RASSEGNA STAMPA

"Il Quotidiano" del 31/12/97

Gli alternativi propongono festeggiamenti itineranti

Capodanno sotto il carcere

Mentre la maggioranza dei cosentini si affanna a ricercare il veglione più bello e riservato e le ragazze affollano negozi rinomati per un vestito degno dell'inizio dell'anno, gli antagonisti e alternativi della città non demordono dal loro ruolo di avanguardia ribelle di fine secolo e annunciano il loro Capodanno.

Niente veglioni di controtendenza quest'anno nei centri sociali cittadini, come accadeva negli anni passati.

La fine del '97 per il Gramna, sarà "nomade, itinerante, a spasso per la città come quello dei Kurdi approdati a Soverato, o come i senza fissa dimora o gli indigeni del Chapas, costretti a vagare per la foresta braccati come animali".

Un percorso a tappe che inizierà alle 23,30 sotto la casa circondariale di via Popilia. I militanti del Gramna infatti si porteranno sotto il carcere con il loro impianto musicale "per salutare dall'esterno i detenuti e per sentirci più vicini ai nostri amici".

Il capodanno itinerante poi proseguirà nel centro di Cosenza "per festeggiare il nuovo anno insieme ai settori vivi della città".

Poi il ritorno alla base. Nuovo appuntamento alle 4,30 del mattino nel cortile del centro sociale di Contrada Caricchio dove attorno ad un gigantesco falò si attenderà l'alba……..


"Il Quotidiano" del 02/01/98

Raduno sotto il carcere prima della mezzanotte

A mezzanotte sotto la casa circondariale di via Popilia per essere solidali con chi aspetta un nuovo anno dietro le sbarre, ma anche per una rappresentazione di diversità di chi non cessa mai di essere antagonista.

In Italia è una tradizione dei centri sociali, che nelle grandi metropoli più volte hanno passato il loro Capodanno in questo modo.

La nuova alba del '98 a Cosenza l'hanno vissuta così i ragazzi del Gramna che hanno fatto iniziare da sotto il carcere il loro Capodanno alternativo.

Con un furgone dotato di altoparlante e una piccola carovana di automobili sono arrivati sotto le mura attorno alle 11,30. Ad attenderli alcuni parenti di detenuti che si sono uniti al gruppo. Una cinquantina di persone che si sono fatte sentire con microfoni, clacson e mortaretti.

I reclusi hanno risposto con le pentole e le voci. Commovente quando al microfono ha parlato il padre di un ragazzo recluso augurandogli un futuro diverso da quello che attualmente vive. Tra le voci di dentro captata quella di Amedeo Guzzo Foliaro, il superevaso dai domiciliari che deve scontare anni di carcere. Poi gli antagonisti hanno attraversato la città, raccontando al microfono il loro Capodanno.

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