From: batcom@poboxes.com
X-Sender: mauro.jr@popmail.iol.it
Date: Wed, 26 Nov 1997 23:12:10 +0100

Subject: volantino

Il volantino che sarà distributo alle manifestazioni dello sciopero intercategoariale del 28/11 indetto dal "sindacalismo di base".
Fraterni saluti
per bc.
m.jr
Attachment Converted: "C:\RSU\28-11-97.doc"

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Partito Comunista Internazionalista- Battaglia comunista
Bureau Internazionale per il Partito Rivoluzionario

cas. post. 1753, 20101 Milano, Italy
http://www.geocities.com/~italianleft
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Da anni la borghesia italiana (e internazionale) sta portando pesantissimi attacchi alle condizioni di vita e di lavoro di chi campa solo di salario o stipendio - se ce l'ha - per tenere a galla la sua barca malandata nel mare sempre più burrascoso della "globalizzazione". Infatti, il capitale, in preda ad una crisi strutturale, è spinto a riprendersi tutto quello che era stato costretto a concedere dopo dure lotte operaie e a cambiare la vecchia organizzazione del lavoro, per non disperdere nemmeno una briciola di plusvalore e spremere fino in fondo la forza-lavoro, sul cui sfruttamento fonda ricchezza e potere. La flessibilità di orario e di salario, la disoccupazione e l'impoverimento dilaganti, la precarizzazione e l'insicurezza che si estendono a macchia d'olio, devono andare insieme allo smantellamento di quello che impropriamente viene detto "stato sociale", perché non è altro che salario differito.
La sanità, la scuola, le pensioni, da noi salariati già ampiamente pagate sia con le trattenute in busta paga che attraverso le imposte, perché siamo gli unici a non evadere le tasse, ad ogni finanziaria vengono progressivamente smantellate. Di più, ogni volta ci si vuol far credere che lo sbriciolamento dello "stato sociale" risponda a criteri di giustizia, di lotta ai privilegi e alla disoccupazione: bugie, nient'altro che bugie. L'innalzamento fino (e oltre) ai limiti fisiologici dell'età pensionabile, il forte abbassamento dei rendimenti contributivi (chi nel ‘95 aveva meno di 18 anni di contributi, avrà, se l'avrà, una pensione pari al 50-55% dello stipendio), la perequazione del sistema pensionistico pubblico con quello privato, non creeranno nuovi posti di lavoro, né copriranno il buco dell'INPS aperto per pagare le ristrutturazioni degli industriali e le pensioni agli evasori (quando il denaro versato dai lavoratori dipendenti è ampiamente al di sopra delle necessità).
Insomma, staremo solamente peggio tutti, lavoratori pubblici e privati. Lo stesso discorso vale per la sanità e la scuola: si chiudono gli ospedali e si moltiplicano i tickets, si tagliano stipendi, classi e posti di lavoro mentre si regalano mille miliardi alla scuola privata, in primis quella cattolica. La realtà è che al capitale non basta più sfruttare sul luogo di lavoro il proletariato, deve saccheggiare anche i suoi magri guadagni (ammesso e non concesso che possa averne) con le visite a pagamento, l'aumento delle tasse, le pensioni integrative, per rastrellare denaro da gettare nella speculazione finanziaria internazionale.
Questa è stata la politica di tutti i governi degli ultimi anni, dal "tecnico" Amato all' "amico" Prodi, passando per il ciarlatanesco Berlusconi, caduto perché voleva fare in un colpo solo quello che Dini e Prodi hanno fatto - e non è finita - in qualche anno, con la complicità di CGIL-CISL-UIL, indispensabili per immobilizzare nella passività la gran massa dei lavoratori.
E i cosiddetti antagonisti, che fanno? Quei finti comunisti di Bertinotti & Co. spacciano un generico impegno sulle 35 ore come una grande conquista, quando da quel tanto di vago che si sa si capisce che sarà solo un'altra enorme fregatura; il tutto mentre sostiene uno dei governi più antiproletari degli ultimi 50 anni. Il sindacalismo "alternativo", passato l'amorazzo con Rifondazione (ma non ci crediamo molto), prosegue imperterrito nel suo radicalriformismo, chiedendo cose che se toccano giustamente il cuore e la mente di occupati e disoccupati, mai, però, potranno essere realizzate per le normali vie sindacali né, tantomeno, parlamentari. La piena occupazione, la drastica riduzione d'orario a parità di salario e di ritmi ecc., si scontrano immediatamente con le famigerate compatibilità del capitale, gli impedirebbero, insomma, la vita stessa; dunque possono essere soddisfatte solo da un proletariato che ha conquistato il potere e che si è messo all'opera per distruggere la società borghese nel suo insieme. Agitare quelle parole d'ordine senza accompagnarle con un'attività critico-pratica che le disincagli dal pantano sindacalista e le faccia trascrescere sul terreno rivoluzionario, significa illudere, confondere e preparare a nuove demoralizzazioni quei lavoratori ormai schifati di sindacati e governi "amici". Non di ridicoli lamenti contro lo spirito antidemocratico di una "Bassanini" (che, tra l'altro, elimina i distacchi per i sindacalisti "di base"...) c'è bisogno: la borghesia fa il suo mestiere, noi, facciamo il nostro, riprendendo a lottare sul serio fuori e contro ogni compatibilità, per la difesa intransigente delle nostre condizioni di vita e di lavoro, contro la società del capitale e i suoi servi.

Lavoratori del P.I. e studenti internazionalisti (Battaglia comunista)

Per contatti:
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Circolo Prometeo, via Alessandria 22 PARMA, Mercoledì ore 18.30/Sabato ore 17;
Circolo Prometeo, via Roma 15 (entrata via Cambiatori) REGGIO EMILIA, primo e terzo Lunedì, ore 21.15.

E-Mail batcom@poboxes.com

fip, via Pizzardi 13/a BO 25-11-97; suppl. al n. 11/'97 di "Battaglia comunista"