RSU Sara Lee DE Italy - Segrate Federazione Unitaria Lavoratori Chimici
Il nostro studio E.O.S. (Esplicitazione Obiettivi Sindacali)
Segrate, 17-9-97
1 Lo studio EOS della Sara Lee
La Sara Lee ha presentato uno studio EOS (European Body Care Operations Strategy Study) dal quale risulta, sinteticamente, che a seguito della crescita della divisione, basata su numerose acquisizioni, esistono sette stabilimenti: Amersfoort (NL), Slough (UK), Santiga (E), Sant Just (E), Segrate (I), Trieste (I), Dusseldorf (D), che risultano essere relativamente piccoli, sottoutilizzati, quindi non sufficientemente competitivi.
Lo studio EOS, iniziato nel 1995, ha ricercato quali potessero essere le concentrazioni in "Centri di eccellenza" che consentissero i costi di produzione più bassi possibile, grazie alle economie di scala e all'utilizzo di materiali comuni e tecnologie similari.
Lo studio ha considerato ben 10 scenari (7 di questi comportavano l'esistenza di Segrate). La conclusione è stata che i "Centri di eccellenza" devono essere:
- Santiga per bagno e doccia Sanex (tecnologia specifica)
- Dusserldorf per bagno e doccia non-Sanex (molta automazione, poco lavoro)
- Slough per creme, emulsioni e piccole serie (poca automazione, molto lavoro)
Per "ridurre le conseguenze sociali" il piano è stato già modificato prevedendo un "Centro per dentifrici" ad Amersfoort (NL)
2 Una morte annunciata
Dunque per lo stabilimento di Segrate è prevista la chiusura; non viene indicato quando ma la morte è annunciata.
Verrebbe chiuso non perché sia inefficiente (lo dimostra, tra l'altro, il fatto che Segrate compariva in ben 7 scenari sui 10 dello studio) ma perché esisterebbe una combinazione un po' più efficiente (Santiga-Dusserldorf-Slough).
Non ci resta dunque che inchinarci con rassegnazione di fronte all'altare della Razionalità Scientifica che ha decretato la prossima dipartita di Segrate ed altri?
Guardando l'Olanda ci viene un'idea: forse la Razionalità Scientifica ha dimenticato di considerare un fattore; i lavoratori ed il sindacato olandesi hanno detto che bisogna tenere conto delle "conseguenze sociali"; il piano (razionale e scientifico) è stato modificato; i "Centri di eccellenza" sono diventati quattro.
Forse anche le lavoratrici ed i lavoratori di Segrate potrebbero riuscire a farsi prendere in considerazione...
3 Una speranza di vita
Non è tollerabile che aziende multinazionali possano tranquillamente scorrazzare per le nazioni, acquisire fabbriche e marchi commerciali, poi "razionalizzare" sulla pelle delle lavoratrici e dei lavoratori.
Questa convinzione era stata espressa dalla RSU prima che si conoscesse lo Studio EOS, quando Segrate era ancora uno "stabilimento strategico".
3.1 Quindi non ci proponiamo di "rubare lavoro" ad altri, magari innestando una concorrenza al ribasso in termini di salario e condizioni di lavoro, pur di salvaguardare l'occupazione. Sarebbe una scelta sbagliata ed inefficace (c'è sempre una Tailandia o un'Albania dove il lavoro costa meno).
3.2 Vogliamo invece cambiare le regole di un gioco che vede i lavoratori perdenti per definizione. Vogliamo che le "conseguenze sociali" delle scelte aziendali siano prese in considerazione.
Per questo, nel nostro piccolo, abbiamo fatto uno studio ed un piano di intervento e lo abbiamo chiamato EOS (Esplicitazione Obiettivi Sindacali).
4 Il nostro studio EOS
Perché lo stabilimento di Segrate (che ci riguarda più direttamente, ma non solo) possa sopravvivere dobbiamo intervenire contemporaneamente su due direttrici relative all'efficienza dello stabilimento ed ai costi (diretti ed indiretti) di dismissione.
4.1 Lo stabilimento deve essere efficiente.
Non vogliamo che ciò avvenga grazie ai bassi salari o a condizioni di lavoro bestiali, ma grazie ad una buona organizzazione. Tanto meno vogliamo occupazione assistita.
Da tempo come RSU e FULC interveniamo sull'organizzazione del lavoro; non a caso abbiamo fatto accordi sull'inquadramento (con la definizione di "percorsi di carriera"), sull'utilizzo degli impianti (con riduzione dell'orario di lavoro), sulla gestione dei picchi di produzione (contrattando occupazione e benefici specifici), ecc.
Oggi, ancora più che in passato, dobbiamo sviluppare un controllo dei lavoratori sul ciclo produttivo, andando anche oltre il consueto campo di intervento sindacale, preoccupandoci di migliorare l'efficienza e l'organizzazione del lavoro. Nel nostro piccolo dobbiamo essere partigiani che difendono la fabbrica da chi la vuole smantellare.
4.2 Deve essere chiaro che costerà molto chiudere Segrate.
La Direzione aziendale deve sapere dalle nostre azioni (non solo dalle nostre dichiarazioni) che dovrà tenere conto delle "conseguenze sociali".
5 Il nostro marketing
Dobbiamo sviluppare un nostro marketing sindacale per due motivi:
- Le azioni di lotta sindacali hanno sempre un duplice carattere: colpire la produzione e conquistare consenso. Nel nostro caso (in particolare nella fase iniziale) metteremo al primo posto soprattutto il secondo aspetto (aggregare intorno alle nostre proposte ed isolare la controparte).
