SCARPENOTIZIE

A cura del Coordinamento delle lavoratrici e dei lavoratori calzaturieri della Riviera del Brenta

FEBBRAIO 1998




Quale cambiamento per il lavoro a domicilio

I risultati del questionario sulla salute distribuito nell’ultimo bollettino saranno pubblicati nel prossimo numero per le ovvie difficoltà nell’elaborazione. Nel frattempo abbiamo iniziato ad indagare in quel mondo spesso dimenticato del lavoro a domicilio.
Le interviste effettuate mostrano chiaramente come il padronato sia alla continua ricerca di queste lavoratrici che dispongono di un’elevata professionalità e che operano spesso in condizioni ambientali difficili all’interno delle proprie case con grave disagio per tutti i familiari.
Un numero cospicuo di queste lavoratrici sono totalmente “in nero” sia per le pressioni padronali sia per non vedere ridotto il proprio salario già particolarmente ridotto. Se nel migliore dei casi le orlatrici percepiscono poco più di settemila lire all’ora tutto compreso, nei casi peggiori il salario orario oscilla tra le cinque e le seimila lire.
Ma il padronato non rimborsa le spese di viaggio da e per la fabbrica e spesso neanche i soldi per il mastice, gli aghi, il filo e così via.
E’ ovvio quindi che quando si può si scappa da una situazione insostenibile.
Da ultimo, ma non in ordine di importanza, va sottolineato il fatto che il sindacato ha firmato il 22 dicembre un verbale di accordo con L’A.C.R.I.B. che riconosce alle lavoratrici a domicilio un trattamento di malattia equivalente ai lavoratori dipendenti solo nei casi in cui questo sia già acquisito. Per tutte le altre lavoratrici si prevede solo un compenso a titolo parziale.
Quello che noi sosteniamo è che se esistono situazioni di accordi favorevoli ai lavoratori questi vanno estesi a tutti perché non si tratta di un “privilegio” ma di un diritto minimo.
E’ grave che nello stesso verbale di accordo le organizzazioni sindacali firmatarie si obbligano a non assistere lavoratori-trici a domicilio in controversie aventi ad oggetto questa materia del contendere.
In linguaggio più semplice, non tutelare i lavoratori e le lavoratrici nelle cause in cui si cerca di far valere questo diritto.

UNA PIATTAFORMA PER UN GIUSTO CONTRATTO TERRITORIALE


A luglio 1997 è scaduto il contratto territoriale di zona siglato tre anni fa’ e dopo il pessimo rinnovo contrattuale nazionale dobbiamo garantirci risultati che siano adeguati alle nostre aspettative e ai nostri bisogni economici.
L’accordo sulle lavoratrici a domicilio, di cui abbiamo parlato nell’altro articolo, dimostra chiaramente come si tenti di dividere ulteriormente un già frammentato mondo operaio, mentre il fronte padronale fa’ muro contro la riduzione d’orario a parità di salario, come di una manovra che porrebbe fuori mercato il sistema produttivo.
Se le 35 ore non sono nient’altro che il riconoscimento dei fortissimi aumenti di produttività determinati dai processi di riorganizzazione del lavoro, d’altra parte è necessario richiedere un riconoscimento anche economico.
Per questo noi proponiamo che le richieste salariali relative alla piattaforma di secondo livello contrattuale (territoriale) siano estese a tutti i lavoratori e le lavoratrici contratti di formazione lavoro, di apprendistato e con contratti a termine. Tutti questi lavoratori-trici nella precedente contrattazione erano esclusi dal premio. Si tratta non solo di imporre un criterio di giustizia ed equità ma anche di unire tutti i lavoratori e le lavoratrici su un terreno concreto là dove il padronato ha sempre tentato di dividere.
Occorre quindi che a partire dalle Rsu, dai lavoratori del settore artigiano e da coloro occupati a casa propria, si prendano tutte le iniziative necessarie perché il sindacato si faccia carico di aprire una vertenza su questi bisogni reali che coinvolgono più di diecimila addetti.

Le iniziative che il Coordinamento delle lavoratrici e dei lavoratori calzaturieri della Riviera del Brenta promuove sono: la raccolta di firme e gli ordini del giorno da presentare alle assemblee.


Proponiamo quindi:

Per informazioni e spiegazioni potete telefonare
il venerdì dalle ore 18 alle ore 19.00.

Gruppo Lavoratori e Lavoratrici Calzaturieri della Riviera del Brenta
c/o P.R.C. - Via Verga - 30034 Mira (Venezia) – Tel. 041/422881