LEGGI FINANZIARIE PER IL "MERCATO"

LA PROGRAMMAZIONE "PRIVATISTICA" DELLA FINANZA PUBBLICA

Quando è nata

Fino al 1978 la politica di bilancio dello stato era fondata (più o meno adeguatamente) sul principio costituzionale della democrazia sociale. Le leggi 468 del 1978 (istituzione della legge finanziaria) e 362 del 1988 (aggiornamento della legge finanziaria) derogano tale principio e lo sostituscono con quello privatistico dell'economicità finanziaria della spesa pubblica. In questo quadro normativo gli istituti della democrazia perdono il potere di imporre limiti sociali all'iniziativa economica privata e la politica di bilancio, specialmente nella sua parte riguardante l'impiego sociale di risorse pubbliche, viene subordinata ed orientata alle necessità dei mercati.

Come è Organizzata

La programmazione della Finanza Pubblica si articola attraverso:

A).....La presentazione dei seguenti cinque documenti
1- "documento di programmazione economico-finanziaria" (entro il 15 maggio). Il DPEF definisce gli obiettivi di finanza pubblica e i relativi limiti di spesa
2- "bilancio pluriennale ed annuale a legislazione vigente" (ogni anno entro il 31 luglio)
3- "bilancio pluriennale programmatico" (entro il 30 settembre). Esso recepisce gli obiettivi/limiti di spesa del documento di programmazione tenendo conto del bilancio a legislazione vigente
4- "disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato" comunemente chiamate "legge finanziaria" (entro il 30 settembre). Tali disposizioni definiscono le norme per realizzare gli obiettivi/limiti di spesa recepiti dal bilancio programmatico
5- "misure di razionalizzazione della finanza pubblica" comunemente chiamate "collegato" o "legge di accompagnamento" alla finanziaria (entro il 30 settembre). Tali misure si incaricano dell'attuazione della finanziaria. Il governo inserisce nel collegato le leggi che intervengono nella formazione del bilancio. Ad esempio la controriforma delle pensioni è un collegato alla finanziaria 96.

B)..... l'approvazione delle disposizioni di finanziaria entro il 31 dicembre di ogni anno (in caso contrario si ricorre all'esercizio provvisorio).

Come viene realizzata

Le disposizioni di finanziaria, preparate dai primi tre documenti di bilancio, sono realizzate con le seguenti azioni governative:

a) Il governo fissa e quantifica nella legge finanziaria i limiti di spesa che, con il DPEF, aveva programmato di imporre al FABBISOGNO TENDENZIALE e formalizza le voci:

  1. SPESA PER INTERESSI (il "mercato", nelle persone di alcuni "privati cittadini", ha prestato capitale allo Stato comprandone i titoli; lo Stato deve pagarne gli interessi)
  2. AVANZO PRIMARIO (i documenti programmatici indicano il totale dell'entrata e della spesa; l'avanzo primario è la differenza tra l'entrata totale e la spesa totale al netto degli interessi sui titoli di Stato)
  3. La tabella evidenzia il Fabbisogno Tendenziale, la Spesa per Interessi, l'Avanzo Primario per gli anni 93,94,95

LEGGI FINANZIARIE

1993

1994

1995

a

FABBISOGNO TENDENZIALE

242,3

185,3

188,6

b

SPESA PER INTERESSI

182,1

172,2

176,2

c=c1-c2

AVANZO PRIMARIO

27,7

18,2

37,6

c1

Tot. Entrate

535,4

531,4

562,5

c2

Tot. Spese (al netto degli interessi)

507,7

513,2

524,9


La spesa massima secondo i limiti della legge finanziaria è il FABBISOGNO OBIETTIVO.

b) Il governo decide come finanziare il FABBISOGNO OBIETTIVO attraverso la manovra di finanza pubblica. Quest'ultima determina:
l'entità del ricorso al mercato finanziario
l'entità delle entrate e dei tagli di spesa ossia la MANOVRA DI BILANCIO

