IL COMING OUT CON I GENITORI

 

Nota introduttiva alla conferenza tenuta a Ravenna sul

COMING OUT CON I GENITORI

in cui sono intervenuti Maria Luisa Mellissari dell'AGEDO

e lo psicologo sesuologo Giglioli.

[Da queer-it! 4 giugno 1996 tramite Fabio oliva <foliva@mobilia.it> - Arci gay Riccione]

 

 

PREMESSA

 

E' bene che un giovane sappia quale possa essere il processo che la maggior parte dei genitori attraversa quando il figlio o la figlia svela il suo orientamento omosessuale.

Questo percorso è costituito da sei fasi: shock, diniego, senso di colpa, espressione di sentimenti, personale presa di decisione, accettazione vera. Tuttavia ogni famiglia è unica.

Nonostante la maggior parte delle famiglie potrà seguire i passaggi sottostanti, la tua famiglia seguirà un suo percorso peculiare.

 

DOMANDE DA PORVI PRIMA DI SVELARVI

 

Nella tua testa, queste questioni devono essere chiare:

 

1.Sei sicuro/a del tuo orientamento sessuale? Non tirare fuori la questione con i tuoi familiari fino a che non sei capace di rispondere con tranquillità alla domanda ""sei sicuro?'" La confusione da parte tua aumenterà la confusione dei tuoi genitori e si fideranno meno del tuo giudizio.

2.Vivi serenamente la tua sessualità gay? Se sei combattuto tra i sensi di colpa e periodi di depressione, sarà meglio che aspetti a dirlo ai tuoi genitori. Il coming out richiede e può richiedere una notevole energia da parte tua; richiederà una riserva di auto stima e immagine positiva di sé.

3. Hai il sostegno di qualcuno? Se la reazione dei tuoi genitori è particolarmente devastante, ci dovrebbe essere qualcuno o qualche gruppo che ti può fornire un sostegno emotivo e forza in te stesso, perché è assai importante mantenere il valore di se.

4. Hai conoscenze relative all'omosessualità? I tuoi genitori probabilmente ti risponderanno sulla base delle informazioni che provengono da una società omofobica. Se hai letto dei libri seri sull'argomento, sarai capace di assisterli e condividere meglio l'attendibilità delle informazioni.

5.Qual è il clima emotivo di casa? Se puoi scegliere quando dirlo valuta il periodo migliore. Possibilmente non quando in famiglia si stanno discutendo questioni come la morte di un amico, un operazione chirurgica o la perdita di un lavoro.

6.Sai essere paziente? I tuoi genitori avranno bisogno di tempo per metabolizzare queste informazioni. E' un processo che richiede tempo, da poche settimane a due anni.

7.Qual è il tuo motivo per "venire fuori" adesso? Probabilmente perché provi affetto per loro e perché ti procura disagio la distanza che senti con loro. Non "venire fuori" se sei arrabbiato o durante un litigio familiare, usando la tua sessualità come arma o minaccia

8.Hai risorse disponibili? Tieniti disponibile un libro sull'omosessualità indirizzato alle famiglie, l'indirizzo di una associazione gay e lesbica che possa dare una mano a loro. il nome di un terapeuta che tratta questioni familiare e che è in grado di fornire loro un supporto.

9.Sei dipendente economicamente dai tuoi genitori? Se sospetti che siano capaci di sottrarti i soldi per lo studio o che ti caccino di casa, puoi aspettare affinché non abbiano più queste armi da usare contro di te

10. Quale è la tua generale relazione con i tuoi genitori? Se sei sempre stato in buoni rapporti. ci sono possibilità che fronteggino la questioni in una maniera positiva.

 

I TUOI GENITORI PROVERANNO UN SENSO DI PERDITA

 

Genitori e figli si scambiano di ruolo

 

Quanto ti sveli con i tuoi genitori, potrai ritrovare che gli abituali ruoli genitore - figlio si sono per un attimo riversati. Avranno bisogno di imparare dalla tua esperienza. Dovrai assumere il ruolo "genitoriale" permettendo a loro di esprimere i loro sentimenti e di fare progressi attraverso nuove acquisizioni.

Questo non sarà facile, perché tu vorrai che loro capiscano questa parte importante della tua vita tutto e subito. Ti sarà facile diventare impaziente Ti capiterà di ripetere loro più volte le medesime cose.

