
Il T. S. L. B. si distinse nella scorsa stagione per un ciclo di lotte inaugurato, insieme ad gruppi facenti parte dei Teatranti Occupanti, con l'occupazione del Teatro dell'Accademia e proseguito con l'occupazione delle ex-scuole di via Scandellara.
Nel mortorio che e' la circolazione urbana a Bologna, si vide come un appuntamento facesse si' che ogni volta, due-trecento persone si radunassero, non in un locale o in uno spazio autogestito, bensi' si riappropriassero di un luogo di transito.
Attualmente propone la prima soap-opera teatrale nomade di questo secolo:
QUELLI DEL GRAAL
La storia è a puntate e ognuno degli undici attori ha un proprio continuum narrativo legato a un differente percorso nella citta' e il pubblico sara' accompagnato da un punto all'altro di Bologna. Nel corso di questi attraversamenti alcuni attori ne incontreranno altri lungo la strada, generando così nuove scene. Per quanto riguarda la psicogeografia, i criteri che guideranno i percorsi/derive degli attori e del pubblico non saranno, ovviamente, casuali: ci si curera' di attraversare e sostare nei luoghi strategici dell'economia politica cittadina. Se a Bologna fioriscono costantemente spazi autogestiti (solertemente sgomberati dall'autorità cittadina), il Teatro Situazionautico Luther Blissett rivendica l'autogestione, la liberazione di tutto ciò che esiste tra uno spazio e l'altro, strade, piazze, autobus ecc. Occorrono luoghi di transito autogestiti. Occorre lanciare l'idea dell'attacco al posto della putrescente abitudine alla "resistenza".
Non voglio libertà in spazi "miei", ma fare quello che mi pare anche negli spazi da sempre consacrati al "potere", in ogni porzione di spazio attraversata dal mio corpo.
Ogni puntata sarà dunque un "corteo" non autorizzato e, tramite la presenza di un bar itinerante autogestito e di musica diffusa, un'occasione comunitaria che potra' andare oltre la semplice fruizione della soap-opera: un Decentramento Sociale Occupato. Nessuna forma di comunità libera e gioiosa può esistere se non è nomade. Non è il consumismo dentro quattro mura, non sono gli enunciati ideologici, ma il trovarsi insieme in un attraversamento e in una Conquista. Trovarsi di fronte ad una collina e, tutti insieme, percepire il desiderio di andare a vedere cosa c'e' oltre.
E' il desiderio che si e' spento, standosene in birreria a parlare della vita, anziché viverla: "Dobbiamo dire che costruiremo le piramidi, non importa se poi non le costruiremo".