Ripartiamo dai lavoratori e dalle RSU

per un sindacato democratico e rappresentativo

per la riduzione d'orario e per il salario

Siamo alla vigilia di uno scontro attorno all'introduzione di una legge per la riduzione dell'orario di lavoro a 35 ore. Una legge contrastata dai forti interessi di Confindustria. Una lotta che deciderà gli assetti contrattuali e salariali, i livelli di tutela e le stesse forme di sindacato, dei prossimi anni.

con l'attacco all'ipotesi di una legge per la riduzione dell'orario di lavoro, Confindustria vuole affermare il regime della massima flessibilità e precarizzazione dell'occupazione e della prestazione, contrapponendo alla riduzione della giornata lavorativa il suo progetto di flessibilizzazione dell'orario su base annuale.

  1. con l'attacco all'impianto contrattuale, Confindustria vuole svuotare se non addirittura eliminare la contrattazione nazionale di categoria, aziendalizzando la contrattazione e lo stesso sindacato.
  2. con l'attacco allo Statuto dei lavoratori, ai valori di democrazia sociale presenti nella nostra Costituzione Confindustria vuole imporre la sua concezione di civiltà, dove tutto, dalla società alla politica deve essere piegato al punto di vista del mercato e del profitto.

Come delegati eletti nelle RSU osserviamo con preoccupazione come le organizzazioni sindacali, pur con le loro differenze, risultino complessivamente incapaci di produrre cultura, progetto sociale, strategia vertenziale in grado di contrastare i processi in corso, mentre occorre ricostruire una concezione della società e dello sviluppo da contrapporre a quella dei padroni, che sappia riunificare ciò che la crisi ed il padronato hanno diviso.

Quello che dobbiamo chiedere al parlamento è un insieme di norme che favoriscano un allargamento dell'occupazione e delle tutele che consenta non solo di ridurre l'orario di legge ma anche quello contrattuale e soprattutto quello effettivo e che sviluppo l'essenziale funzione della contrattazione nazionale e aziendale al fine dell'applicazione e della gestione della riduzione stessa. Questo rappresenta un fatto di civiltà e di progresso che riguarda il futuro della nostra società. Più in particolare noi siamo per una legge che preveda:

  1. la riduzione d'orario a 35 ore per tutti ed a parità di salario da realizzare entro un periodo certo ed esigibile
  2. la fissazione della durata massima della giornata e della settimana lavorativa
  3. Norme precise di disincentivazione al ricorso al lavoro straordinario

Quello che dobbiamo chiedere al sindacato è l'assunzione di un progetto generale che sappia unificare la lotta per l'occupazione e per il salario, respingendo un ulteriore scambio tra orario/salario/flessibilità, superando i vincoli d i limiti dell'accordo concertativo del 23 luglio 93, già a partire dai rinnovi contrattuali aperti.

Quello che dobbiamo fare è costruire il consenso dei lavoratori e delle lavoratrici e riconquistare la parola come delegati e delegate RSU rivendicando un diritto alla democrazia sindacale a partire da una legge che dia sostanza ed esigibilità alla rappresentanza di base liberamente eletta nei luoghi di lavoro.

ASSEMBLEA Regionale Lombarda

delle delegate e dei delegati eletti nelle RSU

Mercoledì -18 Marzo 1998 dalle ore 9,30

presso la sede A.N.P.I. di Milano

Via Mascagni n° 6 - vicino a fermata MM 1 di S.Babila

aderisce Alternativa Sindacale - area programmatica in CGIL della Lombardia

Interviene GianPaolo Patta della segreteria nazionale CGIL

Il Coordinamento regionale lombardo dei delegati e delle delegate elette nelle RSU