- La Sara Lee è poco conosciuta presso il grande pubblico; quindi le nostre iniziative saranno efficaci solo se il nostro intervento si collegherà ai marchi commerciali dell'azienda.
Dobbiamo cioè sviluppare un nostro marketing, preferibilmente con specialisti amici (grafici, pubblicitari, ecc.) in modo da aumentare l'efficacia della nostra azione tenendo conto delle attuali dominanti forme di comunicazione. Quindi, ad esempio, dobbiamo:
5.1 Preparare delle magliette, che i lavoratori indosseranno in ogni iniziativa, stampate con immagini e scritte che identifichino e caratterizzino la nostra lotta.
5.2 Deformare/parafrasare gli slogan e le campagne pubblicitarie (del tipo Sanex/Malatex, Supersoap/Superflop, ecc.).
5.3 Altre azioni da definire o da effettuare "a sorpresa".
6 La nostra scelta dei tempi
E' importante non solo fare la cosa giusta ma anche farla al momento giusto.
Non sappiamo quando dovremmo "morire" secondo la Direzione aziendale. Sappiamo che se anticipiamo troppo la nostra azione rischiamo di fare precipitare la situazione, se la ritardiamo troppo rischiamo di perdere la possibilità di salvare lo stabilimento di Segrate.
Riteniamo che la soluzione adeguata di questo dilemma stia nel partire subito con azioni di lotta graduate.
Non dobbiamo proporci grandi "fiammate" di lotta che rischierebbero di esaurirsi rapidamente ma una lotta di lunga durata. Se sapremo procedere con un "passo da montagna", metodico e determinato, riusciremo a vincere.
7 Le nostre iniziative
Le iniziative verranno decise dalla RSU che provvederà a graduarle opportunamente sulla base di quanto detto sopra, se necessario senza preavviso o con un preavviso minimo.
I principali filoni di intervento saranno i seguenti:
7.1 Iniziative verso il mondo del lavoro e sindacale
Incontri finalizzati a spiegare la nostra situazione:
7.1.1 alle RSU (prevedendo anche un coordinamento con aziende che abbiano problemi analoghi);
7.1.2 alle organizzazioni sindacali confederali e di categoria (locali, nazionali ed europee; chimici, tessili, alimentari, ecc.), chiedendo di poter intervenire in occasione di manifestazioni, convegni, ecc.;
7.1.3 iniziative presso le sedi e le unità produttive (anche distanti) della Sara Lee, di aziende in qualche modo collegate per la produzione o la distribuzione, ecc.
7.2 Iniziative verso le istituzioni, i partiti, le forze sociali e culturali
Incontri finalizzati a spiegare la situazione, a stimolare interrogazioni parlamentari, riflessioni e convegni (ad esempio sul ruolo delle multinazionali a partire dal nostro caso), ad organizzare iniziative, ecc. ecc. con:
7.2.1 prefetto
7.2.2 comune, provincia, regione, parlamento nazionale ed europeo
7.2.3 forze politiche e gruppi consiliari/parlamentari ai vari livelli
7.2.4 pastorale del lavoro, associazione partigiani, associazioni di consumatori, circoli culturali, ecc.
7.3 Iniziative verso i mass media
Cercare di stabilire regolari canali di comunicazione con:
7.3.1 stampa quotidiana e settimanale
7.3.2 radio (es. Popolare network)
7.3.3 talk show televisivi, ecc.
7.4. Iniziative via Internet
Utilizzare tutte le possibilità di comunicazione offerte da Internet, in particolare:
7.4.1 apertura di un sito RSU Sara Lee (pagine Web per spiegare la situazione, illustrare le iniziative, forum, ecc.)
7.4.2 comunicazioni continue su RCM (Rete Civica di Milano) nelle "conferences" esistenti a carattere sindacale
7.5. Iniziative verso la cittadinanza
Prevedere un crescendo di manifestazioni di propaganda rivolte alla cittadinanza:
7.5.1 volantinaggi, speakeraggi, esposizione cartelli, ecc. in occasione di eventi pubblici;
7.5.2 presenza soprattutto in occasione di eventi più strettamente collegabili alla Sara Lee (es. gara ciclistica Giro d'Italia);
7.5.3 azioni di propaganda davanti ai principali Centri Commerciali;
7.5.4 volantinaggi agli automobilisti che transitano sulla Rivoltana (dove c'erano i trattori dei produttori di latte possono andare più modestamente anche i carrelli della Sara Lee);
7.5.5 altre iniziative eclatanti (del tipo di quelle effettuate in passato dai lavoratori della ex Elizabeth Arden).
8 La nostra organizzazione
La riuscita della nostra lotta richiede:
8.1 l'unità e la determinazione a lottare dei lavoratori
8.2 la capacità di direzione della RSU
8.3 il sostegno della FULC
8.4 il collegamento con il CAE ed i sindacati europei
Riteniamo che queste condizioni esistano tutte. In ogni caso vanno perfezionate e verificate periodicamente.
Potrà essere opportuno costituire appositi Gruppi di Lavoro composti da lavoratori che sostengano la RSU nell'organizzazione di particolari iniziative o su particolari tematiche.
Riteniamo anche necessario avviare rapidamente la costituzione di una Cassa di Resistenza, finanziata con versamenti mensili dei lavoratori, per pagare i materiali, i mezzi di trasporto e, in generale, tutto quanto necessario alla buona riuscita delle iniziative dette sopra.
La RSU
La FULC