Non è detto che se hai spiegato una cosa loro l'abbiano capita La loro comprensione procederà assai lenta all'inizio; la loro reazione emotiva prevarrà sulla comprensione intellettiva.

Concedi loro tempo e spazio. Pensa a te stesso/a; hai avuto bisogno di tempo per venire a patti con la tua omosessualità. Sei quindi avanti più di loro in questo processo; sii paziente.

 

 

 

Separazione e perdita

 

Molte famiglie interpretano la notizia con una temporanea perdita del figlio o della figlia che hanno conosciuto ed amato. Possono provare un senso di separazione ai primi tempi. Può rappresentare una traumatica scoperta.

Con comprensione e pazienza da ambedue le parti, la relazione può essere restaurata. Infatti nella maggior parte dei casi, la relazione migliora perché si basa sulla reciproca onestà.

 

FASE 1: SHOCK

 

Se non sospettavano niente

 

Uno stato di shock è più probabile se tu pensi che non abbiano mai preso in considerazione il fatto che sei gay o lesbica. Questa fase di shock può durare da dieci minuti ad una settimana.

Lo shock è una reazione naturale che noi tutti proviamo per evitare uno stress acuto e uno stato di sofferenza. Spiega loro che non sei stato capace di essere onesto e che non piaceva la distanza che c'era prima. Ricorda loro che continui a volergli bene; dillo più di una volta.

Anche se possono rispondere malamente alla tua dichiarazione di affetto, se la ricorderanno quando saranno soli a pensarci su. Ricorda loro che sei la stessa persona di ieri; "Mi avete voluto bene ieri, prima che ve l'ho detto Non è cambiato niente Sono la stessa persona di ieri"

 

Alcuni genitori già sanno

 

A volte un genitore non si stupisce per niente al coming out del figlio o della figlia; Sapevo de sempre che eri diverso; avevo considerato questa possibilità. Va bene .Ti voglio bene. Però mi devi aiutare a capire ed ad accettare questa realtà.

A volte possono dire " Lo sapevamo da lungo tempo a causa di una lettera che hai lasciato sul tavolo l'estate scorsa. Stavamo aspettando che ce lo dicessi." In questi casi. il tuo compito sarà decisamente più facile in quanto hanno già fatto alcuni passi per conto loro.

 

FASE 2: DINIEGO

 

Uno scudo

 

Il diniego aiuta a riparare una persona da un messaggio doloroso o minaccioso. E' diverso dallo shock perché indica che la persona ha sentito il messaggio e sta tentando di costruirsi un meccanismo difensivo per schivarlo.

Le risposte di diniego possono assumere molte forme: ostilità ("Nessuno dei miei figli sarà frocio"), distrazione ("Va bene, caro, cosa vuoi per cena?"). abbandono ("Se scegli questo stile di vita. non ne voglio più sapere di te"), rifiuto ("E' solo una fase, ti passerà").

Questa tua percezione del tuo orientamento omosessuale sarà distorta dalle interpretazioni e dai messaggi che hanno ricevuto dalla nostra società omofobica Il diniego può esprimersi in un intervallo che va da un tranquillo stato di "trance"" fino a pianti e urla isteriche. Molti genitori adottano una via di mezzo; piangono frequentemente.

 

Se vogliono che vai da un consulente

 

Dovresti essere pronto a suggerire il nome di uno o due consulenti se i tuoi genitori pensano che una consulenza li possa aiutare a chiarire la loro confusione. Puoi consigliare un consulente non - gay se i tuoi parenti vogliono un interpretazione "imparziale".

I tuoi genitori possono aver bisogno di qualche aiuto nel separare cosa è "normale" da cosa è la "norma". Probabilmente penseranno che l'omosessualità non è normale.

Puoi aiutarli spiegando loro che l'omosessualità non è la "norma", ma è qualcosa di naturale per te. Sottolinea che tutte le cose in natura hanno delle variazioni: la maggior parte delle persone sono destrimane altre sono sinistrorse; la maggior parte ha gli occhi scuri, altri hanno gli occhi chiari

 

La rottura attraverso il diniego

 

Se il loro diniego prende la forma del "non ne voglio più parlare di questa cosa", dovresti continuare la tua iniziativa con cautela e gentilezza. Solleva la questione quando li percepisci più rilassati: "Papà, volevo parlarti di questo da anni: per favore, non spingermi fuori dalla tua vita. Non posso più continuare a mentirvi. Vi voglio bene e voglio che continuate a volermene".

