiana, tre punti sotto la media degli altri paesi europei, all’andamento del PIL, e che di fatto impedisce di affrontare la questione “Stato sociale” con vero spirito riformatore, ma bensì ancorato a logiche finanziarie e purtroppo di tagli.
In conclusione i lavoratori della Sammontana, oltre alle suddette cose, non intendono cadere nella trappola della divisione tra lavoratori (che troppi danni sta producendo) e chiedono che da subito si avviino le battaglie per conquistare effettivamente il T.f.r. e la previdenza complementare per i lavoratori pubblici, e per invertire la politica governativa sulla scuola.
Approvato a maggioranza, 1 contrario, 2 astenuti
E-mail Rsu Sammontana: rsu.sammo@leonet.it