In concreto:
Il governo per pagare gli Interessi impiega tutto l'Avanzo Primario.
La quota di interessi che rimane scoperta diventa il Fabbisogno Obiettivo

La tabella evidenzia il Fabbisogno Obiettivo per gli anni 93,94,95

LEGGI FINANZIARIE

1993

1994

1995

a

FABBISOGNO TENDENZIALE

242,3

185,3

188,6

b

SPESA PER INTERESSI

182,1

172,2

176,2

c

AVANZO PRIMARIO

27,7

18,2

37,6

d=b-c

FABBISOGNO OBIETTIVO

154,4

154,0

138,6

c) Il governo per pagare il Fabbisogno Obiettivo, cioè gli Interessi rimasti scoperti, ricorre ai prestiti che cerca di ottenere dal "mercato" vendendo Titoli di Stato. Deve infine portare l'andamento tendenziale della spesa entro i limiti programmati recuperando una quantità di risorse pari alla differenza tra Fabbisogno Obiettivo e Fabbisogno Tendenziale.

Questa quantità costituisce la Manovra di Bilancio

La tabella evidenzia la Manovra di Bilancio per gli anni 93,94,95

 

 

LEGGI FINANZIARIE

1993

1994

1995

a

FABBISOGNO TENDENZIALE

242,3

185,3

188,6

b

SPESA PER INTERESSI

182,1

172,2

176,2

c

AVANZO PRIMARIO

27,7

18,2

37,6

d=b-c

FABBISOGNO OBIETTIVO

154,4

154,0

138,6

e

MANOVRA DI BILANCIO

87,9

31,3

50,0

d) Il governo per "razionalizzare la finanza pubblica", dopo aver utilizzato l'avanzo primario, i prestiti e il relativo indebitamento per pagare gli interessi, decide la manovra di bilancio che realizza con gli aumenti delle entrate e i tagli delle spese.

Se, in corso d'opera, mancano risorse il governo decide una manovra aggiuntiva.

In definitiva il governo, applicando le leggi per la "programmazione/razionalizzazione della finanza pubblica", effettua sempre e comunque il pagamento degli interessi sui prestiti, garantisce quindi una rendita ai proprietari di Titoli di Stato, al cosiddetto "mercato". Dunque è come se la Spesa per Interessi, ossia la corrispondente rendita, fosse diventata la variabile indipendente della Finanziaria. D'altra parte, lo vediamo nel capitolo seguente, tutto è fatto per favorire il "mercato".

LE FINANZIARIE 1993-94-95

Il collegamento tra la Spesa per Interessi e la Manovra di Bilancio costituisce il principale meccanismo che il governo usa per trasferire reddito dal salario al profitto e alla rendita.

CHI INCASSA LA SPESA PER INTERESSI

Come abbiamo visto le risorse dell'Avanzo Primario e i prestiti che finanziano il Fabbisogno Obiettivo coprono il pagamento degli interessi sui prestiti passati.

TRASFERIMENTO DI REDDITO DAI SALARI A PROFITTI E RENDITE

 

 

COPERTURA della della spesa
per interessi
(servizio del debito)

Effetti della COPERTURA 93-94-95 su

 

tutti i redditi

salari

profit/rend.

COMPOSIZIONE COPERTURA

1993

1994

1995

rid(-)

aum(+)

rid(-)

aum(+)

rid(-)

aum(+)

utilizzo avanzo primario
A

27,7

18,2

37,6

-

83,5

-

4,1

-

79,4

Utilizzo Avanzo Primario
B

154,4

154,0

138,6

-

447,0

-

22,4

-

424,6

TOT. Copertura interessi
C=A+B

182,1

172,2

176,2

-

530,5

-

26,5

-

504,0

 

N.B.: Tutti i valori della tabella sono espressi in migliaia di miliardi


I prestiti vengono concessi da "privati cittadini", ma in pratica i soli che possono prestare sono i padroni, con i loro profitti, i redditieri e gli evasori fiscali (fa eccezione un numero molto limitato di dipendenti con salari molto alti). Quindi questi soggetti "prestatori" allo Stato sono anche e necessariamente quelli che ricevono gli interessi sui prestiti. Nel triennio 93-94-95 hanno incamerato interessi per 504.000 miliardi.

