tit. originale Cabaret
regia e
coreografia Bob Fosse
soggetto
dal romanzo di Joe Masteroff, dalla commedia musicale Cabaret di John van
Druten e dal romanzo di
Christopher lsherwood Goodbye to Berlin (1939)
sceneggiatura Jay Presson Alien
fotografia
Geoffrey Unsworth
musica
John Kander, con testi di Fred Ebb
interpr. e pers. Liza Minnelli Sally Bowtes -
Michael York Brian Roberts - Heimut Griem Max - Fritz
Wepper Fritz -
Marisa Berenson Natalía - Joel Grey l'animatore del cabaret
origine
Usa, 1971
durata
125'
genere
Musical
qualità •••••
tematica •
erotismo •
video General Video, Ricordi Video, Nuova Eri, Panarecord
Berlino, 1931. Pur fra i divertimenti e la vitalità che
la città offre, già si iniziano ad intravedere i presagi
dell'avvento dei nazismo e degli sconvolgimento futuri. Sally Bowles
è un'estroversa cantante americana che lavora in un cabaret, il
cui spettacolo è condotto da un esuberante e scaltro presentatore,
ma vorrebbe diventare un'attrice e per questo accetta la compagnia di diversi,
più o meno laidi, sedicenti produttori.
Sally è innamorata dei timido Brian, un professore d'inglese
che pur ricambiandola non le dà certo quella tranquillità,
affettiva e sociale, che lei vorrebbe. Tra loro si intromette il
ricco ed affascinante Max, che offre loro giorni indimenticabili nella
sua lussuosa casa. Ambedue ne rimangono concupiti, per poi confessarsi
a vicenda di avere ceduto alle sue profferte erotiche.
È un primo sussulto nel loro rapporto, discontinuo e irrisolto,
che ha il suo colpo di grazia quando Sally abortisce, perché in
realtà nessuno dei due è convinto di volere un figlio.
Parallela alla loro c'è la storia di Natalia, una ricca ebrea, e
di Fritz, il cui rapporto è ostacolato dalle nascenti questioni
razziali.
È UN RAFFINATO MUSICAL, CHE SI RIAGGANCIA ALLA tradizione de
L'opera da tre soldi di Kurt Weil e de L'angelo azzurro. Tratto da
un musical che trionfò a Broadway e che a sua volta si ispirava
ad un romanzo di Christopher Isherwood, ha conquistato una grande popolarità,
vincendo ben otto Oscar, e le sue canzoni (si pensi a Money, Money e Cabaret)
sono tuttora celeberrime.
Il cabaret attorno a cui si svolge la vicenda è il simbolo delle
ansie e dei cambiamenti in atto nella Germania prenazista. Opulenta
quanto squassata da forti squilibri sociali, Berlino viveva in quegli anni
un momento assolutamente particolare, di decadenza ma anche di briosa creatività:
un'effervescente voglia di vivere era per molti la risposta ai tanti problemi
contingenti e alle idee belligeranti e razziste che si stavano inoltrando
nella società. Lo scintillante presentatore (un eccellente
Joel Grey) è l'emblema di questa società ambigua e disponibile,
in cui tutti i personaggi vivono con disinvoltura, a cominciare dalla protagonista
Sally.
Sally spera di trovare prima o poi il mezzo per fare fortuna ma, un
po' imbranata, non riesce mai ad imbroccare la via giusta, a cominciare
dal rapporto con Brian, che le vuole bene ma forse non è la persona
adatta a lei. Brian, d'altra parte, si dimostra aperto ad ogni esperienza,
tanto da cadere anch'egli, come Sally, nella rete del seducente e ricco
Max: è gustosa la scena in cui Brian la invita ironicamente ad andare
a letto con Max, per poi scoprire che in realtà quel letto lo hanno
già provato tutti e due... E questo il più lampante dei tanti
altri spunti omoerotici (si pensi ai tanti travestiti) presenti nel film,
che trovano ovviamente la loro esaltazione nell'ammiccante e a volte perverso
presentatore.
Liza Minnelli è la debordante interprete del film, straordinaria
nel cantare, dotata di un'irresistibile vis comica e, nello stesso tempo,
drammatica. Proprio come il film che, dietro le smaglianti coreografie
e i lustrini dello spettacolo, sa creare giuste tensioni.
Michael York è molto bravo e bello (complice anche un maglione
celeste...)
Dello stesso regista:
All That Jazz, lo spettacolo comincia, 1980, Fox Video