Intifada Home Page

Bozza Provvisoria

Il centro sociale Intifada nasce dall'esigenza di un'aggregazione giovanile, già consolidata nelle lotte territoriali a carattere ambientalista contro l 'eroina , antifascista , di uno spazio autogestito per essere un punto di riferimento antagonista nel territorio della Val d'Elsa.
Il 16 dicembre del 1988 l'ex-scuole elementari di Ponte a Elsa vengono occupate dal collettivo spazi sociali che da due anni era in trattativa con l'amministrazione comunale di Empoli, rivendicando il diritto di autogestire uno spazio nel quale far veicolare cultura e valori antagonisti al di fuori di ogni tipo di mercificazione.
Il centro sociale viene chiamato Intifada in solidarietà con la lotta del popolo palestinese che proprio in quei mesi iniziava la rivolta delle pietre "INTIFADA".


Il c.s.a è stato il terzo spazio autogestito della toscana ad essere occupato alla fine degli anni 80, sull'ondata delle lotte per la riappropiazione degli spazi sociali che hanno caratterizzato la fine di questo decennio.
Lo spazio comincia a vivere con iniziative a carattere culturale politico e sociale

il c.s.a. Intifada comincia a radicarsi nel territorio e riesce a creare una mobilitazione concreta rispetto alle lotte ambientali , come ad esempio la costruzione di una discarica di una enorme portata collocata secondo il progetto sottoscritto da tutti i comuni della Val d'Elsa interessati in una zona strategica in aperta campagna in modo da essere facilmente raggiungibile da tutte le zone interessate e divenire così l'impianto di riferimento per lo smaltimento dei rifiuti di tutto il territorio . Tutto questo fu messo in pratica nonostante il dissenso popolare dei residenti che denunciava l'impatto disastroso che avrebbe avuto sull'ambiente il funzionamento di una così grande discarica.

Un'altra lotta per l'ambiente che fu molto importante per il c.s.a. è stata quella per la riapertura, alla popolazione, del parco Mariambini un vero e proprio polmone verde situato nel centro di Empoli. Questo spazio verde costituito da una vegetazione d'origine centenaria e popolato da una fauna tipica della macchia mediterranea , faceva parte dei tanti possedimenti della famiglia Mariambini che all'inizio degli anni 90 dopo aver tenuto chiuso il parco per almeno trentanni lasciandolo incustodito nella completa devastazione, decide di vendere gran parte di questa area verde alla Banca Toscana che chiaramente come nelle più tragiche fiabe, distrugge centinaia di metri quadrati di verde per costruire l'ennesima banca nel comune di Empoli. Il ruolo del c.s.a Intifada in questa battaglia contro la distruzione del patrimonio verde di tutti gli abitanti empolesi, è stato quello di scovare l'ennesimo conflitto di potere tra le istituzioni e potenze economiche e informare tutta la popolazione delle numerose ingiustizie macchinate alle loro spalle.

Nei primi anni del centro sociale s'incomincia anche a parlare di solidarietà internazionalista, nei confronti di tutti quei popoli o minoranze etniche che da sempre hanno dovuto subire ingiustizie e vedere i loro diritti umani calpestati solo perché il potente colonizzatore per soddisfare i propri interessi economici è disposto a sterminare intere popolazioni per possedere il ricco territorio che è sempre appartenuto a queste etnie quindi solidarietà con il popolo palestinese, con il popolo curdo, con il popolo basco, con gl'indigeni del Chiapas e sopra tutto solidarietà con chi si è ribellato e sta lottando per la propria autodeterminazione e l'indipendenza in vere e proprie organizzazioni come :l'E.Z.L.N. , M.R.T.A. I.R.A E.T.A

Pagina in costruzione


Intifada Home Page