MANOVRA DI BILANCIO E AUMENTO DELLE ENTRATE

Sappiamo che il governo con la Manovra di Bilancio vuole continuare a pagare gli interessi sui prestiti passati, vuole cioè ottenere i futuri avanzi primari indispensabili a ridurre il deficit.

TRASFERIMENTO DI REDDITO DAI SALARI A PROFITTI E RENDITE

 

 

COPERTURA della della
manovra di bilancio

Effetti della COPERTURA 93-94-95 su

 

tutti i redditi

salari

profit/rend.

COMPOSIZIONE COPERTURA

1993

1994

1995

rid(-)

aum(+)

rid(-)

aum(+)

rid(-)

aum(+)

Maggiori entrate

                 

IRPEF

8,3

-2,3

-

6,0

-

6,0

-

-

-

accert. redditi autonomi e impr.

7,0

0,8

-

7,8

-

-

-

7,8

-

imposte sulle società

13,5

1,5

2,3

17,3

-

-

-

17,3

-

contributi previdenziali e sanità

1,6

-

-

0,7

2,3

-

1,9

0,4

-

imposta sugli immobili

9,0

-1,0

-

8,0

-

3,0

-

5,0

-

IVA ed altre imposte indirette

5,1

6,6

-

11,7

-

7,0

-

4,7

-

Condono e patteggiamento

2,5

-

20,0

22,5

-

-

-

22,5

-

TOT. MAGGIORI ENTRATE
A

47,0

5,6

23,0

75,6

-

17,9

-

57,7

-

Minori spese

                 

pubblico impiego

9,9

2,0

1,4

13,3

-

13,3

-

-

-

Sanità

4,4

4,0

6,2

14,6

-

12,2

-

2,4

-

Previdenza

11,5

2,2

12,2

25,9

-

21,8

-

4,1

-

Acquisti beni e servizi

6,1

4,5

-

10,6

-

5,3

-

5,3

-

Spese di capitali

8,9

12,9

7,2

29,0

-

14,5

-

14,5

-

TOT.
MINORI SPESE
B

40,8

25,6

27,0

93,4

-

67,1

-

26,3

-

                   

totale
copertura di manovra
C=A+B

87,8

31,2

50,0

169,0

-

85,0

-

84,0

-

 

N.B.: Tutti i valori della tabella sono espressi in migliaia di miliardi


Nel periodo 93-94-95 le manovre di bilancio hanno aumentato le entrate prelevando 17.900 miliardi dai salari e 57.700 miliardi dai profitti/rendite. Sembra che il governo abbia attaccato di più questi ultimi. In realtà i primi pagano la totalità delle tasse, i secondi le evadono in gran parte, tanto è vero che dei loro 57.700 miliardi di maggiori entrate 39.800 (22.500 per condoni + 17.300 per accertamenti) sono un parziale recupero di tasse evase.

