L'INDIGENO CHE C'E' IN NOI....

Nell'era della sinistra capitalista al governo c'e' chi coltiva, con una buona dose di malizia e cinismo, il luogo comune che ora siano le idee o le persone, il popolo e il parlamento e in sostanza la "democrazia" a decidere la nostra vita....
Niente di piu' falso!
Grande capitale e gruppi economici, politici e religiosi, oggi piu' di ieri, sono in realta' i veri padroni delle nostre sorti.
Le conseguenze sono sotto i nostri occhi: dall'Asia alle Americhe, dalla Europa all'Africa milioni di persone vengono sterminate per fame e malattie dalla lucida e fredda pianificazione demografica e alimentare degli organismi sovranazionali del "nuovo ordine mondiale" come la Banca Mondiale, il Fondo Monetario Internazionale, l'Organizzazione Mondiale per il Commercio, ecc.
Si ripristinano vecchie forme di accumulazione primitiva del grande capitale per la creazione di plus-valore sganciato da ogni vincolo e controllo di tipo statale, cosi' come accadeva prima del crollo del blocco socialista.
Centinaia di milioni di persone vengono sradicate dalle loro terre; culture millenarie vengono spazzate via perche' non funzionali alla cultura del profitto e all'omologazione del modello occidentale; stiamo assistendo alla sistematica distruzione degli ecosistemi; si stanno modificando le strutture genetiche di piante ed esseri viventi attraverso le biotecnologie. Di fronte a tutto questo puo' diventare un eufemismo in termini etici, morali, umani ed in termini politici, fare distinguo, in Italia e nel mondo, fra governi di destra e governi di "sinistra", o articolazioni del potere che solo apparentemente sembrano diverse pur perseguendo gli stessi fini, sempre piu' spesso con gli stessi metodi.
A scanso di equivoci: non abbiamo nulla a che spartire con quella "sinistra sociale" omologata e millantatrice, pregna di luoghi comuni ed ipocrisie. Ci riferiamo esplicitamente a Rifondazione Comunista, al quotidiano "Il Manifesto", ad alcuni centri sociali "istituzionalizzati" come quelli del "Nord Est" e il Leoncavallo, ai verdi in carriera, ecc.
Le pillole a doppio effetto di Bertinotti e amici non sono sufficienti a farci digerire rospi e prosciutti neo-liberisti.
Qualcuno, dalle montagne del Chiapas, ci ha ricordato di stare in guardia da queste farse che diventano tutte irrimediabilmente tragiche, generando pesanti sconfitte per i movimenti rivoluzionari.
Puo' un comunista dormire sogni tranquilli se appoggia un governo che con metodi nazisti deporta famiglie intere, donne e bambini, cosi' come e' successo per gli albanesi?
Noi che non viviamo di "POLITICA" vogliamo ripartire da ben altri presupposti perche' la posta in gioco e' ben piu' alta di un mediocre stipendio da burocrate sindacale o di partito. Vogliamo ripartire ponendo al centro la nostra incompatibilita' con questo universo cablato che ci soffoca con le sue merci, le sue regole, le sue religioni.
Certo, ragionare e agire su come sia possibile, alle soglie del duemila, individuare percorsi di resistenza, alterita' e ribaltamento, non e' cosa di poco conto.
In questo senso possono soccorrerci le esperienze di rivolta e auto-organizzazione che provengono da territori e culture lontane (vedi le lotte di popolazioni e comunita' indigene in vari angoli del globo).
Da queste lotte possiamo trarre utili indicazioni sul fatto che non si tratta di lottare per avere ancora piu' merci da "consumare" per accelerare la modernita' e lo sviluppo del capitale cosi' come purtroppo e' successo in passato. Si tratta invece di riscoprire, prima che sia troppo tardi, i nostri legami con la terra e la natura; di ritenere che migliorare le nostre condizioni di vita significa anteporre il valore d'uso di cio' che l'uomo e' in grado di produrre per se' e per gli altri al valore di scambio che oggi condiziona le nostre vite.

UNA RETE DI LOTTA E RESISTENZA REGIONALE PER L'UMANITA' CONTRO IL NEOLIBERISMO

Si e' costituito recentemente un coordinamento regionale fra varie realta' che lavorano per la solidarieta' internazionalista e su tematiche legate all'immigrazione, alla repressione dei movimenti, alle produzioni di morte del capitale, ecc.
Questo coordinamento si prefigge di aprire un tavolo di discussione permanente sui temi di lavoro proposti dall'internazionale zapatista scaturiti dall'ultimo Incontro Intercontinentale per l'Umanita' Contro il Neoliberismo tenutosi nella estate del 1997 in Spagna.
Chi fosse interessato a sviluppare questa discussione e ad eventuali prossime iniziative puo' contattarci al Centro Sociale Autogestito AL CONFINO, a Pontecucco di S. Giorgio di Cesena.

COMITATO INTERNAZIONALISTA DI CESENA
KOLLETTIVO ESTRELLA ROJA






Cesena, Italia, Pianeta Terra
estroja@ecn.org