La contrattazione in corso nella nostra categoria assume oggettivamente un significato di grande rilievo, che travalica il settore e la categoria, poiché costituirà sicuramente un precedente determinante per gli altri rinnovi contrattuali, per la revisione dell'accordo del 23 luglio e per la stessa definizione della legge sulla riduzione d'orario. Ciò vale in particolare per Il rinnovo del CCNL chimica-farmaceutica-ceramica, ma anche per quello energia e per il 2° biennio gomma-plastica.
Il contesto entro cui si rinnovano i contratti
Le trasformazioni del contesto economico (Euro, competitività globale, riduzione dell’inflazione, ecc.) hanno messo in crisi la tradizionale "specializzazione" produttiva dell'Italia nei settori di largo consumo, a basso valore aggiunto, con poca ricerca e innovazione tecnologica, con bassi livelli salariali, di qualificazione, di formazione, ecc.
Inoltre, l’Italia è uno dei pochi paesi in cui le multinazionali possono tranquillamente acquisire aziende, marchi, mercati e poi licenziare i lavoratori. Serve in generale una politica industriale ed in particolare una legge che vincoli le multinazionali a mantenere e sviluppare la ricerca e l’occupazione nel nostro paese.
Il padronato (sia pure con articolazioni al suo interno), invece di puntare su una politica di sviluppo qualificato, insiste sulla solita politica della riduzione del costo del lavoro e dell'aumento dello sfruttamento. A tale fine si propone l’eliminazione dei due livelli di contrattazione passando per lo svuotamento del CCNL, cioè si propone l’aziendalizzazione della contrattazione e quindi anche l’eliminazione del carattere confederale e generale del sindacato.
Il movimento sindacale e dei lavoratori negli anni '60 e '70 si proponeva di cambiare la fabbrica e la società ed è riuscito a realizzare grandi conquiste. Dall'inizio degli anni '80 fino alla metà degli anni '90, a seguito delle condizioni oggettive (crisi, ristrutturazioni, ecc.) e soggettive (direzione inadeguata da parte del sindacato, ecc.) ha subito pesanti sconfitte pur esprimendo grandi movimenti difensivi a carattere generale; oggi la classe lavoratrice è frammentata, anche nella sua coscienza e capacità di lotta, e riesce ad esprimere solo movimenti parziali ed episodici, grazie anche alla diffusione della politica-spettacolo che tende a ridurci dal ruolo di protagonisti a quello di semplici tifosi televisivi del tale o talaltro leader.
Dobbiamo proporci di superare la frammentazione per frenare l'arretramento ed avviare una nuova fase di conquiste. Per farlo dobbiamo partire dalle difficili condizioni concrete ma con una visione generale (agire localmente ma pensare globalmente) ed abbiamo bisogno di un sindacato con una adeguata linea confederale generale.
Il rinnovo dei contratti nazionali di lavoro, la revisione del 23 luglio e le 35 ore sono le prossime concrete occasioni per muoverci in questa direzione. Non dobbiamo fare solo una battaglia strategica sui principi perché scadremmo nella pura testimonianza, né fare solo una battaglia tattica "realistica" capace di incidere concretamente perché scadremmo in una logica del "meno peggio": dobbiamo riuscire a coniugare contemporaneamente i due aspetti.
I sostenitori del 23 luglio di fronte all’incalzare della Confindustria, sono disposti a sospendere i rinnovi contrattuali per riproporre un tavolo negoziale che inevitabilmente assumerebbe il carattere della concertazione, probabilmente peggiorando lo stesso accordo del 23 luglio. Riteniamo invece che si debba procedere al rinnovo dei CCNL nei loro tempi naturali. Ma, per ottenere un risultato positivo, è anche necessario affrontare queste scadenze con una adeguata linea generale. Separare, o peggio contrapporre, le rivendicazioni su riduzione d’orario, occupazione, aumenti salariali, condizioni di lavoro, ecc. è sbagliato e perdente.
La trattativa per il rinnovo
del CCNL Chimico - farmaceutico
La trattativa sta procedendo e finora ha affrontato i capitoli: relazioni industriali, politiche formative, ambiente e mercato del lavoro. Non sono stati ancora affrontati i temi centrali dell'orario e del salario.
La contrattazione delle norme sul mercato del lavoro (per molti versi già compromessa dopo l'approvazione in Parlamento del "pacchetto Treu" che Federchimica, ovviamente, pretende che venga recepito nel CCNL) vede comunque una preoccupante disponibilità da parte sindacale all'aumento delle flessibilità (tra l'altro con un eccessivo aumento della quota dei contratti a termine) col rischio di stabilizzare una ampia fascia di lavoratori precari.
La trattativa è dunque ad un passaggio delicato ed importante ed è necessario che i delegati ed i lavoratori siano informati ed abbiano la possibilità di contare sulla gestione delle trattative. Per favorire ciò proponiamo alcune riflessioni sui temi più importanti.
Riduzione dell’orario di lavoro e flessibilità
L'accordo nella maggioranza parlamentare per la riduzione dell'orario ha rafforzato le nostre piattaforme rivendicative sull'argomento. Una buona legge dovrebbe prevedere:
Riteniamo che con il CCNL chimici sia necessario e possibile:
Va evitata la contrapposizione tra riduzione d'orario e salario: il CCNL chimici deve e può prevedere anche adeguati aumenti salariali.
Soprattutto in una fase di bassa inflazione, se si vuole evitare lo svuotamento del CCNL, non bisogna proporsi solo la tutela del potere d’acquisto dei salari (tanto più se riferito all’inflazione programmata e non al reale aumento del costo della vita) ma bisogna proporsi anche la ripartizione della nuova ricchezza prodotta.
L’accordo del 23 luglio, quindi, deve essere modificato nella finalità, e deve essere modificato anche nella forma, individuando un salario medio di riferimento da rivalutare con un meccanismo automatico collegato all’andamento del PIL, eliminando quindi i due bienni.
Per la democrazia ed il ruolo delle RSU
La FULC sta affrontando la scadenza del rinnovo dei CCNL chimica-farmaceutica-ceramica ed energia e del 2° biennio del CCNL gomma-plastica senza una adeguata e tempestiva informazione e coinvolgimento dei lavoratori e dei delegati; inoltre ha deciso un percorso di consultazione tutto interno agli apparati sull'adozione di nuove regole per l'elezione di RSU/RLS e per la consultazione nei rinnovi contrattuali escludendo delegati e lavoratori, e con proposte che tendono a spostare il "potere" dalle RSU e dalle assemblee dei lavoratori agli apparati sindacali.
E' un atteggiamento grave contro cui bisogna protestare con forza, anche perché l'insufficienza di democrazia sindacale, di informazione e di coinvolgimento dei lavoratori rendono più difficile la stessa possibilità di realizzare buoni accordi.
Bisogna cercare di superare i ritardi accumulati effettuando attivi dei delegati ed assemblee in tutti i luoghi di lavoro ed, in particolare, pretendendo il rispetto delle regole esistenti sulle assemblee di mandato.
Il coordinamento nazionale dei delegati RSU chimici
Milano, 29.1.98