MANOVRA DI BILANCIO E DIMINUZIONE DELLE SPESE

Nel periodo 93-94-95 le manovre di bilancio hanno ridotto le spese recuperando 67.100 miliardi dai salari e 26.300 miliardi dai profitti/rendite.
Qui il governo ha attaccato decisamente i salari.
I tagli alle spese colpiscono tutti, ma principalmente i lavoratori, i pensionati e, più in generale, gli strati più deboli della popolazione.
I tagli sul Pubblico impiego (13.300 miliardi) colpiscono il salario diretto dei pubblici dipendenti, per i quali nelle finanziarie è stabilito uno stipendio di fatto inferiore all'aumento del costo della vita dovuto all'inflazione.
I tagli al salario sociale consistono negli aumenti della sanità, delle tariffe dei trasporti, dell'energia (gas, elettricità), degli affitti, delle tasse scolastiche ecc., quando non addirittura nell'eliminazione della fornitura di questi servizi da parte del "pubblico" (lo Stato Sociale) ed il loro passaggio al "privato", che spesso si traduce in una chiusura totale degli stessi servizi.
Questi tagli colpiscono pesantemente (es. Sanità 12.200 miliardi) le famiglie dei lavoratori dipendenti mentre colpiscono poco (es. Sanità 2.400 miliardi) i "prestatori" allo stato, in quanto la loro condizione di vita dipende molto poco dai servizi forniti dallo Stato e comunque, rispetto alle loro entrate, queste spese non sono così grandi come per i lavoratori dipendenti e gli strati sociali ad essi collegati.
I tagli al salario previdenziale, cioè la diminuzione progressiva delle pensioni pubbliche ed il passaggio a quelle private, colpiscono pesantemente (21.800 miliardi) le famiglie dei lavoratori dipendenti mentre colpiscono molto marginalmente (4.100 miliardi) i "prestatori" allo Stato anzi, la privatizzazione della previdenza porta notevoli guadagni ad alcuni settori dei suddetti "prestatori".
Come si vede questi tagli non hanno grande importanza per i "prestatori di soldi" allo Stato.
D'altro canto, la privatizzazione dei servizi comporta che i "prestatori" allo Stato abbiano ulteriori guadagni, quindi quel poco che perdono con alcuni interventi della finanziaria viene più che compensato da quello che ricavano dalla stessa finanziaria nel suo insieme.

PAGAMENTO DEGLI INTERESSI E MANOVRA A FAVORE DI PROFITTI E RENDITE

Dunque la legge finanziaria serve a trasferire ricchezza dal salario, in tutti i suoi aspetti, alla rendita ed al capitale.

TRASFERIMENTO DI REDDITO DAI SALARI A PROFITTI E RENDITE

 

 

COPERTURA della manovra di bilancio e della spesa
per interessi
(servizio del debito)

Effetti della COPERTURA 93-94-95 su

COMPOSIZIONE COPERTURA

tutti i redditi

salari

profit/rend.

COMPOSIZIONE COPERTURA

1993

1994

1995

rid(-)

aum(+)

rid(-)

aum(+)

rid(-)

aum(+)

TOTALE COPERTURA MANOVRA

87,8

31,2

50,0

169,0

-

85,0

-

84,0

-

TOTALE COPERTURA INTERESSI

182,1

172,2

176,2

-

530,5

-

26,5

-

504,0

                   
                   
                   
                   

TAGLIO/PRELIEVO NETTO DAI SALARI

(85,0-26,5)
58,5

PASSAGGIO NETTO AI PROFITTI ED ALLE RENDITE

(504,0-84,0)
420,0

 

N.B.: Tutti i valori della tabella sono espressi in migliaia di miliardi


Alla fine del triennio le operazioni del governo sulle finanziarie hanno:

  1. incassato 169.000 miliardi e pagato 530.500 miliardi
  2. tagliato/prelevato dai salari 58.000 miliardi e passato a profitti e rendite 420.000 miliardi.


Ecco che i "prestatori" allo Stato, i padroni, i redditieri e gli evasori fiscali, hanno ottenuto più del doppio (420.000 miliardi) di tutto quanto ricavato dalla legge finanziaria (169.000 miliardi) pagando soltanto quel poco della manovra che li riguarda sui tagli alle spese sociali e su alcune tasse (condono, ecc.) nonché il nuovo prestito allo Stato (acquisto di quasi tutti i nuovi titoli). Hanno inoltre ricevuto ulteriori guadagni derivanti da privatizzazioni dei servizi pubblici e delle pensioni.

LE FINANZIARIE 1995 E 1996

Passiamo ora ad analizzare il trasferimento di reddito dai salari a profitti e rendite che il governo prevede di fare nel 96. Sarà interessante poi confrontarlo con quello che il governo ha realizzato nel 95.

