Appunti 4

 

L'analisi del sistema sanitario pubblico e della forma storicamente assunta, le aziende sanitarie, deve tenere conto di alcuni presupposti:

  1. Si tratta di un sistema complesso costituito da una miriade di parti, "organismi", ambienti, nicchie, persone, rapporti, conoscenze, informazioni. I processi sono diversi da area ad area, pur raggiungendo dei risultati analoghi.
  2. Il sistema e autoadattivo, cioè raggiunge degli equilibri tra i suoi componenti e tra sé e l'ambiente esterno, al di là ed indipendentemente dalle razionalità progettuali e di controllo. L'adattamento è in genere determinato da sequenze di micro-azioni e di micro-processi di confine. Ciò non garantisce la stabilità del sistema
  3. Il sistema e evolutivo cioè si muove attraverso una serie di stati e si modifica gradualmente modificando la struttura ed il rapporto con l 'ambiente. Il termine evolutivo rimarca la dinamicità e non significa un "miglioramento" adattativo del sistema. L'evoluzione giudicata a posteriori può essere, rispetto all'attesa, positiva, negativa o indifferente (può portare il sistema anche in uno stato caotico).

Da ciò nasce una considerazione epistemologica: è praticamente impossibile avere una conoscenza globale del sistema ed avere certezza sulla sua evoluzione a medio ed a lungo termine.

I modelli interpretativi analizzano segmenti, facciate, sezioni o "frames" del sistema in rapporto all'angolo visuale ed agli interessi ed alle capacita dell’osservatore (che nella maggior parte dei casi non è un osservatore indipendente ma interagisce con il sistema).

Per tale motivo le previsioni basate su modelli sono a breve termine e di tipo "meteorologico", nel senso che possono essere improvvisamente modificate in modo rilevante da eventi di scarsa significatività .

E' fondamentale avere questa consapevolezza, avere la percezione del "limite epistemologico" sia nella fase conoscitiva che in quella operativa di indirizzo e di controllo del sistema. E' altresì necessario tenere presente che un sistema complesso evolutivo "vive" prevalentemente sulle relazioni, sulle comunicazioni e quindi sullo scambio ed accumulo di informazioni.

Il presupposto principale di un sistema adattativo e la flessibilità che permette al sistema di affrontare situazioni imprevedibili, incerte, strane ed imprecise. La flessibilità, dal punto di vista evolutivo, si basa su due elementi: il Potenziale latente e la ridondanza. In un sistema razionalmente ottimizzato, in cui ogni elemento sia dotato esclusivamente delle informazioni necessarie per il compito dato - e quindi sia privo di potenziale latente - ed in cui il numero degli elementi presenti sia quello strettamente necessario - e quindi non abbia ridondanza -, non esiste una flessibilità potenziale che permetta di provare risposte diversificate.

Non può pertanto esistere evoluzione intesa come acquisizione di nuove conoscenze basate su meccanismi di apprendimento per prova ed errore. In questo caso è possibile solo produrre, in maniera discontinua, un nuovo sistema utilizzando parte delle componenti del sistema originario. Un perfetto adattamento non costituisce una fonte primaria di creatività evolutiva ma, di solito, costituisce un impedimento per una sostanziale innovazione evolutiva.

Applicando le brevi considerazioni sopra esposte al sistema sanitario, emergono alcune indicazioni che assumono particolare valore nelle fasi di conoscenza, di indirizzo e di orientamento, e di controllo del sistema:

va impostata fine strategia di R&S (ricerca e sviluppo) come scelta fondamentale.