Per difendere il CCNL, per una legge (non simbolica) sulle 35 ore
NO al mega-tavolo della concertazione
Confindustria vuole arrivare ad un megatavolo concertativo dove si discutano insieme tutte le questioni oggi aperte, con l’obiettivo di offrire una vaga ed indeterminata disponibilità alla riduzione dell'orario di lavoro, pretendendo di ottenere in cambio risultati immediati e concreti sugli assetti contrattuali (eliminazione o svuotamento del CCNL) e sulla ulteriore flessibilizzazione e precarizzazione dell'orario e del mercato del lavoro.
L'accordo nella maggioranza sulle 35 ore è utilizzato dal padronato come “cavallo di Troia” per realizzare obiettivi strategici che persegue da tempo. Con la sua tradizionale miopia il padronato italiano pensa di affrontare i problemi posti dall'integrazione europea con la solita ricetta della riduzione dei diritti e del costo del lavoro, invece che con una politica di sviluppo basata su investimenti, ricerca, innovazione, ecc.
Vuole quindi, innanzi tutto, eliminare i due livelli di contrattazione ed in particolare il CCNL (è questo il vero significato della minacciata disdetta dell'accordo del 23 luglio).
Il Governo ha emesso un disegno di legge (Ddl) inadeguato. Inoltre la sua proposta di un nuovo “patto sociale” prefigura una accettazione dei ricatti di Confindustria riguardo al megatavolo.
Certamente, la presentazione del Ddl sulle 35 ore è un fatto di grande rilevanza politica anche per la costruzione di una Europa sociale e con questa scelta il Governo, oltre a rispettare gli impegni assunti nella maggioranza parlamentare, indica che la riduzione dell'orario è uno degli strumenti per la difesa e lo sviluppo dell'occupazione.
Ma i delegati che vivono i concreti problemi e le difficoltà della contrattazione, per la ricostruzio-ne di un controllo del ciclo produttivo e dell'organizzazione del lavoro, per abbattere gli straordinari e ridurre gli orari di fatto, ecc. hanno bisogno di strumenti efficaci e non solo simbolici.
Il Coordinamento nazionale dei delegati RSU da tempo sostiene l'utilità e la complementarità degli strumenti di legge e contrattuali per la realizzazione della riduzione d'orario. Da tempo sostiene che una buona legge dovrebbe:
- essere chiara ed esigibile e finalizzata allo sviluppo della contrattazione,
- prevedere la riduzione dell'orario legale a parità di salario,
- riguardare tutti i lavoratori, favorire l'abbattimento dello straordinario, definire (come previsto dall’art. 36 della Costituzione) l'orario massimo giornaliero e settimanale,
- mettere a disposizione risorse certe e meccanismi certi di incentivazione/disincentivazione.
Questi elementi indispensabili per una buona legge non sono contenuti, o sono presenti in modo ambiguo e contraddittorio, nei cinque articoli del Ddl varato dal Consiglio dei Ministri del 26 marzo.
Inoltre, questo Ddl rischia di essere peggiorato durante l'iter parlamentare a seguito delle pressioni di Confindustria e della Destra economica.
Riteniamo invece importante sviluppare una mobilitazione per migliorarlo.
Ci rivolgiamo a tutti i delegati e delegate, alle forze sindacali e politiche, a partire dai partecipanti alla manifestazione del 21 marzo a Milano.
Chiediamo alle organizzazioni sindacali che hanno già assunto posizioni avanzate in merito di sviluppare azioni coerenti per migliorare la legge e per realizzare le 35 ore nei rinnovi dei CCNL, a partire da quello dei chimici.
Invece, accettare il megatavolo in questa situazione vorrebbe dire discutere contemporaneamente, cioè essere disponibili allo scambio, di materie quali la riduzione d’orario, gli assetti contrattuali, i diritti, il salario, le flessibilità, ecc.
Ciò vorrebbe dire innanzi tutto svuotare il ruolo e la funzione del CCNL oltre a contrapporre tra loro riduzione d’orario, salario, condizioni di lavoro.
Il Coordinamento propone di sviluppare iniziative, tra cui:
- una raccolta di firme su una proposta articolata per emendare il Ddl,
- presidi da realizzarsi nella stessa giornata davanti alle sedi delle Associazioni Industriali delle principali città contro i ricatti di Confindustria e per affermare il diritto al CCNL.
Il Coordinamento nazionale delle delegate e dei delegati RSU
Bologna, 28.3.98