Per favore finiamola!
Riguardo ai fatti di giovedì sera in piazza Parrasio, ci disgusta sentire certe affermazioni del tipo "E' ora di finirla con questi schieramenti tra fascisti e comunisti", oppure di essere definiti "giustizieri della notte" da chi non è neanche capace di prendere una posizione. Ci sembra un tentativo di appiattire le cose e negare agli avvenimenti il significato che spetta loro. L'altra sera, persone provenienti da esperienze e situazioni diverse, si sono ritrovate insieme ed hanno voluto dire "NO" al tentativo di riproporre politiche suicide sul tema delle droghe.
Chi fa politica ed iniziative sociali sa bene che carcere e repressione non sono una cura; ed è proprio partendo dal rinnegare questo che vogliamo provare a costruire esperienze nuove, che abbiano come costituente l'esigenza di liberare i soggetti dall'esclusione e dall'emarginazione.
Queste cose a Cosenza sono state espresse in maniera forte per anni e oggi vediamo che finalmente qualcosa si muove. Non solo le iniziative dei consigli comunali, ma anche tantissimi piccoli segnali provenienti da più fronti ci fanno capire che è ormai opinione diffusa che non solo le politiche proibizioniste sono perdenti (e sono i dati a dare valore a questa tesi), ma aggravano drammaticamente la situazione e che, se si vuole affrontare la questione con umanità e giudizio, si deve iniziare a parlare seriamente di liberalizzazione delle sostanze e di politiche di riduzione del danno.
Chi continua a riproporre i fantasmi proibizionisti o non ha idea di quello che è l'universo droga, oppure è portatore di idee come intolleranza, punizione e sopraffazione.
Per queste ragioni, l'altra sera, la presenza dei fascisti in piazza è stata ritenuta provocatoria e intollerabile.
Le ideologie potranno essere pure morte (o forse lo sono solo nella testa di chi è completamente asservito al potere), ma rimane la contrapposizione tra esclusori ed esclusi, tra chi vorrebbe una società sempre più stratificata e chi aspira a un mondo migliore.
Nessuno intende erigersi a "paladino della giustizia" ma crediamo che continuare a sperare nell'umanità, nella dignità e nella ribellione sia ancora possibile! Vincere la battaglia sulla liberalizzazione delle droghe deve esserne la conferma! E lo spunto per continuare a lottare per strappare sempre nuovi diritti, dal reddito, alla casa, alle libertà e alla vita, contro la barbarie del neoliberismo.
E che tristezza sentir definire il centro storico "punto d'incontro", quando da questi incontri ne rimangono fuori proprio gli abitanti del quartiere, relegati alla miseria e all'esclusione, celati ai passanti dai muri che l'amministrazione comunale ha eretto per coprire le vergogne.
Consideriamo atto di dignità l'impedire ai fascisti la presenza in piazza e l'ostacolare la sponsorizzazione di politiche proibizioniste. Contrasteremo sempre chi vorrà continuare a diffondere razzismi, gerarchie e disuguaglianze.
CONTRO OGNI PROIBIZIONISMO - CONTRO OGNI FASCISMO
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Collettivo Gramigne, le streghe maligne
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