BOLLETTINO DI CONTROINFORMAZIONE
SULL'INCENERITORE DI POGGIBONSI
a cura del Comitato contro l'inceneritore
COLLETTIVO LA REALIDAD
Inceneritore utile a chi ?
In seguito al piano regionale toscano per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani e speciali oltre agli attuali dodici inceneritori esistenti, alcuni di questi da ampliare (vedi quello di Poggibonsi), se ne prevede la costruzione di altri dieci. Questa scelta tenta ancora una volta di risolvere il problema rifiuti con la vecchia logica dell'incenerimento (o in alternativa del conferimento in discarica) invece di privilegiare la raccolta differenziata al fine del riciclaggio.
Una scelta che tende sicuramente a favorire le grosse imprese che si occupano della costruzione di inceneritori (spesso legate al gruppo FIAT e molte delle quali implicate in tangentopoli) e che non dà alcuna garanzia in termini di impatto ambientale e salutare per il cittadino.
Anche la Valdelsa, come un po' tutte le zone della Toscana, è "colpita" da questo Piano Regionale : la Provincia di Siena, infatti, approvando il Piano Provinciale per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani (P.P.S.R.S.U.) , ha previsto l'ampliamento dell'inceneritore di Poggibonsi triplicandone la quantità dei rifiuti da bruciare (da 20.000 a 60.000 tonnellate annue).
Queste decisioni in ambito regionale non vanno criticate soltanto in termini ambientali, legate spesso a dinamiche campanilistiche di salvaguardia del proprio "orticello" (la logica de " la discarica da me non la voglio, se serve, che la facciano da un'altra parte") cavalcate talvolta da partiti politici e avallate anche da comitati territoriali che, ad esempio, qui in Valdelsa si preoccupano dei danni "economici" che un "mostro" come l'inceneritore può portare soprattutto al turismo.
La critica deve essere invece mossa nell'ambito delle scelte politiche, globalmente ; la Giunta toscana in piena linea con le politiche neo-liberiste del governo di centro-sinistra (funzionale ai dettami di Maastricht) sta compiendo scelte strutturali, incuranti dei bisogni reali dello sviluppo eco-compatibile, che vanno solo a garantire gli interessi, le necessità dell'impresa e del sistema capitalista. La variante di valico e il progetto dell'alta velocità. oltre ad essere degli scempi ambientali, rappresentano solamente la costruzione di infrastrutture utili alle regole di mercato, tese ad agganciare la regione al nord sviluppato e quindi all'Europa.
Entrambe riguardano le vie di comunicazione (su gomma o su binario) che nell'epoca della globalizzazione devono essere più veloci e favorire solamente i contatti commerciali ; la conseguenza, non casuale, è che quelle che non rispondono ai requisiti vengono tagliate (come ad esempio, qui da noi, la linea ferroviaria Empoli-Siena viena ridotta, nonostante il suo utilizzo costante da parte di pendolari e studenti) perché le FS preferiscono investire in progetti come l'alta velocità.
In questa logica dell'impresa che regola le attività in termini solo di profitto e che di conseguenza a tutto questo asservisce, anche se in conflitto non solo con i bisogni, ma anche con una migliore qualità della vita della gente, rientra anche il problema dello smaltimento dei rifiuti. Rifiuti che sono un vero e proprio business.
Come esempio vogliamo portare ciò che sta avvenendo a Poggibonsi sull'ampliamento dell'inceneritore, unico previsto nella provincia di Siena, sarà sottoposto ad un cambio strutturale sia da un punto di vista tecnico che amministrativo.
Il nuovo impianto infatti sarà in grado di produrre una quantità minima di energia elettrica ; questo adattamento rappresenta una scelta senza ritorno da parte dell'Amministrazione comunale, in quanto per conseguire i suoi scopi, l'impianto necessità costantemente di una grossa quantità di rifiuti da bruciare che dovranno essere garantiti. Questo penalizza altri metodi come la raccolta differenziata finalizzata al riciclaggio che consentirebbe un risparmio economico ed un aumento dei posti di lavoro grazie alla raccolta porta a porta . In realtà la differenziazione del rifiuto, senza un reale intervento a monte e quindi nella critica del sistema di produzione capitalista, resta fine a se stessa e rappresenta solo una toppa incapace di affrontare il problema nella sua complessità.
Oltretutto, come accompagnamento logico a questa operazione di appoggio alla politica neo-liberista, la gestione dell'impianto passerà da un regime pubblico ad uno parzialmente privato, cioè con una partecipazione maggioritaria delle amministrazioni comunali interessate.
Questo secondo le varie giunte, a garanzia del controllo pubblico sull'inceneritore.
In realtà il gioco è diverso ; le amministrazioni si fanno impresa e vogliono partecipare anch' esse ai profitti che la conduzione privata intrinsecamente porterà. Così non importa quale sarà l'impatto ambientale che l'ampliamento provocherà, ne' quindi se l'inquinamento acustico, dei fumi, delle ceneri, delle falde acquifere, che già ora provoca dei problemi agli abitanti più vicini all'inceneritore e non solo, aumenterà.
Sollevato il polverone dal C.S.O.A. La Realidad, l'assessore verde all'ambiente di Poggibonsi Carlo Iozzi e il presidente del CISA ( il consorzio pubblico che gestisce attualmente l'inceneritore) Leto Rugi, si sono sprecati nel ritenere il centro sociale non rappresentativo e non documentato, accusandolo più volte di ignoranza e di una mirata volontà di fare polemica, sorvolando naturalmente sulle questioni da noi poste proprio sui pericoli di questo progetto. Il comune sostiene di aver fornito abbastanza documentazione alla cittadinanza sulla questione, ma per un altro verso cerca di acquietare le voci discordi, in alcuni casi con la solita pratica di scambio di favori, con noi con il tentativo di delegittimarci.
La mancanza totale di partecipazione della gente, a cui sempre di più viene fatto credere che gli interessi economici-finanziari delle imprese siano direttamente proporzionali al loro benessere, quando invece queste si poggiano in maniera strutturale sul peggioramento delle condizioni di vita.