GLI INTERESSI 1995 E 1996

Dai dati di Avanzo Primario, Fabbisogno Obiettivo e Manovra di Bilancio contenuti nella programmazione finanziaria per il 95 e il 96

LEGGI FINANZIARIE

1995

1996

a

FABBISOGNO TENDENZIALE

188,6

141,9

b

SPESA PER INTERESSI

176,2

189,4

c

AVANZO PRIMARIO

37,6

80,0

d=b-c

FABBISOGNO OBIETTIVO

138,6

109,4

e

MANOVRA DI BILANCIO

50,0

32,5

elaboriamo prima la tabella che mostra come il governo ha pagato gli interessi sui prestiti passati.

TRASFERIMENTO DI REDDITO DAI SALARI A PROFITTI E RENDITE NEL 95 E 96

 

 

COPERTURA della spesa per interessi
(servizio del debito)

Effetti della copertura interessi 95
su

Effetti della copertura interessi 96
su

 

salari

profit/rend.

salari

profit/rend.

COMPOSIZIONE COPERTURA

1995

1996

rid(-)

aum(+)

rid(-)

aum(+)

rid(-)

aum(+)

rid(-)

aum(+)

Utilizzo avanzo primario
A

37,6

80,0

-

1,4

-

36,2

-

4,0

-

76,0

Copertura fabb. obiett. con mercato
B

136,6

109,4

-

7,0

-

131,6

-

5,5

-

103,9

                     
                     

TOTALE COPERTURA INTERESSI
C=A+B

176,2

189,4

-

8,4

-

167,8

-

9,5

-

179,9

 

N.B.: Tutti i valori della tabella sono espressi in migliaia di miliardi

I padroni, i redditieri e gli evasori fiscali nella loro veste di "prestatori" allo Stato hanno incamerato interessi per 167.800 miliardi nel 95 e per 179.900 miliardi nel 96.

LE MANOVRE DI BILANCIO 1995 E 1996

Possiamo quindi alla elaborazione la tabella che mostra come il governo riduce il Fabbisogno tendenziale tramite le risorse recuperate con la Manovra di Bilancio.

TRASFERIMENTO DI REDDITO DAI SALARI A PROFITTI E RENDITE NEL 95 E 96

 

 

COPERTURA della manovra di bilancio

Effetti man. Bilancio 95
su

Effetti man. Bilancio 96
su

 

salari

profit/rend.

salari

profit/rend.

COMPOSIZIONE COPERTURA

1995

1996

rid(-)

aum(+)

rid(-)

aum(+)

rid(-)

aum(+)

rid(-)

aum(+)

Maggiori entrate

                   

IRPEF

-

-

-

-

-

-

-

-

-

-

Accert. redditi autonomi ed impr.

-

5,00

-

-

-

-

-

-

5,00

-

Imposta sulle società

2,30

3,95

-

-

2,30

-

-

-

3,95

-

Contributi previdenziali e sanità

0,70

-

0,57

-

0,13

-

-

-

-

-

Imposta sugli immobili

-

0,65

-

-

-

-

0,25-

-

0,40

-

IVA ed altre imposte indirette

-

0,74

-

-

-

-

0,45

-

0,29

-

Condono e patteggiamento

20,0

-

-

-

20,00

-

-

-

-

-

Interventi da adottare

-

5,30

-

-

-

-

2,65

-

2,65

-

Varie

-

2,36

-

-

-

-

1,18

-

1,18

-

                     
                     

TOT. Maggiori entrate
A

23,00

18,00

0,57

-

22,43

-

4,53

-

13,47

-

Minori spese

                   

pubblico impiego

1,40

0,50

1,40

-

-

-

0,50

-

-

-

Sanità

6,20

2,36

5,20

-

1,00

-

2,00

-

0,36

-

Previdenza

12,20

5,00

10,25

-

1,95

-

4,20

-

0,80

-

Acquisti beni e servizi

-

0,40

-

-

-

-

0,20

-

0,20

-

Spese di capitali

7,20

3,20

3,60

-

3,60

-

1,60

-

1,60

-

Trasferimenti

-

5,54

-

-

-

-

2,77

-

2,77

-

sostegno alle famiglie

-

-2,50

-

-

-

-

-

2,50

-

-

TOT.
MINORI SPESE
B

27,00

14,50

20,45

-

6,55

-

8,77

-

5,73

-

                     
                     
