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Marijuana va in treno (il manifesto dom. 17/11/96)

ANNA PIZZO - ROMA

IL TRENO VERDE antiproibizionista, organizzato dal Melting dei Centri sociali del nordest per raggiungere questa mattina Torino e' di per se' una specie di fenomeno che vale la pena raccontare. Chiunque ha potuto salirci senza pagare il biglietto, purche' si sia trovato ieri sera alle 8 alla stazione di Trieste, alle 10 a quella di Marghera, a mezzanotte a quella di Padova, mezz'ora piu' tardi a Vicenza, all'una alla stazione di Verona. Il treno Verde ha raccolto tutti e il biglietto, hanno detto i Centri, "lo paga Necci".

La cosa in verita' e' stata pił semplice e pił complicata a un tempo. La questura ha deciso di usare, per i ragazzi dei Centri sociali, le stesse procedure che usano per gli ultras del calcio: tutto gratis e sorveglianza discreta. Alle tre del mattino, infatti, all'arrivo a Milano, tutti in pullman (naturalmente gratis) fino al Leoncavallo per una tappa e due o tre ore di "riposo e ristoro".
Alle 6,24, via di nuovo verso Torino. Arrivo previsto, ore 8,05. Da li' alla piazza Arbarello ci sono da percorrere un paio di strade, di quelle tutte dritte di Torino. E quindi l'appuntamento per la partenza del corteo alle 9,30 verra' rigorosamente rispettato. Stesse condizioni anche per il ritorno.

Sara' un grande striscione con scritto "Contro il proibizionismo, legalizzazione" ad accogliere le migliaia di ragazzi dei Centri, gli studenti, i parlamentari, i politici, i sindacalisti, i cittadini che sono stufi di veder comparire titoloni sui giornali locali che gridano ai "droga-party" di ragazzi che in realta' mangiano torte alla marijuana e bevono te' all'hashish.

Un altro treno speciale e' stato organizzato dall'Unione degli studenti: partenza da Lecco verso il capoluogo piemontese. Ci sono anche una ventina di pullman: 2 da Napoli, 2 da Roma, 2 da Bologna, 6 o 7 da Milano, 1 da Siena e 1 da Pisa, 1 da Ravenna e 1 da Ferrara.


La lettera di Corleone

Il sindaco di Torino, Castellani, per ora tace mentre i consiglieri che votarono la delibera divenuta la scintilla della manifestazione hanno detto che era proprio quello che volevano: "Suscitare la discussione piu' ampia possibile".

"Contro il proibizionismo e la repressione, politiche sociali e legalizzazione", e' scritto su un secondo striscione del corteo ed e' un altro dei contenuti della manifestazione che mette insieme posizioni politico/sociali giovanili in modo inedito e sorprendente.

Il sottosegretario alla giustizia e primo firmatario del disegno di legge sulla legalizzazione delle droghe leggere, Franco Corleone, incastrato dal voto alla camera, ha scritto agli studenti: "Le diverse realta' sociali e politiche che animano questa manifestazione rappresentano uno straordinario messaggio per il parlamento, affinche' affronti al pił presto la discussione della legge". E prosegue: "Gli utlimi episodi di cronaca (il cosiddetto "droga-party" a Torino e l'ergastolo per un grammo di hashish ai due italiani nelle Maldive) ci ricordano, impietosamente, quanto sia ancora dominante una cultura di criminalizzazione nei confronti dei consumatori delle droghe leggere".