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Franca BATTAIN

Critica d'Arte

I1 pensiero creativo: una problematica aperta

Si e dipinto per millenni soprattutto il visibile e dell'invisibile il fantastico della cultura dominante attraverso i suoi miti, riti, simboli: temi che si sono ispirati alla natura oggettiva, alla religione, alla politica e che l'artista percepiva e rappresentava ora in modo gioioso, ora conflittuale, ora dialettico... Solo in questi ultimi secoli si e tentato di studiare, attraverso il progresso tecnologico, la materia vista nella sua interiorita; ed ecco che la scienza ci fa scoprire la cellula e la psicologia ci apre nuovi orizzonti: l'invisibile diventa visibile, oggetto e soggetto del nostro sapere.

L'arte, dunque, si avvia ad un processo la cui funzione e finalita si concentra e si accentra sull'uomo, come individuo e persona: nasce attorno all'arte una percezione e visione introspettiva e soggettiva.

L'antico valore catartico e quindi terapeutico valorizza il fantasma, il dramma inconscio dell'uomo nelle sue infinite possibilita ed espressioni linguistiche. Paul Klee scrive, all'inizio del secolo, nel suo diario: "Io creo per non piangere, questa e la prima ed ultima ragione".

Picasso afferma in una intervista: "Vi sono chilometri di pittura alla stessa maniera ma e raro al giorno d'oggi vedere un giovane che lavori a modo suo... non e cio che l'artista fa cio che conta ma quello che egli e, cio che ci interessa e il vero insegnamento di un Cezanne, i tormenti di Van Gogh, cioe il dramma dell'uomo".

Quando Van Gogh fu ricoverato ad Arles per una crisi nervosa, dipinse il ritratto del dott. Rey che non apprezzo l'opera ritenendola uno scarabocchio di un pazzo, era il 1889.

Io credo che Van Gogh rappresenti nella storia dell' arte la prima profonda e grande analisi di denuncia introspettiva di una societa che si awiava alla democrazia: l'autonomia e l'umilta religiosa del suo pensiero creativo non fu compresa dalla borghesia dominante del tempo; ma egli preferi il suicidio fisico a quello mentale, testimonianza di un messaggio che ritroviamo anche se in modo diverso in Ligabue, in Gino Rossi, in Buso e in altri artisti. Infatti la ricerca dell'invisibile trova la sua naturale riscoperta e consenso nel 1949, a Parigi, con Jean Dubuffet.

Questi crea l'Art Brut per valorizzare e documentare le opere dei "singolari dell'arte" di coloro che operano al di fuori delle istituzioni culturali e degli ambienti artistici. Egli precisa che non e ne un'arte popolare, ne surreale, ne primitiva ma la definisce un' opera d' arte come espressione pura, bruta, reinventata perche spontanea e lontana dagli stereotipi culturali e da ogni forma di professionismo.

Riunisce opere raccolte in Svizzera presso scrittori e ospedali psichiatrici e le presenta nella galleria Rene Drouin a Parigi. Nel 1967 espone le opere raccolte in una grande mostra al Museo delle arti decorative di Parigi e a Losanna; e si apre, per la prima volta nella storia dell'umanita, il museo dell'Art. Brut.

Victor Hugo con i suoi disegni legati allo spiritismo; Paul Klee per il disegno infantile, Dubuffet per questa arte degli esclusi hanno svelato un campo inesplorato fino agli anni '20, soprattutto per la cultura occidentale. Gillo Dorfles dice a proposito di Dubuffet: "Forse la figura piu interessante tra coloro che hanno saputo trovare un incontro tra astrazione e figurazione, autentica eccezione entro il monotono conformistico di molta arte moderna".

La ricerca creativa, dal mio punto di vista, non e semplicemente un uso diverso del materiale, una rielaborazione tecnica degli strumenti pittorici e soprattutto la possibilita di aprire alla creativita "nuovi modi di sentire e di pensare".

La societa per secoli ha limitato gli spazi creativi di certe categorie mentali: i bambini, le donne e i malati di mente sono state potenzialita represse e storicamente inespresse.

Indubbiamente la partecipazione piu ampia alla costruzione democratica dell'esistenza personale e collettiva pone maggiori difficolta alla critica d'arte e allo storico, ne consegue che l'arte e il suo prodotto sono una problematica aperta.

Certo che il pensiero creativo moderno presenta queste caratteristiche: tende a produrre in modo personale e a non eseguire secondo i modelli insegnati, ad essere piu fantasioso e ironico, ad avere maggiore aggressivita, violenza o forza espressiva, oltre ad una padronanza tecnica. L'artista d'oggi sente di piu il bisogno di esprimere se stesso che rappresentare.

Picasso stesso afferma che: "L'arte non e l'applicazione di un canone di bellezza, ma cio che l'istinto e la bellezza possono concepire indipendentemente dal canone".