                     

TOTALE COPERTURA MANOVRA
C=A+B

50,00

32,50

21,02

-

28,98

-

13,30
15,80

-

19,20

-

 

N.B.: Tutti i valori della tabella sono espressi in migliaia di miliardi

1995

Il governo scarica il peso delle maggiori entrate sui salari per 570 miliardi e su profitti e rendite per 22.430 miliardi. Voleva Berlusconi colpire i suoi amici industriali, redditieri e speculatori? Assolutamente no! Infatti, dei 22.400 miliardi, 22.300 corrispondenti ai capitoli imposte e condoni vengono pagati dai profitti e dalle rendite in cambio della cancellazione di oltre 100.000 miliardi di evasione fiscale.
Il governo scarica il peso delle minori spese sui salari per 20.450 miliardi e su profitti e rendite per 6.550 miliardi.
In pratica la manovra colpisce solo i lavoratori che pagano la loro quota di 21.020 miliardi senza nessuno sconto. Si può dire infatti che profitti e rendite hanno versato solo 6.680 (130 per maggiori entrate e 6.550 per minori spese) o addirittura non hanno versato nulla data l'enorme somma di evasione fiscale che è stata loro condonata.

1996

Il governo scarica il peso delle maggiori entrate sui salari per 4.530 miliardi e su profitti e rendite per 13.470 miliardi. Anche Dini non ha nessuna intenzione di colpire i suoi amici industriali, redditieri e speculatori. Infatti questi ultimi continuano ad incamerare l'evasione fiscale tranne che per i 5.000 miliardi di accertamenti e per i 3.950 miliardi di maggiori imposte sulle società.
Il governo scarica il peso delle minori spese sui salari per 8.770 miliardi e su profitti e rendite per 5.730 miliardi. In realtà la quota a carico dei dipendenti è di 11.270 miliardi poiché essi pagheranno i 2.500 di "sostegno alle famiglie" con il mancato recupero del drenaggio fiscale.
Anche nel 96 sono sempre e solo i lavoratori che pagano versando la loro quota di 15.800 miliardi (13.300 di manovra + 2.500 di mancato recupero del drenaggio fiscale). Infatti se il governo Dini, dal lato formale non replica Berlusconi con un altro condono che copra gli evasori anche nel 96, dal lato sostanziale ne legittima la pratica ammettendo la propria impotenza fiscale quando stabilisce l'obiettivo di 5.000 miliardi di accertamento e, di conseguenza, mette in chiaro che l'intervento contro l'evasione è e sarà inconsistente.

CON LA FINANZIARIA 96 ANCORA PIU' SOLDI AI PROFITTI E ALLE RENDITE

Nel 96 continua e si accentua l'azione di trasferimento di reddito dal salario alla rendita e al capitale.

TRASFERIMENTO DI REDDITO DAI SALARI A PROFITTI E RENDITE NEL 95 E 96

 

 

COPERTURA della spesa per interessi
(servizio del debito)

Effetti della copertura 95
su

Effetti della copertura 96
su

 

salari

profit/rend.

salari

profit/rend.

COMPOSIZIONE COPERTURA

1995

1996

rid(-)

aum(+)

rid(-)

aum(+)

rid(-)

aum(+)

rid(-)

aum(+)

tot. copertura manovra

50,006

32,50

21,02

-

28,98

-

13,30
15,80

-

19,20

-

tot. copertura interessi

176,2

189,4

-

8,40

-

167,80

-

9,50

-

179,9

 

1995

taglio/prelievo netto dei salari

(21,02-8,40)
12,60

 

passaggio netto a profitti e rendite

(167,80-28,98)
138,82

1996

taglio/prelievo netto dei salari

(15,80-9,50)
6,30

 

passaggio netto a profitti e rendite

(179,90-9,20)
160,70

 

