tit. originale The
Music Lovers oppure The Lonely Heart
regia
Ken Russell
soggetto
dal romanzo Beloved Fríend di Catherine Drinker Bowen e Barbara
von Meck
sceneggiatura Melvyn Bragg
fotografia
Douglas Slocombe
musica
Pétr ll'ic Caikovskij
interpr. e pers. Richard Chamberlain Pétr
ll'ic Caíkovskil - Glenda Jackson Antonina Míljukova
- Max Adrian Nicholas
Rubinstein - Christopher Gable conte Anton Ciluvskíj
- Izabella Telezynska Madame von Meck - Sabina
Maydelle Sasha Caikovskij - Bruce Robinson Aleksei
origine
Gran Bretagna, 1971
durata
125'
genere Biografico
qualità •••
tematica ••• erotismo
•
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Mosca, 1875. il giovane compositore Pétr il'ic Caikovskii, molto
legato alla sorella Sasha e al fratello Modest, ha una relazione col conte
Anton Ciluvskij e ama circondarsi di ragazzi, su tutti il fido Aleksei.
I pettegolezzi in città iniziano a creargli problemi; lo stesso
direttore del conservatorio, Rubistein, che pure lo ospita, lo tratta con
severità e non ne apprezza le musiche. Per fortuna una ricchissima
vedova, Madame von Neck, innamorata di lui e della sua musica paradisiaca,
lo mette sotto la sua protezione, a patto però di non incontrarlo
mai. Finalmente Pétr può vivere per conto suo e con
una certa libertà economica. Si sposa con Nina, una giovane
che gli aveva inviato ardenti lettere d'amore. Il matrimonio va però
subito a rotoli, perché Pétr non è capace di esaudire
sessualmente Nina né di darle amore. Tenta il suicidio.
Madame von Neck per farlo risollevare lo ospita nella sua tenuta di campagna
per poi cacciarlo però quando Anton, geloso di lei, le racconta
tutti i passati omosessuali del suo protetto.
Pétr è solo, abbandonato anche da Sasha, mentre Nina,
costretta dalla madre sfruttatrice e prostituirsi, finisce in manicomio.
Guidato da Modest, Pétr raggiunge finalmente il successo e la
fama. All'età di 53 anni, dopo aver scritto la Patetica, beve
deliberatamente un bicchiere d'acqua infetto. Così contrae
il colera, morendo fra atroci tormenti proprio come la madre.
PIÙ CHE UNA BIOGRAFIA STRICTO SENSU DI CAIKOVSKIJ, il film
si propone come un'interpretazione soggettiva della sua vita, in cui l'omosessualità
è la chiave che spiega la tormentata creatività di artista
decadente.
Russell prende in esame gli ultimi due anni di vita, in cui avvenne
una svolta fondamentale: la decisione del musicista di sposarsi, spinto
dalle pressioni familiari e soprattutto dall'idea di conquistare finalmente
un definitivo successo con la sua musica. Alla ricerca di un matrimonio
che lo riabiliti socialmente più che di una moglie, Caikovskij si
sposa con Nina, per niente intimorito dalle giuste previsioni del conte
Ciluvskij, che gli ricorda come non si possa ingannare se stesso fino a
quel punto e come mai una donna avrebbe potuto accettare un rapporto solo
platonico. D'altra parte il musicista non aveva mai del tutto accettato
la propria omosessualità, per quanto praticata senza risparmio,
con un numero enorme di amanti (nel film: Ciluvskij e Aleksei).
Nina è l'ennesima figura femminile della sua vita. Prima
di lei c'erano state la madre, la sorella Sasha e la mecenate, Madame von
Meck. A tutte il film dà il giusto risalto: il ricordo della
morte per colera della madre, con la barbara usanza di un bagno finale
in acqua bollente, rappresenta un incubo costante, ma anche Sasha e Madame
von Meck, che rappresenterà per lui l'amore idealizzato e disinteressato,
sono fondamentali.
Com'è tipico del suo cinema, lo stile del regista inglese si
esprime con una straordinaria libertà espressiva, in cui il presente
e il passato si intersecano spesso e in cui l'uso della musica è
pregnante, riflettendo gli stati d'aniino e fungendo da stimolo per visualizzare
immagini oniriche e fantasiose di rara potenza (benché talvolta
puerili).
Un debordante commento musicale crea intense emozioni ed è alla
base di scene di grande effetto, dai colori rutilanti ed esplosivi, alcune
delle quali indimenticabili: l'impotenza di Caikovskij con Nina nel vagone
letto, i sontuosi fuochi d'artificio, il manicomio.
Dello stesso regista:
Donne in amore, 1969, Warner Home Video, Panarecord
Valentino, 1977, Warner Home Video
Gothic, 1986, Pentavideo
L'ultima Salomè, 1987, Vivivideo
The Rainbow, 1989, RCS