La sua osservazione e simile alle opinioni di molti studiosi: il prodotto artistico non puo mai essere definito a priori ed e il risultato di una emozione del sentimento e/o del pensiero.

L'arte, pero, puo essere vissuta a vari livelli: c'e chi ha una certa attitudine ed interesse per la creativita e chi inventa, compone, progetta, come personalita creativa; inoltre chi crea distinguendosi dalla massa, il cosiddetto Genio, anche se si calcola che "due individui su un milione fra tutti gli uomini vissuti in tempi storici possono considerarsi tali".

Leonardo Da Vinci fu uno di questi e aveva una grande capacita di pensare in maniera divergente. Egli sapeva trovare analogie tra meccanismi materialmente diversi dei quali sapeva vedere il suo valore funzionale. E, a mio avviso, un pensare genuino che richiede memoria ma contemporaneamente oblio per trovare il senso piu profondo di cio che si vuol rappresentare, quell'essenza che spesso il medio adulto dimentica per amore dei dettagli ed e piu facile trovare nei bambini e in certi soggetti che non rientrano nella media dei comportamenti e fa si che li rendano piu vicini al modo di sentire dell'artista.

Arte invisibile, dunque, che non si vede?

Bonito Oliva dice che gli artisti "non si suicidano piu" perche al criterio dell'immortalita del tempo si e sostituito quello dello spazio. Inoltre la solidarieta attraverso mostre collettive impedisce all'artista di suicidarsi perche il suo lavoro deve essere ripetitivo e tale da assicurare una produzione fantastica costante.

A mio parere, c'e una parte di verita che pero pone un nuovo problema: chi non entra nel circuito della competizione della geografia del mercato perche non accetta i modelli imposti e da considerare un contestatore e propositore di un pensiero creativo? E quale puo essere la sua reazione? Forse il suicidio fisico non e una necessita attuale, ma credo che Bonito Oliva abbia dimenticato che esiste il suicidio mentale, e la famosa omologazione di cui parla Pier Paolo Pasolini nella sua denuncia alla "Civilta dei consumi" ed e lo scotto che paga oggi l'artista. A Provincetown, un villaggio americano, vicino a Boston, venti giovani nuovi talenti dell'arte e della letteratura vivono stipendiati e spesati, come alla Corte dei Medici. Un Paradiso artificiale per artisti, c'e chi dice che qui ritrova la pace per ispirarsi rispetto la vita movimentata della citta, c'e chi si sente piu inibito. E forse questo il modo per riproporre la creativita?

Credo che la societa non sia ancora matura per concepire l'arte come evoluzione e progresso dell'anima ma e ancora giovane in questo cammino.

Infatti penso che se "gli adulti rimanessero nell'animo bambini un volo di gioia volerebbe nel cielo", una riflessione che e nata dalla mia esperienza con il mondo degli adolescenti e un desiderio decantato con nostalgia da molti poeti. Ed e anche la poesia di questa mostra: l'acqua elemento primordiale della vita e il tema ispiratore; si ripercorre la sua storia attraverso materiali di recupero distrutti e ricostruiti dai pazienti. Essa e anche l'elemento della natura che scorre sopra e sotto il nostro orizzonte, tra cielo e terra, e ci fa ulteriormente scoprire il percorso dal visibile all'invisibile, quale processo di trasformazione: dagli oggetti naturali a quelli trasformati e di uso quotidiano, alla consapevolezza della materia e dei suoi materiali fino alle elaborazioni fantastiche tra astratto e figurativo.

E un'esperienza che ha una forte valenza psico-pedagogica-sociale e di coinvolgimento creativo: le condizioni e le finalita del programma del Dipartimento di Psichiatria di Oderzo, la presenza di operatori creativi e sensibili, di artisti animatori come Erio Gobbetto e Stefano Mantovani e di potenziali energie artistiche soprattutto in alcuni pazienti hanno favorito, in brevissimo tempo, la produzione di opere che si collegano ai movimenti estetici dell'arte povera, della pop art, dell'astrattismo ed espressionismo, con presenza di installazioni. E la ricostruzione consapevole della propria storia come spazio fisico e mentale vissuto. La camera da letto sintetizza l'atto del nascere e del morire ed e il riappropriarsi da parte di queste persone del senso piu profondo della vita. L'arte quindi diventa comunicazione, messaggio e non piu competizione a metro quadro, ma una geografia dell'anima, dell'universale, del mistero della vita. I simboli del cerchio e della croce presenti in alcune opere diventano segni del cielo, lo sdoppiamento della propria immagine affiora quale ombra di luce tra la notte e il giorno del nostro io interiore: simboli antichi, primitivi tracciati sulla materia, gesti elementari ma essenziali al senso dell'esistere; i dettagli sono quindi un lavoro lasciato all'abilita artigianale del tempo. Lo spazio bidimensionale e tridimensionale diventa la percezione globale di una comunita che esprime valori autentici di vita.


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