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Ci saremo, ma a modo nostro

Il 16 novembre l'Unione degli studenti ha promosso una manifestazione nazionale a favore della legalizzazione del consumo di droghe leggere, alla quale hanno aderito numerose forze politiche (Pds, Cgil, Rifondazione) e associazioni che gravitano nell'area che sostiene il governo Prodi.
La scelta della citta' e' casuale, anzi si esprime chiaramente un sostegno alla proposta lanciata dal consiglio comunale presieduto dal sindaco Castellani.

Dietro queste iniziative noi riscontriamo scelte precise che non possiamo condividere ne' appoggiare. Nello specifico si punta ad imporre dall'esterno l'Uds come come forza rappresentativa ed egemonica sulle realta' giovanili e studentesche. Questo tentativo, a Torino, e' piu' volte fallito, anche quando queste forze e l'Uds hanno provocato le mobilitazioni a loro non gradite. Ormai sul problema della legislazione finalizzata al controllo di comportamenti e desideri sociali massificati abbiamo visto numerosi voltafaccia, sempre motivati da precise opportunita' ed umori politici. Per contro si e' sempre stati attenti a isolare e reprimere quei comportamenti sociali e politici che nascono dai bisogni proletari negati e che mettono in discussione la legittimita' stessa del potere. Contro la socialita' ricca che scaturisce dall'autonomia dell'auto-organizzazione prodotta dalle lotte sociali si mira a spingere individui e masse verso mode facilmente mercificabili e sicuramente controllabili. Noi non accettiamo le proposte che vogliono spingere quanto si muove nelle lotte per la liberalizzazione delle droghe leggere verso l'alveo istituzionale. Liberalizzazione e non legalizzazione, e in questo c'e' gia' una bella differenza.

Abbiamo il sospetto che si cerchi di costruire consenso mobilitando dimensioni e realta' specifiche e particolari per mettere in ombra pesanti interventi politici ed economici, vedi gestione della finanziaria e patto sull'occupazione. Per questo ci mobilitiamo perche' il 16 a Torino ci sia una presenza massiccia delle istanze dell'antagonismo, dei centri sociali, degli studenti medi, di chi agisce nell'associazionismo di base, in uno spezzone autonomo e non ghettizzabile, per esprimere in positivo ben altri contenuti contro il proibizionismo, per la riduzione del danno, contro il controllo sociale e del territorio, sia esso espresso nelle forme subdole del coinvolgimento sia esso imposto con la repressione che anche con l'era dell'Ulivo non si e' mai attenuata.

Centro sociale Murazzi
Centro di documenatazione "Senza pazienza"
Collettivo antagonista universitario
Kollettivo studentesco autonomo
Collettivo "Pellerosse" (Ivrea)
Centro sociale Subbuglio (Alessandria)
Collettivo femminista "Rossefuoco"
Collettivo "Giacobino" (Vercelli)

info tel./fax 011 6695024 h. 16-19