In ogni luogo e in ogni posizione sociale c'è la voglia e la capacità di arrivare a un punto prefisso che è lo scopo, la meta.
Tanti hanno ambizioni e tanti non ne hanno. Reclusi significa internati in una palla chiusa e non poter esprimere le sue potenzialità e ambizioni. Recluso è fuori dalla società, e non può uscirne da questa sfera tonda. Bisogna puntellare la sfera per fare uscire la libertà e questo lo può fare un esterno, che può essere anche un famigliare.
Significa non essere nati e non avere più età. La merenda il pranzo e la cena - senza obiettivi. Essere nulli.
Una macchina che non ha le ruote i finestrini, è senza questo e senza quello. Senza forma è essere senza vita, è essere come un'ombra che è senza niente di vivo.
Io mi trovo bene, ho il mio orologio, uno swatch, ma non vedo il giorno.
I miei luoghi hanno avuto un tempo e una forma perché ho avuto appoggi da parenti famigliari e amici e paesani che venivano spesso a trovarmi. Ogni tanto mio padre mi portava fuori per Oderzo o Treviso.
Ho avuto un periodo senza tempo e senza forma a Feltre in casa di cura.
Prima ero al Neuro a Treviso e giocavo a dama e a palle con due avvocati, uno molto rigido e uno grasso. E vedevo passare donne grasse.
Il Neuro era per i signori, i dozzinanti.
A Feltre era un convento a V dove non si vedeva niente, un labirinto, una vera casa di cura.
C'erano ragazzi malati di mente che vendevano i loro disegni per comprare un giradischi. Non andavo mai fuori, non avevo contatto con la vita esterna, mi avevano fatto gli elettroshock.
Ho avuto sempre pero' la coscienza a posto, ho sempre saputo il tempo.
(Attilio Bacchetto)