Storia del Collettivo la Realidad

Nell'ottobre del '95 nasce a Poggibonsi il Collettivo Spazi Sociali, coloro che ne fanno parte provengono dai paesi della Valdelsa senese, di qui l'esigenza di spazi per i giovani, spazi che nessuna amministrazione si è mai fatta carico di garantire.

Di pari passo con l'esigenza di uno spazio sociale, c'era da parte dei membri del collettivo la volontà di fare politica, ben lontana dalla politica di partito, ma un agire più pratico, pubblico che faceva di ognuno dei soggetti attivi della società. Questo era possibile portando avanti oltre al soddisfacimento dei bisogni, anche dei valori che ognuno di noi sentiva come patrimonio culturale, l'antifascismo, l'internazionalismo, l'antirazzismo e opposizione alle logiche del mercato, valori che anche in una provincia rossa come la nostra non sono scontati.

Portando in piazza questi valori, attraverso feste, dibattiti e mostre fotografiche, al collettivo si sono aggregati altri giovani, come la due giorni in piazza Nagy organizzata a dicembre '95 per ricordare la strage di piazza Fontana, festa che ha visto provocazioni da parte dei fascisti locali e qualsiasi tipo di ostruzionismo da parte dell'amministrazione poggibonsese, che non ci voleva come opposizione sociale e quella della questura perché al di fuori del loro controllo, come prima uscita pubblica è stato chiaro che la presenza di un collettivo come il nostro avrebbe dato fastidio a molti.

Nei mesi che seguono il Collettivo da vita insieme al CSA Intifada, al Comitato empolese-valdelsa in sostegno all'EZLN, organizzando iniziative di controinformazione e di raccolta fondi per le popolazioni indigene.

Un altro lavoro importante per l'avvenire del Collettivo è un'inchiesta sulle aree dismesse nel comune di Poggibonsi, in questo modo si arriva all'occupazione simbolica del 15 giugno '96, degli ex-macelli, occupazione di un giorno che aveva come obbiettivo di lanciare un segnale all'amministrazione e alla popolazione della necessità di uno spazio di aggregazione autogestito. Come era prevedibile da parte del sindaco Ceccherini (PDS) non ci sarà nessun segnale di disponibilità se non giustificazioni e rinvii di incontri. Questa situazione si protrarrà fino al 1° novembre quando il Collettivo decide di occupare nuovamente e questa volta in maniera permanente gli ex-macelli, dando vita al CSOA la Realidad, nome voluto per ricordare uno degli aguascalentes in Chiapas. Nella provincia di Siena è l'unica esperienza del genere, un centro totalmente autogestito, non legato a nessun partito o organizzazione istituzionale, scontata quindi l'avversità dei partiti, a parte rifondazione comunista, tutti gli altri invocano fin dai primi giorni, sindaco in testa, l'abbandono di questa forma "non democratica" di appropriazione indebita di locali pubblici. Infatti i locali degli ex-macelli, circa 1400 mq, sono di proprietà del comune e da questo abbandonati da circa quattro anni. L'amministrazione presa forse anche di sorpresa dalle intenzioni e dalla determinazione degli occupanti si affretta ad inventarsi progetti sull'area in questione : prima sede di una illusoria università e poi la costruzione di 18 appartamenti per giovani coppie, di fatto solo demagogia perché il gli ex-macelli sono tuttora murati dal giorno dello sgombero del centro sociale.

Fin dall'inizio sia la popolazione di poggibonsi e poi i giovani della provincia di Siena apprezzano il tentativo degli occupanti, un posto totalmente autofinanziato in cui si può sia partecipare ad iniziative culturali, cinema, corsi di shiatzu, concerti e corsi di musica afro, sia iniziative più impegnate, a partire dall'internazionalismo organizzando serate dibattito e feste sul Kurdistan e il Chiapas, a tale proposito è da evidenziare la nascita del mensile Senza Volto, redatto dalle realtà facenti parte del Coordinamento Toscano di solidarietà alla lotta zapatista ; continuando sull'antifascismo  viene riproposta la festa in piazza per il 12 dicembre. Un altro punto essenziale delle lotte fatte in quei mesi è la questione ambientale : una campagna contro l'inceneritore e il suo ampliamento, battaglia tuttora in corso e che vede insieme alla Realidad tutti i comitati esistenti sul territorio senese e che lottano contro il piano provinciale dei rifiuti.

Il centro sociale era diventato un punto di aggregazione per molti giovani, un luogo che riusciva a proporre concerti importanti come quello dei Fratelli di Soledad oppure i Disciplinata, manifestazioni musicali che richiamavano seicento persone da tutta la provincia, contemporaneamente era un referente per quelle realtà del senese che si volevano occupare del Chiapas o dell' antiproibizionismo.

Non vanno dimenticati in tutti questi mesi, altrimenti non si potrebbe capire lo sgombero, il ruolo avuto dall'amministrazione, all'inizio ha cercato di riportare il centro sociale su una carreggiata istituzionale facendo passare l'occupazione come un dono da parte del comune : "Ci siete perché vi ci abbiamo messi noi", poi ha optato per una delega al questore della questione ex-macelli, il ruolo repressivo della polizia, attraverso intimidazioni di vario genere, dalle multe per schiamazzi, a denunce per violenza su pubblico ufficiale, a vilipendio delle forze armate, a continue provocazioni davanti al centro sociale, fermando e perquisendo i visitatori del posto, ed infine i fascisti che hanno portato a termine un furto ai danni del centro sociale quando gli occupanti partecipavano ad una manifestazione.

In questo clima si arriva al 25 aprile, il centro sociale la Realidad organizza insieme al CSA Intifada un corteo antifascista, in cui verranno ricordati i morti dell' MRTA, solo due giorni prima assassinati all'interno dell' ambasciata giapponese in Perù.

In seguito a questo corteo, tra l'altro molto pacifico, il sindaco da il lasciapassare alla questura sulla decisione da prendere in merito al centro sociale, questura la quale ovviamente decide per lo sgombero degli ex-macelli, sgombero effettuato lunedì 19 maggio alle ore 6.45, con la collaborazione di più di un centinaio tra poliziotti e carabinieri, che fanno murare porte e finestre. La risposta sarà un corteo al quale partecipano più di un centinaio di persone, che riceverà la solidarietà da parte degli altri centri sociali toscani, di alcuni circoli di rifondazione della provincia di Siena e Firenze e di tutta un serie di associazioni culturali del territorio, il corteo si svolse in una Poggibonsi militarizzata, presidiati da polizia e carabinieri la sede del PDS, di Alleanza Nazionale e lo stesso comune il quale era stato chiuso al pubblico ed era stato creato per l'occasione un particolare pass.

L' attività del Collettivo la "Realidad" continua tutt'oggi nel nuovo spazio giovanile e così le sue iniziative sull'antifascismo riproponendo per il terzo anno la festa antifascista in piazza, partecipando alla redazione del giornale delle realtà antagoniste toscane "Comunicazione antagonista" e portando avanti la battaglia sull'inceneritore.