IN PIAZZA CONTRO LA REPRESSIONE POLIZIESCA, CONTRO IL GOVERNO E LE SUE GIUNTE COMUNALI

Torino, Novate, Firenze, Bologna: in queste città il governoProdi e le sue giunte comunali "progressiste" si apprestano alla "soluzione finale" contro i giovani ribelli dei centri sociali, le università in lotta, gli occupanti di case.

Di fronte ai bisogni di spazi da autogestire, alle lotte contro università selettive e al servizio delle imprese, alla richiesta di servizi a basso costo, di case, al diritto a un lavoro non precario e sottopagato, la risposta di governo e giunte comunali "progressiste" è recapitata da zelanti questurini e consiste nell'intensificare della repressione.

A Bologna, un corteo che voleva urlare tutta la sua rabbia per il suicidio di stato di Edo "Baleno" ed esigere l'immediata scarcerazione degli altri compagni dei centri sociali torinesi arrestati è stato duramente caricato dalla polizia e un compagno selvaggiamente picchiato dai colleghi degli assassini della Uno Bianca. In questi giorni Bologna è in stato d'assedio e militarizzata: Università, sale studio e intere zone sono presidiate da carabinieri e poliziotti. La stampa (Carlino e Repubblica in testa) giudica tutto questo come solo il primo passo e auspica che l'azione delle forze della repressione si estenda a tutta la città.

Ma, ciononostante, non riescono certo a fermare le lotte degli studenti antifascisti, degli occupanti di case, dei proletari antagonisti, i quali rispondono agli sgomberi con nuove occupazioni, alla militarizzazione dell'Università e alle sale studio blindate con forme combattive e anche violente di opposizione.

I proletari autoorganizzati, i giovani ribelli dei centri sociali e dei collettivi di lotta e studenteschi scendono in piazza contro non solo quei sindaci "progressisti" sempre in prima fila nelle campagne repressive ai danni di immigrati e dell'opposizione sociale, ma anche contro quelle forze che "da sinistra", come Rifondazione, sostengono la pacificazione e il dialogo a parole, ma compartecipano nei fatti alla criminalizzazione dei settori ribelli e al sostegno della politica di massacro sociale del governo e delle amministrazioni in cui sono presenti.

CONTRO LA REPRESSIONE NON SI TACE: NESSUNA GIUSTIZIA NESSUNA PACE!

LIBERTA' PER I COMPAGNI ARRESTATI




ROSSOPERAIO
Circolo di Ravenna







Cesena, Italia, Pianeta Terra
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