![]() | Per un incontro dei popoli del Mediterraneo contro la NATO Assemblea Nazionale C.S.O.A. OFFICINA 99, Napoli 29-30 novembre 1997 |
Dopo la caduta del muro di Berlino, il processo di integrazione
politica-economica dell' Unione Europea subisce una brusca accellerazione.
Allo smantellamento dei diritti sociali e dei lavoratori/trici si accompagna
un processo di rifunzionalizzazione delle aree geopolitiche. Perchè l'
Europa sia competitiva con il NAFTA e con l' APEC, gli stati della fortezza
europa devono creare sacche di sfruttamento a sud, garantiti in quest' opera
di immiserimento dall' ombrello militare USA & NATO.
Consapevoli della necessità di non cadere nello scadenzismo, riteniamo
fondamentale prendere in considerazione ed assumere alcune proposte di
iniziative che, costruite secondo un filo conduttore e progettuale, possano
diventare tappe di tale percorso autonomo e strategico.
b) il 12 dicembre deve essere assunto nella consapevolezza della continuità
di quella presunta "emergenza", che invece è caratteristica strutturale e
connaturale dello stato, nella sua essenza di strumento per la perpetuazione
del controllo e della repressione del conflitto sociale : 20 anni fà con le
stragi, attualmente con la frammentazione la precarizzazione dei soggetti
sociali sfruttati.
c) la repressione, determinata dalle lotte al neoliberismo, accentua sempre
più una prigionia sociale diffusa come risposta preventiva dello stato all'
emergere di contraddizioni derivanti dalle politiche di sfuttamento.La
battaglia per la liberazione delle compagne e dei compagni e contro le
istituzioni totali si dà all' interno del rilancio delle lotte al modello
capitalistico, nella necessità di sviluppare conflitto.
le/i partecipanti Assemblea nazionale
Strutture presenti all' assemblea nazionale :
Nel 1994, due anni dopo la firma congiunta tra oltre 200 paesi dell '
Uruguay Round, il primo trattato mondiale sulla libera circolazione delle
merci, gli USA varano il Nafta.
Nello stesso giorno l ' Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale rompe l'
immaginario della rassegnazione al pensiero unico, rilanciando le
prospettive di lotta che legano il livello locale ( le rivendicazioni per l'
autodeterminazione delle comunità indigene) con il livello globale (la
ristrutturazione neoliberista).
Nasce un percorso internazionalista di appoggio che sfocia nella proposta
di costruire la rete mondiale della resistenza e delle lotte contro il
neoliberismo, iniziatasi a materializzare attraverso i due incontri
intercontinentali contro il neoliberismo, tenutisi in Chiapas ed in Spagna.
Questo percorso và valorizzato, pur riscontrando i limiti della solidarietà
fine a sè stessa o l' ambiguità di alcuni contenuti presenti, in quanto l'
internazionalizzazione delle lotte rimane un nodo centrale nello sviluppo
del conflitto di classe, per la costruzione e la messa in comunicazione
delle nuove frome dell' internazionalismo e dell' antimperialismo nell'
epoca della globalizzazione.
Una rete mondiale delle lotte può tuttavia esistere solo a partire dai suoi
nodi territoriali e si sostanzia per le lotte che riesce ad esprimere.
Riconoscere la complessità del tessuto sociale, culturale, religioso,
politico che attraversa tanto l' Europa quanto il medio e vicino Oriente
significa riconsiderare l' intervento internazionalista e riportare al
centro le lotte territoriali che possono impattare contro la violenza
imposta dal capitale finanziario e dalle sue articolazioni militari e politiche.
Contrapporre all' Europa del capitale il mediterraneo dei conflitti sociali,
allacciare i fili delle lotte contro il neoliberismo nelle loro rispettive
modalità, dal Baltico al canale di Suez, per dare gambe alla costruzione di
un percorso politico che sappia rompere le frontiere della cittadella bianca
e cristiana e ricomporre, nelle loro differenze, le lotte del proletariato
del medio-vicino Oriente e del Maghreb con le lotte dei non-garantiti e
degli iper-sfruttati delle metropoli e delle campagne
europee.
Per questo lanciamo un appello alle realtà di lotta europee e mediterranee
per la costruzione, a fine primavera, di un convegno di lotta del
mediterraneo che rilanci la componente di classe nel percorso degli incontri
intercontinentali contro il neoliberismo e per l' umanità.
Per supportare il dibattito e la costruzione con la mobilitazione ed i
percorsi reali di lotta territoriali, proponiamo una due giorni di
iniziativa e di dibattito, allargata alla partecipazione di delegazioni
euro-mediterranee, per fine febbraio da tenersi a Napoli.
Due giorni per opporsi in piazza all' insediamento e all' allargamento del
comando Sud della NATO a Gianturco, a Napoli, in Italia e dovunque decidano
di impiantarlo.
Due giorni per strutturare l' articolazione materiale del convegno delle
lotte del mediterraneo, i partecipanti, i percorsi, le reti.
In questa prospettiva un primo momento può essere rappresentato dal 12
dicembre, rispetto al quale, al di là delle diverse articolazioni che si
daranno nei territori, abbiamo individuato alcune discriminanti :
a) la necessità di ricostruire una memoria del conflitto e dell'
incompatibilità di classe, a partire dall' internità dei prigionieri
rivoluzionari ai processi di trasformazione sociale passati, presenti e
futuri, contro la pretesa revisionista di considerare definitivamente chiuso
un ciclo di lotte.
Continuando in questo senso, assumiamo:
Napoli 30 novembre 1997
Centro sociale MURAZZI (Torino)
Centro sociale ASKATASUNA (Torino)
Centro sociale GARIBALDI (Milano)
Centro sociale CITTA' VEKKIA (Taranto)
Centro sociale OFFICINA 99 (Napoli)
Centro sociale DORDONI (Cremona)
Centro sociale ASILO POLITICO (Salerno)
Centro di comunicazione antagonista (Acerra)
Centro comunicazione antagonista (Cremona)
Centro di comunicazione autonomo (Parma)
Centro di documentazione "Senza Pazienza" (Torino)
Centro di documentazione "F. Lo Russo" (Bologna)
Centro di documentazione "Krupskaja" (Bologna)
Laboratorio Occupato S.K.A. (Napoli)
Laboratorio antagonista sociale Castelli Romani (Roma)
Collettivo antagonista universitario (Torino)
Collettivo politico antagonista universitario (Roma)
Autorganizzati/e della Sapienza (Roma)
Collettivo R. Luxemburg (Aversa)
Collettivo Che Guevara (Bologna)
Collettivo "Senza Frontiere" (Parma)
Ambulatorio popolare di via dei Transiti (Milano)
Assemblea cittadina per l' Autonomia di classe (Roma)
Coordinamento realtà antagoniste pugliesi
Coordinamento nazionale COBAS
Assemblea nazionale per l' Autonomia di classe
Coordinamento naz. contro la repressione a sostegno di Mumia Abu Jamal