N.B.: Tutti i valori della tabella sono espressi in migliaia di miliardi

Nel 95 le decisioni del governo Berlusconi sulla finanziaria hanno permesso al governo Dini di:

  1. incassare 50.000 miliardi e pagarne 176.200
  2. tagliare/prelevare dai salari 12.600 miliardi per passarne 138.820 a profitti e rendite

Nel 96 le proposte del governo Dini sulla finanziaria prevedono di:

  1. incassare 32.500 miliardi e pagarne 189.400
  2. tagliare/prelevare dai salari 6.300 miliardi passandone a profitti e rendite 160.700

Dini sembra proporre la manovra più moderata degli ultimi 4 anni. La sua entità corrisponde infatti al 3,1% del PIL 96 contro il 9,2% del 93, il 3,2% del 94, il 5,0% del 95.
Nel concreto dello scontro tra gli interessi contrapposti delle classi scopriamo fatti del tutto diversi. L'amore naturale di Dini per i "prestatori allo Stato" (per i padroni, i redditieri e gli evasori fiscali) è travolgente. Esso infatti varrà, nel 96, 160.700 miliardi, ben 21.880 in più dello stesso amore dichiarato da Berlusconi per il 95.
E anche l'odio viscerale di Dini per i salariati, che appare contenuto (esso dovrebbe valere un danno di 6.300 miliardi nel 96, la metà di quello Berlusconiano da 12.600 miliardi nel 95), è invece subdolamente violento.

Consideriamo in proposito i seguenti fatti:
Nel Bilancio 96 il governo ha stanziato 5.970 miliardi per i contratti del pubblico impiego.
Da gennaio l'Aran (la controparte dei dipendenti pubblici) e i sindacati dovranno accordarsi sulla sua migliore distribuzione. Una parte verrà destinata a coprire lo scarto tra inflazione reale e inflazione programmata per il biennio 94-95.

.....%.....

miliardi

Disponibilità di bilancio per il 1996 (1500 miliardi = 1%)

3,8

5.970

Recupero Scarto tra inflazione reale e programmata 94-95

3,5

5.250

Avanzo disponibilità

0,5

720

Incremento retributivo per inflazione programmata 96

3,5

5.250

Per il coprire l'inflazione al 96 mancano

3,0

4.530



La restante quota verrà utilizzata per coprire il costo degli aumenti per la nuova tornata di accordi relativa al primo anno del biennio 96-97. Ma come si vede mancano 4.530 miliardi (3%) che i dipendenti pubblici perderanno nel 1996.
Si produrrà inoltre un effetto aggiuntivo poichè la perdita retributiva pubblica comporterà una analoga diminuzione di recupero dell'inflazione anche per i dipendenti privati (calcolabile in circa 15.000 miliardi).
Dunque nel 96 i Salari perderanno

Certo il governo avrebbe potuto recuperare risorse prevedendo una corrispondente maggiore entrata di 9.530 miliardi (5.000 + 4.530) derivanti da accertamenti su redditi autonomi e imprese. Ma in questo modo la sua manovra sarebbe stata pericolosa e compromettente per la contrattazione del recupero salariale nel comparto privato e sarebbe apparsa "disdicevolmente" troppo pesante (37.000 miliardi). Bisogna, d'altra parte, tener conto che questo governo dei tecnici, combinando la finanziaria, la politica dei redditi (accordo del 23 luglio) e il contenimento della manovra, ha nei fatti messo a punto un meccanismo di controllo/riduzione dei salari.
Infatti una volta che siano state stabilite le seguenti condizioni :

la scelta governativa di contenere l'entità della manovra di bilancio si trasforma "automaticamente" in riduzione del saggio salariale.

PER CONCLUDERE

Amato, Ciampi, Berlusconi, Dini hanno proceduto secondo un'unica linea politica:

E ció hanno fatto trasferendo reddito dai salari ai profitti e alle rendite,