- EDITORIALE -

Abitanti dello Yucatan: il Chiapas e' piu' vicino a quello che credevano

I messicani sono sulle spine, perche' il titolare del potere esecutivo dice una cosa, ma ne fa un'altra.

Non esiste la benche' minima possibilita' che si compiano gli accordi di San Andrès. Ernesto Zedillo ha detto nello Yucatan, quello che dovette dire nella loro terra e in faccia agli indios maya del Chiapas. Il suo discorso ha diverse contraddizioni. Non dice quello che pensa e nemmeno fa quello che deve fare se si tratta di cercare la pace in Chiapas.

Il presidente ha detto di fronte agli yucatechi "Percorreremo strade verso il progresso e la democrazia, con rispetto delle diversita' culturali e del pluralismo politico.". Ha parlato delle coincidenze del governo federale con gli Accordi di San Adres. Furono i suoi delegati coloro che li accettarono e firmarono, quindi egli doveva sapere di che cosa si trattava!

Il suo specchio lo inganna: Quello che non potrebbe accettare sono "le interpretazioni di coloro che attentano contro sovranita' e alla unita' nazionale,ne che si mettono a rischio le garanzie individuali, le liberta' e i diritti umani". Questa e' la sua falsa difesa. Inoltre si inventa e immagina che qualcuno potrebbe fare "interpretazioni" minatorie a quello che in Messico e' gia' vox populi.

"Non potrebbe accettare forme di governo antidemocratiche e autoritarie, ne fanatismo, Non potrebbe accettare leggi e privilegi, esclusioni, ne disprezzo delle minoranze" ; pero' questo e' quello che esattamente viviamo sotto questo regime di partito di stato. Sa che gli indigeni sono riusciti a sopravvivere per 500 anni all'assalto occidentale grazie alla solidita' delle loro tradizioni e che se hanno tollerato la "civilizzazione" occidentale e' per convenienza, e' il loro istinto di conservazione che li mantiene indigeni.

Altra imperante falsita' e' questa: " Il governo non utilizza strategia di guerra,ne forza repressiva, perche' mai sara' d'accordo con alcuna forma di violenza, da qualsiasi parte venga". Non discutiamo sul fatto che questo signore non tenga nessuna esperienza di maneggirae la parola di fronte all'intelligenza popolare; pero' questo non gli da il diritto di difendersi con tanta sfacciataggine. L'esercito messicano e' il "suo"esercito.

Che scopo ha che i soldati, mitragliette in resta, si espongano agli insulti, alle mani deboli delle donne che cosi' si oppongono a questa strategia di guerra!

Se il signore dice che "non sara' mai d'accordo con nessuna forma di violenza, da qualsiasi parte venga"; allora risulta pazzia quella che genera la violenza fotografata che viene dal "suo" esercito negli spazi "legali" degli zapatisti; fino a dove i suoi soldati arrivano e non esattamente di passaggio.

Allora, Zedillo non compira' gli accordi di San Adres nei termini che furono accettati e firmati dai suoi delegati. Il conflitto non avra' soluzione attraverso la via del dialogo e si utilizzera' " tutta la forza dello stato" per sottomettere gli zapatisti.

Chiapanechi: preparatevi a piangere come valorosi: NUMANCIA e' piu' vicina di quello che crediamo.

TIEMPO Que informa y orienta
Del 27 enero al 2 de febrero 1998







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