| tit. originale | Streamers (tr. lett. Banderuole) |
| regia | Robert Altman |
| soggetto e sceneggiatura | David Rabe, dal suo dramma omonimo |
| fotografia | Pierre Mignot |
| musica | canzoni varie |
| interpr. e pers. | Matthew Modine Billy - Mitchell Lichtenstein Ritchie - Michael Wright Carlyle - David Alan Grier Roger - Guy Boyd Rooney - George Dzundza Cokes - Albert Macklin Martin |
| origine | Usa,1983 |
| durata | 119' |
| genere | Drammatico |
qualità •• tematica •• erotismo •
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Usa,1965: la politica dei presidente Johnson intensifica la guerra in
Vietnam.
La scena si svolge in una camerata di un campo di addestramento militare,
dove tre reclute paracadutiste vivono con ansia l'attesa della prossima,
probabile partenza in missione.
I tre - Ritchie, Billy e Roger - hanno imparato a convivere con un
certo equilibrio, anche se le tensioni ogni tanto vengono a galla.
In particolare è l'omosessualità dichiarata di Ritchie, che
è infatuato di Billy, a generare conflitti.
Billy e Roger a loro volta sono legati da un rapporto molto affiatato,
ma più intellettuale; tutti e due in ogni caso rifiutano l'omosessualità
dell'amico ma ne sono anche molto attratti, tanto da farne un inesausto
argomento di discussione.
Altri personaggi che fanno la loro comparsa nella baracca si aggiungono
ogni tanto ai tre: Martin, che è stato salvato da Ritchie dopo essersi
tagliato le vene, e due sergenti, quasi sempre sbronzi, che affabulano
storie di trascorsi militari e aneddoti vari.
Sarà la comparsa di Carlyle, nero come Roger, a spezzare il
precario equilibrio instauratosi fra i tre. La sua presenza, il suo
radicale rifiuto dell'esercito, e soprattutto le sue avances sessuali a
Ritchie, innescano un'irreversibile spirale di violenza che si concluderà
con l'assassinio da parte sua di Billy e del sergente.
STREAMERS SONO I PARACADUTISTI CHE CADONO NEL vuoto trascinati da una
forza irresistibile, perché non si è aperto il paracadute,
lasciando una scia, stream appunto. Nel film, streamers sono questi
giovani che aspettano di imbarcarsi per il Vietnam, in una guerra di cui
a loro non importa niente.
I quattro bravissimi protagonisti, premiati tutti insieme alla Mostra
di Venezia, vivono claustrofobicamente nella baracca, in un'atmosfera elettrica
e piena di aggressività e paure, che si surriscalda sempre più
fino a sfociare nella tragica conclusione, preannunciata dal tentato suicidio
di Martin.
Se per buona parte della storia Roger riesce a stemperare il nervosismo
di Billy, dalla solida cultura provinciale e infastidito dalle proposte
di Ritchie, l'arrivo di Carlyle trasformerà le schermaglie verbali
in un gioco al massacro. La sua aggressività fa da miccia
esplosiva a tutti i conflitti latenti: razziali, sociali e soprattutto
sessuali, poiché l'omosessualità di Ritchie nega il culto
della virilità tipico dell'esercito.
Nel film però non c'è una presa di posizione nei confronti
dell'omosessualità, che nella storia funge soprattutto da detonatore
dell'astio fra i personaggi, attirandoli come il miele attira gli orsi
in un gioco sadomaso in cui dietro il rifiuto compare il desiderio del
sesso, non a caso argomento principe delle conversazioni. Ma sesso
non ce n'è: solo qualche corpo nudo sotto la doccia, tra cui quello
di Matthew Modine.
Molto teatrale nella sua impostazione, il film (diviso in tre momenti
separati da dissolvenze incrociate) si svolge in un unico luogo, con un
efficacissimo gioco di macchina da presa.
Molto parlato, con una straordinaria violenza verbale, riesce ad evidenziare
le nevrosi di una società che sa uccidersi già prima di andare
in guerra. Ma è anche intessuto di molti luoghi comuni e dell'isterismo
tipico del teatro americano.
Così le cose migliori sono gli straordinari titoli di testa:
un'esercitazione militare nella nebbia, violentemente ritmata, quasi un
allucinante balletto di marionette in controluce.
E la presenza nella camerata di un ragazzo coricato sulla branda che
non proferisce mai parola, è il tacito simbolo di una società
che sta a guardare senza far niente.
Dello stesso regista:
Una coppia perfetta, 1979
Jimmy Dean, Jimmy Dean, 1982, Generai Video, Sampaolo Audiovisivi
Terapia di gruppo, 1987, Avo Film, Fonit Cetra Video