Personalizza il tuo messaggio in modo da riuscire a sgretolare le loro difese. Non c'è bisogno di dir loro più di quello che chiedono. Informazioni volontarie o aggiuntive potrebbero fortificare le loro difese. Rispondi a quello che ti chiedono: ti faranno altre domande in altri momenti.

 

Uno dei due genitori può essere più lento

 

Sii pronto ad avere a che fare con i tuoi genitori individualmente, se necessario. La maggior parte delle coppie reagisce allo svelamento come ad altri shock: uno dei due prende in mano la situazione e cerca una risoluzione mentre l'altro segue.

E' frequente che le coppie vivano momenti di conflitto o di disfunzione all'interno del loro rapporto quando avviene lo svelamento.

 

FASE 3: SENSO DI COLPA

 

Sentono di aver sbagliato

 

La maggior parte delle persone che si confrontano con l'omosessualità inizialmente la percepiscono come un problema e si chiedono: "Quale è la causa?".

Se pensano di poter trovare una causa, avranno anche la cura. I genitori single possono biasimarsi ancora di più. E' comune che un genitore single percepisca maggiore responsabilità e che si colpevolizzi per la perdita o la separazione con il precedente partner. "Lo sapevo che avrei fallito con te: non potevo farti da madre e da padre allo stesso tempo."

Quando i genitori si sentono in colpa, si stanno occupando di loro. Non sono ancora interessati alla tua persona: sono ancora assorti in loro stessi per dedicare attenzione a te in quanto genitori, possono non essere capaci di ammettere i loro sensi di colpa

 

Spieghi che non è colpa loro

 

Puoi aiutarli in molti modi. Assicurali che la causa non è così semplice come credono. Spiega loro che ci sono molte teorie e che le origini dell'omosessua1ità sono sconosciute. Fornisci libri o materiale informativo a riguardo.

Potranno cercare di parlare con un amico di fiducia; alcuni potranno cercare conforto in un prete. Potrà essere difficile per te cercare di tenerli lontani da persone che tu pensi non possano essere di aiuto. Se conosci delle persone o delle associazioni che sono state utili in questi casi, proponi.

FASE 4: L'ESPRESSlONE DEl SENTIMENTI

 

Riconoscono le loro emozioni

 

Quando capiscono che le colpe e le auto - recriminazioni sono improduttive, i genitori sono pronti a chiedere domande, ascoltare le risposte e riconoscere i loro sentimenti.

Questo è il momento in cui il dialogo diventa produttivo. Ti potranno esprimere un'ampia gamma di sentimenti: "Mi spiace che non avrò nipoti ", "Ti prego non dirlo a nessuno; non sono pronto a parlarne con nessuno", " Mi sento così sola e ferita; era meglio che non me lo dicevi", "Come hai potuto ferirmi in questo modo?", "Preferirei saperti morto."

Anche se può essere faticoso, concedi loro del tempo per esprimere questi sentimenti. Se non hanno ancora letto dei libri o se non hanno ancora parlato con altri genitori di figli gay, cerca di convincerli a prendere queste strade

 

Rabbia e dolore

 

La rabbia e il dolore sono probabilmente i sentimenti più espressi. Può essere crudele ma è meglio che questi sentimenti li esprimano piuttosto che cercare di negare la loro esistenza. Potrai essere tentato a lasciar perdere e a pentirti di averlo detto. Continua perché sei sulla buona strada.

 

 

* * * * *

 

TESTO CONSIGLIATO

"Figli Diversi"

di Giovanni e Paola Dall'Orto

Edizioni Sonda

 
 

DeStRoY aderisce al progetto Devi Azioni! - GayRage. Qualunque materiale all'interno di questo sito, è liberamente riproducibile. E' invece altamente sconsigliato impedirne la diffusione.

 
Editing: Marco Scalvini <yogurt@poboxes.com>

NO Copyright © 1997 - Aggiornato il: 1/9/97