Per un incontro dei popoli del Mediterraneo contro la NATO
Assemblea Nazionale
C.S.O.A. OFFICINA 99, Napoli
29-30 novembre 1997





Nel 1994, due anni dopo la firma congiunta tra oltre 200 paesi dell ' Uruguay Round, il primo trattato mondiale sulla libera circolazione delle merci, gli USA varano il Nafta.
Nello stesso giorno l ' Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale rompe l' immaginario della rassegnazione al pensiero unico, rilanciando le prospettive di lotta che legano il livello locale ( le rivendicazioni per l' autodeterminazione delle comunità indigene) con il livello globale (la ristrutturazione neoliberista).
Nasce un percorso internazionalista di appoggio che sfocia nella proposta di costruire la rete mondiale della resistenza e delle lotte contro il neoliberismo, iniziatasi a materializzare attraverso i due incontri intercontinentali contro il neoliberismo, tenutisi in Chiapas ed in Spagna.
Questo percorso và valorizzato, pur riscontrando i limiti della solidarietà fine a sè stessa o l' ambiguità di alcuni contenuti presenti, in quanto l' internazionalizzazione delle lotte rimane un nodo centrale nello sviluppo del conflitto di classe, per la costruzione e la messa in comunicazione delle nuove frome dell' internazionalismo e dell' antimperialismo nell' epoca della globalizzazione.
Una rete mondiale delle lotte può tuttavia esistere solo a partire dai suoi nodi territoriali e si sostanzia per le lotte che riesce ad esprimere.

Dopo la caduta del muro di Berlino, il processo di integrazione politica-economica dell' Unione Europea subisce una brusca accellerazione. Allo smantellamento dei diritti sociali e dei lavoratori/trici si accompagna un processo di rifunzionalizzazione delle aree geopolitiche. Perchè l' Europa sia competitiva con il NAFTA e con l' APEC, gli stati della fortezza europa devono creare sacche di sfruttamento a sud, garantiti in quest' opera di immiserimento dall' ombrello militare USA & NATO.
Riconoscere la complessità del tessuto sociale, culturale, religioso, politico che attraversa tanto l' Europa quanto il medio e vicino Oriente significa riconsiderare l' intervento internazionalista e riportare al centro le lotte territoriali che possono impattare contro la violenza imposta dal capitale finanziario e dalle sue articolazioni militari e politiche. Contrapporre all' Europa del capitale il mediterraneo dei conflitti sociali, allacciare i fili delle lotte contro il neoliberismo nelle loro rispettive modalità, dal Baltico al canale di Suez, per dare gambe alla costruzione di un percorso politico che sappia rompere le frontiere della cittadella bianca e cristiana e ricomporre, nelle loro differenze, le lotte del proletariato del medio-vicino Oriente e del Maghreb con le lotte dei non-garantiti e degli iper-sfruttati delle metropoli e delle campagne europee.
Per questo lanciamo un appello alle realtà di lotta europee e mediterranee per la costruzione, a fine primavera, di un convegno di lotta del mediterraneo che rilanci la componente di classe nel percorso degli incontri intercontinentali contro il neoliberismo e per l' umanità.
Per supportare il dibattito e la costruzione con la mobilitazione ed i percorsi reali di lotta territoriali, proponiamo una due giorni di iniziativa e di dibattito, allargata alla partecipazione di delegazioni euro-mediterranee, per fine febbraio da tenersi a Napoli.
Due giorni per opporsi in piazza all' insediamento e all' allargamento del comando Sud della NATO a Gianturco, a Napoli, in Italia e dovunque decidano di impiantarlo.
Due giorni per strutturare l' articolazione materiale del convegno delle lotte del mediterraneo, i partecipanti, i percorsi, le reti.

Consapevoli della necessità di non cadere nello scadenzismo, riteniamo fondamentale prendere in considerazione ed assumere alcune proposte di iniziative che, costruite secondo un filo conduttore e progettuale, possano diventare tappe di tale percorso autonomo e strategico.
In questa prospettiva un primo momento può essere rappresentato dal 12 dicembre, rispetto al quale, al di là delle diverse articolazioni che si daranno nei territori, abbiamo individuato alcune discriminanti :

a) la necessità di ricostruire una memoria del conflitto e dell' incompatibilità di classe, a partire dall' internità dei prigionieri rivoluzionari ai processi di trasformazione sociale passati, presenti e futuri, contro la pretesa revisionista di considerare definitivamente chiuso un ciclo di lotte.

b) il 12 dicembre deve essere assunto nella consapevolezza della continuità di quella presunta "emergenza", che invece è caratteristica strutturale e connaturale dello stato, nella sua essenza di strumento per la perpetuazione del controllo e della repressione del conflitto sociale : 20 anni fà con le stragi, attualmente con la frammentazione la precarizzazione dei soggetti sociali sfruttati.

c) la repressione, determinata dalle lotte al neoliberismo, accentua sempre più una prigionia sociale diffusa come risposta preventiva dello stato all' emergere di contraddizioni derivanti dalle politiche di sfuttamento.La battaglia per la liberazione delle compagne e dei compagni e contro le istituzioni totali si dà all' interno del rilancio delle lotte al modello capitalistico, nella necessità di sviluppare conflitto.

Continuando in questo senso, assumiamo:

  1. il percorso che inizierà il 20 dicembre a Francoforte con un' assemblea internazionale preparatoria al convegno di marzo promosso dalla rete tedesca LIBERTAD ! che si svolgerà sul tema "PRIGIONIA E LOTTE SOCIALI".
  2. la costruzione di nodi di relazioni politiche e di difesa delle lotte internazionali contro il neoliberismo, anche attraverso la costruzione e la realizzazione della Casa del Prigioniero nel nord del Chiapas e di un progetto similare nel Mediterraneo, che faccia propria la lotta di ADDAMER contro la prigionia politica e amministrativa in Palestina.
  3. Una brigata internazionalista nel Medio Oriente per stringere relazioni e impostare i percorsi su indicati.

le/i partecipanti Assemblea nazionale
Napoli 30 novembre 1997

Strutture presenti all' assemblea nazionale :

Centro sociale MURAZZI (Torino)
Centro sociale ASKATASUNA (Torino)
Centro sociale GARIBALDI (Milano)
Centro sociale CITTA' VEKKIA (Taranto)
Centro sociale OFFICINA 99 (Napoli)
Centro sociale DORDONI (Cremona)
Centro sociale ASILO POLITICO (Salerno)
Centro di comunicazione antagonista (Acerra)
Centro comunicazione antagonista (Cremona)
Centro di comunicazione autonomo (Parma)
Centro di documentazione "Senza Pazienza" (Torino)
Centro di documentazione "F. Lo Russo" (Bologna)
Centro di documentazione "Krupskaja" (Bologna)
Laboratorio Occupato S.K.A. (Napoli)
Laboratorio antagonista sociale Castelli Romani (Roma)
Collettivo antagonista universitario (Torino)
Collettivo politico antagonista universitario (Roma)
Autorganizzati/e della Sapienza (Roma)
Collettivo R. Luxemburg (Aversa)
Collettivo Che Guevara (Bologna)
Collettivo "Senza Frontiere" (Parma)
Ambulatorio popolare di via dei Transiti (Milano)
Assemblea cittadina per l' Autonomia di classe (Roma)
Coordinamento realtà antagoniste pugliesi
Coordinamento nazionale COBAS
Assemblea nazionale per l' Autonomia di classe
Coordinamento naz. contro la repressione a sostegno di Mumia Abu Jamal






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