Contro la Confindustria, contro il mega-tavolo della
concertazione, per difendere il CCNL e l'occupazione,
per una legge (non simbolica) sulle 35 ore
il Ddl deve essere emendato
Confindustria vuole arrivare ad un mega-tavolo concertativo dove si discutano insieme tutte le questioni oggi aperte, con l’obiettivo di offrire una vaga ed indeterminata disponibilità alla riduzione dell'orario di lavoro, pretendendo di ottenere in cambio risultati immediati e concreti sugli assetti contrattuali (eliminazione o svuotamento del CCNL) e sulla ulteriore flessibilizzazione e precarizzazione dell'orario e del mercato del lavoro.
L'accordo nella maggioranza sulle 35 ore è utilizzato dal padronato come "cavallo di Troia" per realizzare i suoi obiettivi strategici che persegue da tempo.
Certamente, la presentazione del Ddl sulle 35 ore è positivo perché indica che la riduzione dell'orario è uno degli strumenti per la difesa e lo sviluppo dell'occupazione. Ma i delegati che vivono i concreti problemi e le difficoltà della contrattazione, per la ricostruzione di un controllo del ciclo produttivo e dell'organizzazione del lavoro, per abbattere gli straordinari e ridurre gli orari di fatto, ecc. hanno bisogno di strumenti efficaci e non solo simbolici.
Il Coordinamento nazionale dei delegati RSU da tempo sostiene l'utilità e la complementarità degli strumenti di legge e contrattuali per la realizzazione della riduzione d'orario. Da tempo sostiene che una buona legge dovrebbe: essere chiara ed esigibile e finalizzata allo sviluppo della contrattazione, prevedere la riduzione dell'orario legale a parità di salario, riguardare tutti i lavoratori, favorire l'abbattimento dello straordinario, definire (come previsto dall’art. 36 della Costituzione) l'orario massimo giornaliero e settimanale, mettere a disposizione risorse certe e meccanismi certi di incentivazione/disincentivazione.
Questi elementi indispensabili per una buona legge non sono contenuti, o sono presenti in modo ambiguo e contraddittorio, nei cinque articoli del Ddl varato dal Consiglio dei Ministri del 26 marzo.
Inoltre, questo Ddl rischia di essere peggiorato durante l'iter parlamentare a seguito delle pressioni di Confindustria e della Destra economica, che minacciano anche il ricorso al referendum abrogativo. Diventa dunque importante contrapporvi una mobilitazione per migliorarlo e consolidarlo, anche attraverso la costituzione di appositi comitati.
Ci rivolgiamo
quindi a tutti i delegati e le delegate, alle forze sindacali e politiche, a partire dai partecipanti alla manifestazione del 21 marzo a Milano. Chiediamo alle organizzazioni sindacali che hanno già assunto posizioni avanzate in merito di sviluppare azioni coerenti per migliorare la legge e per realizzare le 35 ore nei rinnovi dei CCNL, a partire da quello dei chimici.Invece accettare il mega-tavolo in questa situazione vorrebbe dire discutere contemporaneamente, cioè essere disponibili allo scambio, di materie quali la riduzione d’orario, gli assetti contrattuali, i diritti, il salario, le flessibilità, ecc. Ciò vorrebbe dire innanzi tutto svuotare il ruolo e la funzione del CCNL oltre a contrapporre tra loro riduzione d’orario, salario, condizioni di lavoro.
Il Coordinamento propone di sviluppare iniziative, tra cui:
Il Coordinamento nazionale
delle delegate e dei delegati RSU
Sito Internet http://www.ecn.org/coord.rsu/
Milano, 1° Maggio 1998