| tit. originale | La muerte de Mikel |
| regia | Imanoi Uribe |
| soggetto e sceneggiatura | José Angel Rebolledo e I. Uribe |
| fotografia | Xavier Aguirresarobe |
| musica | Alberto lglesias |
| interpr. e pers. | Imanoi Arias Mikel - Montserrat Salvador Doña Maria Luisa - Fama Fama - Amaia Lasa Begoña - Martín Adjemian Martín |
| origine | Spagna,1984 |
| durata | 90' |
| genere | Drammatico |
qualità •••
tematica •••
erotismo •
video General Video. Versione originale in lingua spagnola con sottotitoli
in italiano
In una chiesa gremita di un paesino basco si sta celebrando il funerale
di Mikel. Una serie di flashback fa rivivere l'ultimo periodo della
sua vita.
Mikel ha una farmacia. Fiancheggiatore della sinistra nazionalista
basca, si è sposato con Begoña, ma solo per accontentare
la madre tradizionalista e possessiva, Doña Maria Luisa.
D'altra parte Mikel non ha mai accettato la propria omosessualità,
che vive conflittualmente e di cui non ha mai fatto cenno alla moglie.
Una sera però, ubriaco, la ferisce durante un rapporto sessuale
per punirla di aver rivelato alla madre i loro problemi sessuali.
Begoña va a vivere altrove, Mikel è confuso.
In un locale di Bilbao rimane colpito da un travestito, Fama, con cui
fa l'amore. Al ritorno in paese viene investito della candidatura
a sindaco, che però viene immediatamente revocata quando lo vedono
baciare Fama, il cui arrivo scatena anche la reazione di Doña Luisa,
che prega il figlio di ravvedersi.
Ma qualcosa è scattato in Mikel, che finalmente accetta quella
parte
di sé troppo a lungo soffocata.
Mikel viene arrestato dalla polizia, che sta reprimendo le rivolte
successive alla morte di due terroristi, e picchiato per carpirgli informazioni.
Finalmente rilasciato, una mattina viene trovato morto nel suo letto.
Durante il funerale, il partito cerca di strumentalizzare la sua morte.
UN FILM CHE HA CIRCOLATO MOLTO POCO IN ITALIA, nonostante le sue evidenti
qualità, sia nel tema affrontato sia negli aspetti più squisitamente
filmici.
Si svolge in due momenti: il funerale ed una serie di flashback sgranati,
che man mano ci chiariscono come si sia giunti alla morte di Mikel.
Ma non è certo un giallo, non foss'altro perché volutamente
non arriva a nessuna spiegazione sulle cause della morte.
L'ipotesi più probabile è che Mikel sia stato ucciso
dalla madre, che più di una volta lo aveva pregato di lasciare Fama
o quanto meno di non procurare scandalo nel paese, cosa che la rendeva
bersaglio delle chiacchiere.
Nessun'altra supposizione è però da escludere: la morte
per le torture subite dalla polizia, il suicidio o la morte naturale.
Tutte portano comunque alla medesima conclusione: ad uccidere Mikel è
stata l'intolleranza dell'intera comunità del villaggio (eccezion
fatta per il prete, l'unico a rispettare le sue scelte).
A tematiche non nuove in pellicole sul tema, come l'oppressione della
figura materna o la non accettazione di sé e dei propri istinti,
si associa qui il rapporto con la politica e con il sociale, forse il più
sviluppato. Mikel è un sostenitore del nazionalismo basco
e paga questa scelta con i maltrattamenti della polizia ma, non appena
viene scoperta la sua omosessualità, è defraudato del suo
ruolo politico, in quanto disonora il movimento di cui fa parte, quello
stesso che poi farà di tutto per appropriarsene e per esaltarlo
come un martire politico.
Ciò non toglie che anche le altre tematiche siano affrontate
con profondità. La presa di coscienza della propria omosessualità
da parte di Mikel avviene soprattutto grazie alla presenza positiva di
Fama. Se la prima volta che fanno l'amore Mikel non nasconde il suo
turbamento e si vergogna di sé, sarà proprio il travestito
a farlo uscire dal guscio.
Lascia piuttosto perplessi il fatto che, mentre viene mostrata apertamente
una scena erotica fra Mikel e Begoña, di fatto non viene lasciato
alcuno spazio ad un erotismo gay.
Gli attori sono molto bravi, dal bel Imanol Arias, a Montserrat Salvador
sino a Fama, che interpreta se stesso.