Devo sottopormi al test?
Non è facile rispondere a questa domanda. Stando alle esperienze dell'Aiuto Aids, prima di effettuare il test è necessario fare alcune considerazioni.
Innanzitutto ti consigliamo di riflettere bene se ti sei veramente trovato in una situazione a rischio. Riteniamo ínfatti che un test sia indicato solo se hai corso un rischio. Molti giovani hanno paura di aver contratto il virus HIV. Parlare di queste paure con una persona di fiducia ti può aiutare psicologicamente e forse chiarire l'effettivo pericolo di infezione corso. Le sezioni dell'Aiuto Aids ti offrono consulenza anonima e gruppi di discussione.
Se vuoi fare un bilancio della tua vita e se vuoi conoscere la tua situazione, allora devi per forza sottoporti al test degli anticorpi anti-HIV. A seconda delle circostanze, un possibile risultato positivo può essere più sopportabile di una continua e straziante incertezza.
Ti raccomandiamo vivamente di sottoporti al test solamente se hai la possibilità di avere una consulenza (personale e anonima). Esigi che il risultato, qualunque esso sia, ti venga comunicato personalmente in occasione di un colloquio, e non per lettera o telefono.
Prima ancora di sottoporti al test, devi riflettere sulle eventuali ripercussioni di un risultato positivo o negativo sulla tua vita e sul tuo futuro comportamento. In caso di esito positivo, grazie all'assistenza, non ti sentirai completamente abbandonato. Dovresti sapere anche se vi sono amici, amiche e parenti disposti ad aiutarti e sui quali puoi contare. Infatti ci sembra praticamente impossibile riuscire ad accettare psicologicamente un risultato positivo senza avere una persona con la quale potersi confidare. Parlare con amici e amiche di paure, rabbia, disperazione e sofferenza può essere di grande aiuto.
Considera che i centri di test degli ospedali cantonali e universitari impiegano normalmente tre giorni, prima di poterti comunicare il risultato eventualmente controllato con ulteriori esami di conferma. I giorni che intercorrono tra il prelievo dei sangue e la comunicazione dei risultato definitivo possono essere molto difficili da sopportare.
Ti sconsigliamo di ricorrere unicamente ai test rapidi proposti da alcuni laboratori, poiché la loro affidabilità non è ancora sufficiente.
Ti consigliamo
di effettuare il test anonimamente (con un codice
al posto dei nome). L'anonimato ti proteggerà dalla
discriminazione, per esempio da parte delle assicurazioni o dei
datori di lavoro.
Il tuo medico di fiducia, i centri di test anonimi e di consulenza sull'Aids, gli ospedali, come pure alcuni laboratori privati possono eseguire il test osservando il tuo anonimato. Tuttavia devi chiederlo espressamente e pagarlo di tasca tua, se vuoi evitare che le compagnie assicurative possano risalire al risultato (i test positivi vengono effettuati più volte e quindi risultano più costosi).
Quando una persona sieropositiva è in trattamento medico, l'anonimato non è evidentemente più garantito; in ogni caso i medici sono legati al segreto professionale.
Se desideri affiliare ad una assicurazione, noi ti consigliamo di farlo prima di effettuare il test.
A favore dei test parla il fatto che attualmente esistono determinati farmaci che frenano il decorso dell'infezione e forse impediscono l'insorgere della malattia o perlomeno lo ritardano. Ma non farti illusioni: non disponiamo ancora di alcun farmaco in grado di annullare un'infezione da HIV o di guarire dallaids.
Sottoporti al test approfittando di una donazione di sangue è un atteggiamento irresponsabile. Ammettiamo che tu abbia contratto il virus HIV, ma che il tuo corpo non abbia ancora reagito formando gli anticorpi, il tuo sangue infetto verrebbe quindi catalogato come "negativa' e somministrato ad altri pazienti. Oltre a mettere in pericolo gli altri, non ti verrebbe garantito lanonimato e non avresti diritto all'assistenza in caso di risultato positivo. Perciò dona il tuo sangue solo se non ti sei imbattuto in situazioni a rischio.
Per tua informazione, il test può essere effettuato solo con l'autorizzazione esplicita della persona interessata. Questa regola vale in uno studio medico, all'ospedale, a militare, nell'ambito di una procedura giudiziaria e, a maggior ragione, negli esami di assunzione (di routine). Non sei obbligato a comunicare il risultato dei test (per es. alla polizia).
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